|50|》Bigliettini e solitudine.

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|Dylan's point of view|

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|Dylan's point of view|

Il giorno dopo a scuola non ci parlammo molto, io me ne stavo con Logan e lei con qualche ragazza appena conosciuta.

«Si sta facendo delle amiche, è una buona cosa» constatai mentre la osservavo e Logan apriva la sua bottiglietta d'acqua vicino a me.

«Sei un idiota, lo sai?» domandó lui scuotendo la testa malamente.

«Che ho fatto?» chiesi guardandolo confuso mentre lui continuava a guardarmi male.

«Non capisci che la fai star male? Si vede lontano un miglio che tra te e Willow non è più come prima e tu continui a trascurarla? Mettiti l'anima in pace Dylan, Willow ti sta solo usando e non è poi così perfetta come pensi» annunciò spiazzandomi.

«Le piaccio?» chiesi sorridendo al ragazzo, ma lui scosse la testa.

«Le manchi» spiegò alzandosi e andandosene, lasciandomi lì da solo come un ebete.

«Lascia stare Bennet, non fa per te» sentii qualcuno urlare dal tavolo vicino. Nessuno che conoscessi.

La verità è che nessuno si era dimenticato di quello che avevo fatto a Scarlett.

Mi alzai, non avevo per niente fame, avevo solo tanta voglia di parlare con la mora.

Mi stavo dirigendo verso di lei quando una biondina mi fermò.

«Ei, D. Hai un po' di tempo per parlare?» domandó Willow trascinandomi per un braccio lontano da Scarlett, mentre quest'ultima mi aveva appena avvistato e salutato con una mano.

Le feci segno di chiamarmi prima di seguire la bionda sugli spalti del campo di calcio.

«Posso parlarti di una cosa?» chiese un po' agitata la piccoletta. Annuii per farla parlare.

«Allora, mi piace questo ragazzo, però sembra che a lui piaccia un'altra. Qualche consiglio?» domandó sorridendo mentre muoveva le gambe in modo agitato.

«Ma tu hai... Insomma io e te...» cercai di dire confuso mentre un pizzico di gelosia mi attenagliava lo stomaco.

«Stupidino, sei tu» sorrise diventando subito rossa sul viso.

Era quello che aspettavo dal momento in cui mi lasciò definitivamente, perché c'era qualcosa che non andava bene?

«Oh... Willow, tu mi piaci davvero tanto. Scusa, sembro un idiota, ma devo chiarire qualcosa con una persona» annunciai e appena pronunciai l'ultima parola mi venne in mente Scarlett in tutto il suo splendore.

«Lei ti piace? Scarlett, intendo» sussurrò spiazzandomi completamente.

«Siamo... solo amici. Ti chiamo stasera, va bene?» la salutai dandole un leggero bacio sulle labbra e correndo giù dalle gradinate.

Tornai da Scarlett e dalla ragazza che stava conoscendo per parlarle.

«Hey, verginello. Come stai?» chiese facendomi spazio vicino a lei, ma io non avevo la minima intenzione di sedermi siccome ero parecchio agitato.

«Lei è Sarah, lui è Dylan» mi presentò alla corvina che salutai con un sorriso.

Sarah sembrava una a cui fotteva poco, caschetto nero, piercing al naso, piuttosto dark.

«Scarlett, devo parlarti. È urgente» le spiegai mentre lei salutava Sarah e si alzava dal muretto.

«Che c'è?» chiese mentre l'afferravo per una mano e la portavo dietro la mensa, dove c'era solo un mucchio di sedie rotte e zero occhi indiscreti.

«Dylan, cosa è successo?» ripeté preoccupata appoggiandosi con la spalla al muro.

«Se io e Willow tornassimo insieme, cosa farei mancare a te?» domandai mentre lei sembrava non capire.

«Il sesso?» rispose retorica, incrociando le braccia al petto.

«Nient'altro?» mi avvicinai con il cuore che mi batteva all'impazzata, ero così dannatamente confuso.

«La tua presenza» continuò, fermandosi subito, come se non volesse dire tutto.

«Guardarti. Le tue attenzioni»

«Cosa provi per me?» chiesi mentre lei guardava a terra con le guance rosse.

«Nulla, siamo amici» il suo tono di voce basso e monotono mi spiegava che era triste.

«Non dirmi bugie» la ripresi tirandole su il meno con il dito.

«Dylan, torna con Willow, a me non importa. Ti voglio bene, tutto qui» spiegò più fermamente, liberandosi dal mio contatto e andandosene.

Passai tutto il giorno agli allenamenti di football, sapendo che quando sarei tornato a casa, avrei potuto parlare di nuovo con lei.

Non capivo perché volessi parlarle così tanto, cosa speravo di ottenere?

Beh, non fu esattamente così.

Tornai verso l'ora di cena, era già apparecchiato, ma per due.

Salii velocemente le scale e trovai gli armadi mezzi vuoti. Mi fecero tornare in mente quelli di mio padre.

Inizialmente mi accasciai a terra senza riuscire a respirare.
Si era trasferita, ma il mio cervello non riusciva a collegare, tutto quello che mi veniva in mente era mio padre.

Mi accorsi di un bigliettino sul letto che afferrai velocemente.

"Scusami se ti ho trattato così, prima.
Ci siamo trasferiti nella nuova casa, sarò impegnata a sistemare ogni cosa in questi giorni, ci vediamo sabato alla partita.
Se ti manco troppo puoi sempre chiamarmi ;)
Ti voglio bene, Scarlett."

Sorrisi e sospirando mi sdraiai sul letto, afferrando il telefono e cercando il numero della ragazza nella rubrica.

«Pronto?

Te ne sei andata senza salutarmi?» le chiesi un po' giù di morale, tracciando i disegnini sul copriletto con il dito, come le ragazzine.

Rise. Una magnifica risata che mi mancava da un po'.

«Te l'ho detto, ci vediamo sabato! Farò amicizia con Willow all'openday e poi verrò a vederti alla partita, d'accordo?

D'accordo. Mi manchi, lo sai» sussurrai mentre immaginavo che fosse ancora in quella stanza.

«Le hai detto che starai con lei, quindi?

No, Scarlett. Voglio prendermi un po' di tempo, non sono sicuro di quello che provo per lei» ci fu un silenzio tombale per qualche secondo, era intrinseco di suspance.

❁𝘽𝙚𝙨𝙩 𝙛𝙧𝙞𝙚𝙣𝙙𝙠𝙞𝙨𝙨❁Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora