↻𝐁𝐨𝐝𝐲 — 𝐌𝐞𝐠𝐚𝐧 𝐓𝐡𝐞𝐞 𝐒𝐭𝐚𝐥𝐥𝐢𝐨𝐧
𝐵𝑜𝑑𝑦 𝑐𝑟𝑎𝑧𝑦, 𝑐𝑢𝑟𝑣𝑦, 𝑤𝑎𝑣𝑦,
𝑏𝑖𝑔 𝑡𝑖𝑡𝑡𝑖𝑒𝑠, 𝑙𝑖𝑙' 𝑤𝑎𝑖𝑠𝑡.Regola numero uno, mai mettersi contro Scarlett.
Squadrai Dylan e sorrisi di sottecchi.
Avrei risolto tutto a modo mio. Avrei pomiciato con Logan sotto gli occhi di Dylan, sabato.
Perché sì, sarebbe venuto. Avrei risolto tutto con un vecchio trucchetto.
L'occasione si presentò quella sera, mentre cenavamo silenziosamente a causa della tensione della mattina.
«Coralee?» chiamai la donna, che fece un cenno del capo pronta ad ascoltarmi.
«Posso chiederti una cosa?» domandai versandomi un po' d'acqua nel bicchiere.
«Vorrei chiederti di far venire Dylan alla festa, sabato. Sarebbe la prima insieme a lui» iniziai anche se lei non era per niente convinta, anzi.
Bene, serviva la mia mossa speciale.
«Ho sentito la sua mancanza in questi anni e mi chiedevo come fosse tornare a vedere e uscire con il mio migliore amico. È stato chiaramente uno scherzo, quello di stamattina. Ho reagito male, quindi, Dylan...» mentii girandomi verso di lui.
«Ti chiedo scusa per il mio comportamento infantile» gli dissi facendo un ghigno del quale lui sapeva benissimo il significato.
«Se me lo chiedi in questo modo come posso dirti di no?» fece la donna con un'espressione fiera dei suoi due ragazzi.
Mentre i nostri genitori si alzarono, gli feci il medio e salii in camera più veloce della luce.
«Ci vediamo all'inferno, Scarlett» sussurrò quando gli passai da parte, facendomi una smorfia che ricambiai.
Dylan ci avrebbe messo almeno mezz'ora per lavare due piatti, così decisi di mettermi comoda e di indossare il pigiama.
Feci l'errore di cambiarmi in camera e non in bagno.
La porta si spalancò proprio mentre il gancino del reggiseno si apriva.
Cristo.
|Dylan's point of view|
Spalancai la porta giusto per dare un po' di fastidio a Scarlett e per prendere il mio libro di letteratura.
Il giorno dopo avrei avuto un esame molto importante.
La prima cosa che vidi fu il riflesso della ragazza nello specchio.
Misi bene a fuoco e la osservai tenersi il seno con un braccio cercando di coprirlo e la stoffa del reggiseno penzolare.
«Questo deve essere il Karma, sicuramente» la presi ingiro chiudendo la porta e appoggiando la schiena su di essa.
«Devi uscire! Subito!» strilló cercando di coprirsi con una mia maglietta, che vicino a lei sembrava enorme.
«Non penso proprio» sussurrai io, chiudendo la porta a chiave per metterle paura.
Fissai la sua schiena salire vertiginosa. Era così plastica, si stringeva sulla vita e si allargava per accogliere le spalle.
Se lo meritava, però.
Mi avvicinai lentamente, mentre lei arretrava.
«Cazzo...» imprecó con un filo di voce quando sbatté la schiena contro il muro.
Le afferrai la maglia che teneva in una mano e la lanciai dietro di me, senza curarmi di dove cadesse.
«Hai presente che tu mi devi un favore, giusto?» domandai abbassando la testa per guardarla negli occhi.
«Dopo quello che hai fatto stamattina non avrai nessun favore. Chiedimi qualsiasi cosa e io dirò a tua madre che ti sei fatto una sega davanti a me. Sarebbe imbarazzante, vero?» chiese prendendo un po' di sicurezza e avvicinandosi di poco a me, come per mettermi paura.
Secondo me era lei ad avere paura.
«Non c'è niente di male nel masturbarsi, Scarlett. Anche tu lo hai fatto qualche giorno fa. Ti ho sentita, lo sai?» la provocai e lei tornó buona. Non era vera, ma non avrebbe detto niente in quella situazione.
«Per non parlare della festa...» iniziai, ma lei mi interruppe.
«Dimmi che cazzo vuoi, Dylan» sussurrò a denti stretti, così sorrisi.
Si stava alterando, benissimo.
Volevo solo stuzzicarla e riportarla con i piedi a terra, imbarazzandola.
«Leva le mani di lì» le ordinai e dopo le mie parole ci fu un silenzio tombale.
Ci stavamo guardando negli occhi, le stavo fissando le iridi scure e lei stava contemplando le mie.
«Avanti, Scarlett. Non eri capace di tutto?» domandai in un sussurro, mentre attorno a noi tutto taceva.
Si sentiva solo leggermente il vento fuori, segno di un imminente temporale.
Non parló, mi guardó con quell'aria di sfida e lasciò cadere il suo reggiseno a terra.
Era cambiata rispetto a prima, non sapevo cosa le frullasse per la testa ma potevo intuirlo.
Era interessante, troppo forse.
«Che c'è Dylan, sei in imbarazzo? Non hai mai visto due tette?» chiese alzando un sopracciglio e riabbassandolo rapidamente.
Feci scendere lentamente i miei occhi fino al suo seno e feci una faccia che significava "non male".
In realtà erano più di un "non male".
Riportai lo sguardo sui suoi occhi e qualcosa mi fece capire che non l'avrei passata liscia.
Si spostò una ciocca di capelli dal viso e si passò la lingua sulle labbra, facendone un giro completo.
Lo stava facendo apposta. Voleva che ammettessi che lei mi attraeva.
Era così, ma solo perché con il suo atteggiamento sembrava una pornostar uscita da chissà dove.
Con la mano sfioró il mio braccio, mentre si avvicinava lentamente.
«Lo so che ti piaccio, stronzo» sussurrò ad un centimetro dal mio viso.
«Stai attenta a quello che fai» risposi io.
Ogni persona ha un punto debole e ad un certo punto cede, forse il suo, atteggiamento era il mio.
STAI LEGGENDO
❁𝘽𝙚𝙨𝙩 𝙛𝙧𝙞𝙚𝙣𝙙𝙠𝙞𝙨𝙨❁
Romance«𝐒𝐚𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐚? 𝐌𝐢 𝐟𝐚𝐢 𝐬𝐜𝐡𝐢𝐟𝐨. 𝐍𝐨𝐧 𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐨𝐧𝐞𝐫𝐨̀ 𝐦𝐚𝐢, 𝐃𝐲𝐥𝐚𝐧. 𝐏𝐞𝐫 𝐦𝐞 𝐬𝐞𝐢 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐞 𝐩𝐮𝐨𝐢 𝐦𝐚𝐫𝐜𝐢𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥'𝐢𝐧𝐟𝐞𝐫𝐧𝐨» Scarlett Jones è cambiata, non è più succube dell'opinione popolar...