|Dylan's point of view|
«Amico, hai ancora un po' di rossetto sulla faccia» mi sussurrò Logan quando andammo al bancone ad ordinare la pizza.
Mi pulii con la manica e lui sorrise.
«Ah! Che bello sapere di aver avuto ragione fin dall'inizio» annunciò con uno sguardo pervertito.
«Possiamo non farne una questione di stato? In più lei è proprio lì dietro» sussurrai, guardando la ragazza dietro il bancone venire verso di noi.
«Potresti fare tre pizze con le patatine, cinque ai quattro formaggi, due al salame piccante e una con... L'ananas?» domandai e lei annuí sorridente.
«Arrivano subito!» se le segnó e passó il foglietto al pizzaiolo.
«Vuoi dirmi che ora che Daniel ci sta provando con lei non sei nemmeno un po' geloso?» continuó il castano, così lanciai un'occhiata ai due che parlavano insieme abbastanza vicini.
«No. Lei può fare quello che vuole. E poi non vuole una relazione» gli feci sapere, afferrando qualche birra e così fece anche il mio amico.
«E tu invece?» continuó imperterrito l'altro, come se non avesse capito che no significasse no.
«Certo che la voglio. Non con lei, però» ripetei, ma lui assottiglió gli occhi poco convinto.
«Quale è il suo problema? È okay» cercó di nuovo di dire, così annuii perché aveva ragione.
«Andiamo, la conosco da quando era alta un metro» sussurrai dato che ci stavamo avvicinando agli altri.
«Però non ti fai problemi con il tuo wuster» mi lanciò una frecciatina, facendomi spalancare la bocca.
«Tieni» diedi una birra a Scarlett, la quale mi sorrise.
«Di che parlavate?» domandó lei e io mi dovetti inventare una cosa al momento.
«Oh, sì, di come ho fatto Touchdown. Tu invece?» chiesi a mia volta e lei alzò le spalle girandosi e accavallando le gambe.
«Sí, della stessa cosa» mentí bagnandosi le labbra.
«Non sai dire le bugie» le sussurrai afferrandole una gamba sotto il tavolo, così sorrise e tornó a fissare i miei occhi.
«Nemmeno tu, quindi non mentire a me» mi provocò mettendo una mano sopra la mia.
«Lo sai, è Logan che...» annunciai, ma lei mi interruppe.
«Lo so. Non c'è motivo per non dirmelo» fece e io tornai a guardare il tavolo. In effetti aveva ragione, che idiota che ero.
La serata passò velocemente e fuori iniziò a piovere veramente forte, tanto che ci bagnammo tutti dato che non avevamo un ombrello.
«Oh, no... I miei capelli! Li avevo appena piastrati» borbottò la ragazza, passandosi una mano nella chioma.
«Posso sempre asciugarteli io in cambio di qualcosa» la provocai, facendola ridere divertita.
«E magari dato che fa freddo dormi nel mio letto» scherzò, ma io annuii tranquillo.
«Mi sembrava di essere stato chiaro. Tutto quello che vuoi» le sussurrai, creando un silenzio pieno di un particolare tipo di tensione.
Guidai fino a casa, salimmo le scale e chiusi la porta della mia stanza a chiave. Il tempo di toglierci quei vestiti fradici, asciugarci con un asciugamano e infilarci sotto le coperte.
I nostri corpi emanavano un calore immenso che mi confondeva i sensi. Le accarezzai i capelli mentre lei chiudeva gli occhi, girandosi dalla parte opposta e guardando fuori dalla finestra.
«Mi fai le coccole?» mi domandò ed effettivamente non avevo molta voglia di fare qualcosa, quel calore mi assopiva.
La tirai verso di me, in modo che la sua schiena fosse in contatto perfetto con il mio petto. Con la mano gli feci delle carezze sulla pancia, salendo ogni tanto verso le guance.
«Dylan» sussurrò il mio nome ed io emisi un grugnito per risponderle.
«Dove è tuo padre?» chiese. L'immagine dell'uomo mi offuscò gli occhi.
Mia madre piangeva, era disperata. L'uomo che aveva amato per tutta la vita se ne stava andando. Si era fidata di lui e l'unica cosa che seppe fare fu spingerla violentemente a terra, mentre piangeva. Piangeva fino a che il respiro lasciava il suo corpo.
Stava scappando con le sue due valige, quel poco che aveva.
«Papà!» lo chiamai scendendo le scale, sentendo tutto quel trambusto. Si fermò con la mano sulla maniglia della porta. Si girò e mi guardò. I nostri occhi si incontrarono, avevo paura, non volevo essere abbandonato.
«Mi dispiace, Dylan. Questo non è più il mio posto» furono le sue ultime parole. Sparì dalla mia vita, come la gente sparisce sempre. Lo seguii, piangevo e urlavo. Cosa avevo fatto di male per essere abbandonato da mio padre?
Ero diventato io l'uomo di casa. In un secondo. Il pezzente che aveva perso la sua migliore amica qualche giorno prima. Per niente un uomo, solo un bambino viziato.
Il motivo? Non lo avevo mai intuito. Sapevo solo che per lasciarci così, mio padre non ci aveva mai amato.
«Io non lo so» feci sapere a Scarlett, non avevo intenzione di raccontarle tutta la storia, non volevo farla star male.
«Lui se ne è andato, da un giorno all'altro» continuai posando la testa vicino alla sua.
«Mi dispiace, tanto» sussurrò solamente, mentre si girò verso di me e mi fissò con i suoi occhi così veri. Mi bastavano quelli per farmi sentire meglio.
Si avvicinò alle mie labbra, le socchiuse, deviarono rotta e si fermarono sulla mia guancia in un modo che mi lasciò il segno impresso nella memoria.
«Non te lo meritavi» biascicò posando la testa sulla mia spalla. Sentii il suo respiro farsi più pesante poco dopo. Si era addormentata.
|Scarlett's point of view|
Venni svegliata da uno stronzo che mi levò le coperte di dosso, lasciandomi al freddo invernale di Forks.
«Lasciami dormire ancora dieci minuti, per favore...» pregai Dylan, ma lui non volle sentire alcuna scusa dato che eravamo in ritardo. Mezz'ora dopo stava guidando verso scuola.
«Sei pronta per un altro orribile giorno offerto da Bella?» chiese Dylan, facendomi ridere, nonostante non fosse esattamente divertente.
Scesi dalla macchina e mi incamminai verso l'ingresso dopo aver salutato Logan e Dylan. Mentre camminavo nei corridoi, vidi Bella in lontananza.
Mi lanciò una brutta occhiata prima di tornare a parlare con una ragazza familiare su cui non feci molta attenzione.
Controllai meglio, era Willow e insieme a loro c'erano anche altre due cheerleader. Willow si girò verso di me e fece un salutino con la mano alzata. Non mi convinceva per niente questa storia.
Ricambiai scettica e lasciai stare, dirigendomi verso la classe.
Willow, ex ragazza di Dylan che parlava con Bella, vendicatrice professionista che odiava me, attuale arpia che le aveva rovinato la vita.
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❁𝘽𝙚𝙨𝙩 𝙛𝙧𝙞𝙚𝙣𝙙𝙠𝙞𝙨𝙨❁
Romance«𝐒𝐚𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐚? 𝐌𝐢 𝐟𝐚𝐢 𝐬𝐜𝐡𝐢𝐟𝐨. 𝐍𝐨𝐧 𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐨𝐧𝐞𝐫𝐨̀ 𝐦𝐚𝐢, 𝐃𝐲𝐥𝐚𝐧. 𝐏𝐞𝐫 𝐦𝐞 𝐬𝐞𝐢 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐞 𝐩𝐮𝐨𝐢 𝐦𝐚𝐫𝐜𝐢𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥'𝐢𝐧𝐟𝐞𝐫𝐧𝐨» Scarlett Jones è cambiata, non è più succube dell'opinione popolar...