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|Scarlett's point of view|
Karoline mi scosse violentemente per le spalle facendomi svegliare.
«Scarlett, svegliati ti prego» mi sussurrò tutta agitata, diedi un'occhiata all'orologio appeso al muro.
Erano solamente le cinque del mattino.
«Stai bene?» domandai mettendomi seduta, ancora mezza addormentata.
«Sì, sto benissimo. Ho flirtato con uno in bagno e ora vuole fare sesso» annunciò, facendomi alzare un sopracciglio confusa.
«Vuoi che lo cacci?» chiesi grattandomi la nuca e guardando la porta leggermente aperta.
«No, no. Lo voglio fare eh» sussurrò, figurati se non lo volesse fare.
«Lasciami dormire ti prego, giuro che non disturbo» la pregai ma qualcosa andò storto dato che mi fece gli occhi da cucciolo che faceva di solito.
«Sei sicura? Guarda che è grande» siccome ormai mi aveva svegliato, feci cenno di no con la testa.
«Vado a fare la doccia, almeno non incontro dei pervertiti» spiegai anzandomi dal letto con gli occhi appena aperti.
Quello che mi rendeva felice era che il giorno dopo avrei visto Dylan.
Sorrisi pensando che probabilmente in quel momento stava dormendo e stava sognando cose strane.
Con poca voglia mi diressi verso le docce che erano vuote.
Rimasi quasi un'ora sotto quel liquido così caldo che quasi mi addormentai in piedi.
«Sei sonnambula?» domandó una voce così familiare che mi fece coprire immediatamente le tette, senza ricordare che ero divisa da lui da una parete di plastica.
«Jace che cazzo ci fai qua?» domando aprendo di poco la porta per guardare fuori e vederlo con le occhiaie e dei vestiti nuovi in mano.
Subitò li lanciò vicino ai miei.
«Beh, tu che dici? Non mi sono venuto a drogare» sorrise molto molto stranamente.
Puntò gli occhi sul mio accappatoio appeso fuori dalla doccia e lo afferró velocemente prima che potessi farlo io.
«Peterson non puoi fare così. Non ora. Non qui. Non con me» ringhiai allungando il braccio bagnato dallo spiraglio.
