|48|》Tu staresti con me?

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La porta si spalancó, entró qualcuno, non capii subito chi fosse, stavo solo ridendo come un'idiota cercando di rotolare giù dal letto

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La porta si spalancó, entró qualcuno, non capii subito chi fosse, stavo solo ridendo come un'idiota cercando di rotolare giù dal letto.

«Okay, forse questo non avrei dovuto vederlo» intervenne Logan avvicinandosi a me e comprendomi il corpo con una coperta.

«Amico, forse è meglio se ti vesti. Ti serve un passaggio fino a casa?» domandó a Justin, mentre io cercavo di alzarmi in piedi barcollante.

«Se non ti crea disturbo» sussurrò il biondino, forse aveva la nausea e stava per vomitare.

«Scarlett, vestiti. Ti accompagno a casa» mi ordinó dolcemente, mentre mi chiudeva le spalle nella coperta e mi aiutava ad alzarmi.

Non ne avevo voglia, ridevo come un'idiota, niente di più.
Ci misi un po' a mettermi il vestito, era divertente.

Mezz'ora dopo, ero distesa sul sedile posteriore della macchina di Logan, mentre davanti c'era Justin.

«Lasciami pure qua, ti ringrazio Logan» lo ringraziò il biondo, mentre scendeva dall'auto.

«Non ti preoccupare, amico. Ci becchiamo a scuola» lo salutó il castano, ripartendo.

«Allora Scarlett, ami Dylan. Vero?» mi chiese mentre ero in procinto di addormentarmi.

«Dylan è sexy, soprattutto quando si allena» annunciai senza ben capire cosa stessi dicendo.

Era vero però, mi piaceva esteticamente, era anche un buon amico.

«Non sei gelosa di Willow?» continuó con l'interrogatorio, così mi misi a sedere frastornata.

«Sí, Willow è perfetta, voglio essere come lei» confermai facendo un sospiro pesante.

«Sei meglio tu, poi va a finire che ci si annoia con una come lei. Con te non lo si fa mai» affermó dandomi un'occhiata dallo specchietto.

«Tu staresti con me?» domandai guardando fuori dal finestrino, ormai ero giunta a destinazione e fuori dal vialetto di casa c'era la macchina di Dylan.

«Sei a posto, Scarlett. Io starei con te, non sono ipocrita come qualcun altro» alluse a Dylan e scese dalla macchina per aprirmi la portiera come un vero gentiluomo.

«Tu sei gay» borbottai mettendo le mani sulle sue spalle. Un ragazzo etero non poteva essere così premuroso, sicuramente.

«E tu sei ubriaca» mi sorrise avvicinandomi la nuca al suo petto per abbracciarmi.

«Ci vediamo a scuola, Scarlett» mi salutó controllando che mi incamminassi verso l'entrata.

Sulla porta mi girai per fargli un saluto con la mano che ricambió. Salii le scale pesantemente. Fu difficile, sembrava una montagna da scalare.

Arrivai in camera dove Dylan sorrideva come un idiota davanti al telefono.

«Ciao» lo salutai mentre il suo sorriso si fece più normale.

«Come è andata?» mi domandó, feci spallucce. Come al solito, scopata e via.

«Ho fottuto con Justin, quello che era in classe con noi» mentii sdraiandomi sul mio letto.

«E io invece ho fatto l'amore con Willow» spiegó, mentre io lo guardavo confusa.

«Cosa vuol dire fare l'amore? Avete fatto sesso?» domandai stordita.

«È diverso, scopare è come facciamo io e te, fare l'amore è come facciamo io e Willow» mi fece sapere, facendomi aggrottare la fronte.

«Aspetta, sto per vomitare. Vaffanculo, Dylan!» esclamai lanciandogli un cuscino e girandomi, mi ero presa male.

Perché io non potevo avere ciò che aveva Willow?

«Ma che ho fatto?!» strilló lui, molto probabilmente aveva un'espressione confusa sul volto.

Non risposi, mi addormentai poco dopo. Ero solamente troppo ubriaca per rendermi conto di ciò che dicevo o per fare peso ai miei pensieri.

Solo un'idiota lo avrebbe fatto.

|Dylan's point of view|

Il giorno seguente, Scarlett non era più la stessa. Aveva lo sguardo perso guardando i nostri genitori parlare fittamente.

«Ti è morto il gatto?» chiesi sventolandole una mano davanti al volto.

«Simpatico, non lo vedi che stanno per sposarsi? Stanno cercando il modo giusto per dircelo, cazzo» imprecó girando il cucchiaino nella sua tazza piena di te.

Sbuffó con gli occhi ancora impastati dal sonno.

«Sabotiamo il matrimonio» proposi, facendola girare verso di me con gli occhi spalancati.

«Cosa?» domandó, non era sicura di aver sentito bene.

«Sabotiamo il matrimonio, non voglio essere tuo fratello» annunciai mentre una scintilla le passó negli occhi.

«Ci serve un piano, stasera sarebbe perfetto» propose leccando il cucchiaino in modo provocante.

Per me andava più che bene.

«Cosa stavamo dicendo prima?» chiese Scarlett entrando dalla porta e chiudendola a chiave.

Aveva uno sguardo provocante mentre si avvicinava verso di me.

«Dovevamo trovare un piano, giusto?» chiese mentre annuivo come un coglione, mentre la afferravo per le gambe per farla sdraiare vicino a me.

«Tutto quello che vuoi» sussurrai mentre le baciavo il collo.

«In questo caso... Mi sono sentita un po' sfruttata da come hai parlato di Willow ieri» fece, lasciandomi spiazzato. Si era ricordata, stranamente.

«Scarlett, io ti adoro. Darei il mondo per te, ma io la amo, davvero. Mi dispiace che tu ti senta usata» sussurrai mentre lei si tirava addosso la coperta e posava la testa sul mio petto.

«È fortunata Willow ad avere te, Dylan» sorrise chiudendo gli occhi stanchi.

Non sapevo cosa risponderle, lei era così... Così perfetta, le volevo bene, molto bene.

«Tu hai me più di quanto Willow potrà mai avere» le confessai, ma lei ormai dormiva.

❁𝘽𝙚𝙨𝙩 𝙛𝙧𝙞𝙚𝙣𝙙𝙠𝙞𝙨𝙨❁Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora