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|Scarlett's point of view|
《Bene, allora aspetto qui》mi fece sapere sedendosi sulla sedia davanti alla porta, con le braccia incrociate probabilmente.
Non volevo pensarci. Mi aveva tradita, era tutto. Cercai di pensare ad altro ma nella mia testa continuavano a rimbombare le parole con il quale mi ero esposta. Avrei dovuto inventare una cazzata.
Sapeva il mio segreto più grande, la mia debolezza peggiore che non avevo quasi nemmeno mai ammesso a me stessa. Ero nuda davanti a lui, completamente spoglia di qualsiasi barriera, fragile quanto una bambina.
Come se non fosse bastato, lo avevo baciato di nuovo e solo a pensarci, avevo la pelle d'oca. Aver sentito il respiro di Dylan così vicino e il calore che emergeva dal suo corpo mi aveva inebriato la mente.
Non mi sentivo fuori luogo, anzi, mi ricordava quando ancora ci sopportavamo. Era ciò che avrebbe rovinato la nostra amicizia per sempre, me lo sentivo.
Io ero delusa da lui, era vero, ma Dylan era ancora lì, dopo quasi due ore passate a guardare il muro di fronte a lui, senza dire una parola.
《Mi abbracci?》domandai d'un tratto, volevo metterlo alla prova anche se non mi sarei dimenticata di ciò che aveva fatto così in fretta.
Si alzò immediatamente e venne verso il mio letto, togliendo le coperte che mi coprivano, infilando un braccio sotto la mia schiena e trascinandomi verso di lui con naturalezza.
Risi tirando su con il naso per la forza che aveva nelle braccia che mi avvolgevano ormai la schiena. Misi le mie intorno al suo collo, posando il mento sulla sua spalla.
《Quando ti sono venute queste braccia, esattamente?》domandai, mentre lui mi accarezzava i capelli con una mano.
《Non lo so》rispose con un groppo alla gola che mi fece capire che si era commosso.
《Sei proprio uno stronzo, te lo hanno mai detto?》chiesi e lui annuì.
《Me lo dicono tutti》scherzò mentre mi spostavo un po' indietro per guardarlo meglio. I nostri volti però si sfiorarono, lasciandomi con il naso a contatto con quello del ragazzo.
Feci un sospiro, prima di mordermi il labbro abbastanza forte da provocarmi dolore. Vidi di sfuggita che lui fece la stessa cosa. Mi avvicinai fino a che le nostre labbra si sfiorarono, il battito del mio cuore aumentò leggermente.
《Non è la cosa giusta. Noi siamo solo amici》sussurrai.
《Lo so》rispose lui, mettendomi in testa un sacco di domande.
《Perché non ti sposti, allora?》chiesi, ma lui alzò le spalle accarezzandomi la schiena con una delle sue grosse mani.
《Questo non lo so》fece, ma ormai le mie labbra premevano sulle sue che non si opposero.
