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|Scarlett's point of view|
Guardai Dylan cercare di trattenere le lacrime e ciò mi provocò un sorriso dolce.
Lui era diverso dagli altri. Lui era unico, era una ventata di aria fresca.
Era quello che ti lasciava l'ultimo morso del suo dolce preferito, quello che ti preparava il salviettone fuori dalla doccia, era quello che quando uscivi ti aspettava sveglio.
Lui era uno perfetto a cui non si poteva dire nulla e ora stava per scoppiare a piangere perché la sua ragazza se ne stava andando andando al college.
Una mano gli si posò sulla spalla.
«Dai, Dylan. Non sta andando in guerra. Fumiamoci una canna» propose Logan, facendolo sorridere un po'.
«Lasciamoli da soli, dai. Tu piuttosto ce l'hai una ragazza?» Karoline chiese a Logan prendendolo sotto braccio e trascinandolo lontano.
Effettivamente era la prima volta che lo vedeva e io non gli avevo mai parlato del suo orientamento sessuale.
Karoline aveva imparato a conoscere Dylan e certo, davanti a lui faceva frecciatine in continuazione, ma la conoscevo bene e sapevo che in fondo gli piaceva e che l'importante per lei era che lui mi trattasse bene.
«Dylan» lo chiamai lanciandogli le braccia al collo mentre lui mi sollevava da terra stringendomi forte.
«Non fare così. Ti amo lo sai. Che devo fare? Mi devo tatuare il tuo nome in fronte?» scherzai anche se lui iniziò a considerare l'opzione.
Vedere cosí tanti nuovi ragazzi guardarmi come facevano quelli di Savannah, mi fece provare un po' di tristezza per Dylan.
Io davvero lo amavo, volevo lui e solo lui.
«Mi farai una videochiamata ogni sera?» mi domandò lasciandomi a terra e guardandomi con gli occhi da cucciolo.
«Più di una volta al giorno sicuramente» dissi vedendo il suo finto sorriso.
«Scarlett, lo sai che sei tutto per me... Non ti voglio perdere» continuó guardandomi negli occhi.
Dylan di nuovo era diventato il mio punto di riferimento e sarebbe mancato molto anche a me.
«Lo sai, Dylan, io ti devo molto e non pensare che ti faccia andare così. Non sono scema, sai? Non mi ricapita più una seconda possibilità con te» iniziai sorridendo e allungandogli la mano per prendere la sua.
