|15|》Solo ormoni?↻

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↻𝐏𝐫𝐨𝐦𝐢𝐬𝐜𝐮𝐨𝐮𝐬 — 𝐍𝐞𝐥𝐥𝐲 𝐅𝐮𝐫𝐭𝐚𝐝𝐨

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↻𝐏𝐫𝐨𝐦𝐢𝐬𝐜𝐮𝐨𝐮𝐬 — 𝐍𝐞𝐥𝐥𝐲 𝐅𝐮𝐫𝐭𝐚𝐝𝐨

𝑌𝑜𝑢 𝑚𝑖𝑔𝒉𝑡 𝑏𝑒 𝑡𝒉𝑒 𝑡𝑦𝑝𝑒,
𝑖𝑓 𝐼 𝑝𝑙𝑎𝑦 𝑚𝑦 𝑐𝑎𝑟𝑑𝑠 𝑟𝑖𝑔𝒉𝑡.

|Scarlett's point of view|

«Altrimenti?» lo provocai fissando le sue labbra.

Mi erano sempre piaciute, adoravo il modo in cui rimanevano socchiuse e la loro incapacità di sorridere come le altre.

«Non c'è un "altrimenti". Vuoi solo provocarmi, non ci stai provando veramente» mi spiegó, facendomi fare un sospiro irrequieto.

Mi sentivo a disagio ma non potevo mostrarlo. Ero mezza nuda davanti a lui e in più aveva abbassato gli occhi per guardare le mie tette.

Imbarazzante. Ma ancora più imbarazzante era che avessi gonfiato il petto e raddrizzato la schiena per fare bella figura con lui.

Il peggio doveva ancora venire, però, dato che io ero un'adolescente in preda agli ormoni, che ha provato piacere ad essere guardata da un idiota.

«Ti sei incantata a guardarmi? Ti stavo dicendo che puoi fare qualsiasi cosa, non te la do vinta. Se vuoi baciarmi, fallo. Io non mi sposteró nemmeno di un centimetro» mi fece sapere, anche se lo stavo completamente ignorando, persa nei miei pensieri.

Stavo dubitando della mia sanità mentale.

Dylan, mi doleva ammetterlo, era diventato un bel ragazzo, forse un po' sfigato per essere un giocatore di football, ma comunque bello.

«Mi stai fissando, sei scema?» domandó prima di uscire dalla stanza con dei libri in mano.

Mi soffermai molto a pensare.
Stava giocando al mio stesso gioco e a me iniziava a dare fastidio.

Iniziava a balenarmi per la testa il pensiero di prendere e andare in qualche pub a distrarmi con qualche ragazzetto ubriaco.

Mi vestii velocemente ed entrò di nuovo quell'idiota di Dylan.

«Perché continui a guardarmi? Sembra che tu voglia uccidermi!» strilló, dopo essersi seduto alla scrivania.

«Perché hai detto che se ti baciassi non ti muoveresti?» chiesi nell'oscurità.

«Perché fai tanto la donna vissuta, quando poi rimani turbata per due parole dette di proposito. Vuol dire che sei attratta da me e ci stai facendo un pensierino» inizió e io scossi la testa.

«Potrebbero essere gli ormoni, certo. Non ti conosco abbastanza per dirlo» continuó spostandosi sul letto e facendomi spalancare la bocca.

Il suo discorso era incomprensibile, non aveva un senso logico, era fatto di contraddizioni e mi stava confondendo.

Stava cercando di confondermi?
Stava usando le suggestioni per entrarmi nella testa.

Le mie labbra si incurvarono verso il basso e la mia fronte si corrucció.
Doveva smetterla immediatamente, stava tirando troppo la corda.

Mi alzai dal mio letto e mi diressi verso il suo, più furiosa che mai.

Voleva la guerra? Bene.

Lo spinsi appoggiando le mani sulle sue spalle e lui fu così abile da mettere i gomiti sul materasso e rimanere a metà tra sdraiato e seduto.

Le mie ginocchia andarono in automatico ai lati delle sue gambe, in modo da sedermi sulle sue cosce.

Gli misi una mano sul petto e la tenni premuta, avvicinando il mio viso al suo.

«Devi smettere subito questo giochetto» gli sussurrai a denti stretti e lui fece un sorrisetto sghembo.

«Allora hai notato anche tu che è fastidioso, Scarlett? È quello che devo sopportare io ogni fottuto giorno, te ne sei resa conto?» chiese, pronunciando il mio nome con estrema lentezza.

Lo odiavo. Odiavo sia lui che il mio nome. Odiavo i miei ormoni e persino l'essere adolescente. Odiavo tutto.

«Ti si rivolterà contro, tutto questo» lo informai mentre i nostri nasi si stavano per scontrare e i miei capelli erano sparsi sul suo viso.

«E a te si rivolterà contro tutto il resto. Logan, Bella e la festa» mi fece sapere, facendomi uscire un risolino soffocato.

«Il problema è quello? Il problema è sono tornata nella tua vita e sono un peso per te?» chiesi stringendo in un pugno la sua maglietta.

Era lui l'unico peso, io non avevo fatto nulla per rovinare la nostra amicizia.

«Non importa, non c'è nessun problema. Alzati, non vorrei prendere la rabbia» mi fece sapere senza nemmeno guardarmi in faccia.

Stava mentendo.

Non potevo continuare ad insistere, peggio per lui.

Tornai nel mio letto e mi addormentai poco dopo, con una terribile rabbia dentro, che il giorno dopo avrei sicuramente scaricato.

Fu così. A pranzo incontrai Logan. Flirtai più del solito con lui, dovevo scaricare la tensione e dovevo farla pagare a Dylan.

E lui per qualche strano motivo ci stava, non diceva di no.

«Che ne dici di venire alla mia festa, sabato?» domandó lui, ma non capii. Era già programmata la festa di Bella.

«Dai una festa anche tu?» chiesi ingenuamente e lui annuí.

«Una cosa per pochi, Bella sicuramente non si offenderà» fece lui, guardando la sua ex ragazza.

Non avevo mai avuto il piacere di guardare due ex fidanzati andare d'accordo. Io stessa odiavo i miei, nonostante non fossero mai stati importanti.

«Vero, Bella?» la chiamò, attirando la sua attenzione, anche se era dalla parte opposta della tavolata, insieme a Dylan.

«Sabato io e Scarlett non ci siamo alla festa» ripeté lui e lei annuí.

Ecco. Io e Dylan ci lanciammo un' occhiata di sfida. I suoi occhi ghiaccio mi fissavano.

«Mi fa piacere che andiate così d'accordo. Dai un party privato?» Bella cercó di raccogliere informazioni, girandosi verso di noi.

Non la seguivo particolarmente. Avevo in sospeso qualcosa con Dylan.

«Una specie» chiarí lui, facendole l'occhiolino.

«Come mi devo vestire? È una cosa elegante?» lo provocai e lui annuí.

«Quindi un vestito scollato e corto non va bene, vero?» domandai indicandogli la lunghezza sulla mia gamba.

Oh, sì. Un abito parecchio succinto.

«Hai descritto il vestito più elegante che potessi immaginare, quindi sì, vestiti così» scherzó cingendomi il fianco con la mano.

Il mio cuore inizió a battere leggermente di più.

Era un chiaro segno che con Dylan era stata solamente una questione di suggestioni e atmosfera.

Ed era anche chiaro che si iniziava a giocare.

❁𝘽𝙚𝙨𝙩 𝙛𝙧𝙞𝙚𝙣𝙙𝙠𝙞𝙨𝙨❁Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora