«Ti trovo veramente molto bene» mi fece sapere quasi incredulo di avermi davanti agli occhi così cambiata.
Beh, ragazzi. L'ultima volta stavo piangendo a dirotto.
«Dylan non mi aveva detto che saresti tornata» continuó ma qualcosa non mi tornava.
«Dylan? Sei amico di Dylan?» domandai spalancando gli occhi e lui annuí.
«Oh, sì. Dopo che te ne sei andata, lui è entrato a far parte della squadra di football e siamo diventati migliori amici» mi informó e io ero sbalordita.
La campanella fortunatamente suonò e io me ne andai in classe.
Arrivó l'ora di pranzo e io non avevo assolutamente nessuno con cui stare.
Piuttosto che chiedere a Dylan mi sarei tagliata le vene.
Entrai in mensa, afferrai il mio vassoio e mi diressi verso un tavolo libero, tranquillamente.
Appena mi sedetti, mi si piazzó davanti un'ombra che guardai subito.
«Scarlett, vieni con noi. Non stare qua tutta sola» Dylan scimmiottó il suo amico, alzando gli occhi al cielo.
Incrociai le braccia al petto facendo un ghigno strano.
Forse era il Karma. Dylan Bennett che doveva chiedermi di mangiare con i giocatori di football? Grazie, Karma.
«Che significa?» domandai provocatoria, guardando Logan seduto qualche tavolo più in là che aspettava una risposta.
«Andiamo, lo hai capito. Logan vuole che tu venga al nostro tavolo» ripeté sbuffando e lasciandomi lì.
Feci come mi chiese giusto per dare un po' di fastidio a Dylan.
«Ciao a tutti» salutai la lunga tavolata di giocatori di football, facendoli azzittire e tossicchiare.
Mi squadrarono tutti da capo a piedi e fecero un grosso sorriso.
Se c'è una cosa che ho imparato sui giocatori di football, è che vorrebbero farsi qualsiasi essere vivente. L'ho imparato proprio dalla squadra di cui vi sto parlando.
«Ciao anche a te» mi rispose uno per flirtare, ma Logan lo incenerí subito con lo sguardo.
Poco dopo avrei capito che il suo nome era Dan.
«Siediti, Scarlett» mi disse il capitano picchiettando la panca vicino a lui con la mano.
«Vieni anche tu alla mia festa sabato, non è vero?» mi domandó guardandomi negli occhi con i suoi altrettanto scuri.
