|29|》Non mi esci dalla testa.

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《Scarlett!》mi chiamò Julie, non appena varcai la soglia del locale con un sorriso stampato sul volto

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《Scarlett!》mi chiamò Julie, non appena varcai la soglia del locale con un sorriso stampato sul volto.

《Tutto bene a Washington?》domandò con un sorrisetto pervertito sul viso, dopo avermi abbracciato e dato un bacio sulla guancia.

《Forks è sempre stata una palla》annunciai alzando le spalle e avvicinandomi agli altri.

《Hai abbandonato definitivamente le cheerleaders oppure sei diventata il capitano della squadra di Washington?》mi prese in giro David, il mio amico cheerleader gay, alzando un bicchiere di vodka in mio onore.

《Lo sai che ho un talento innato》scherzai guardando gli altri che facevano la fila per darmi un abbraccio.

《Niente ragazzo ancora?》domandò Erik, attirando l'attenzione di tutti su di lui, che era seduto a bere una birra.

《Niente ragazzo. E tu con Queen?》chiesi, anche se già sapevo la risposta, ovvero che si erano lasciati e lui era aperto a una botta e via con qualcuno e qualcosa mi dava l'impressione che sarei stata io una di quelle botte e via.

《Ha preferito Cooper. Ci ha perso lei》mi fece sapere e io annuii avvicinandomi e dandogli un veloce abbraccio.

《In effetti Cooper non ha una bella fama》notai sedendomi vicino a lui. Erik era bello quanto Logan, forse leggermente più stronzo di lui ma comunque parecchio affidabile.

《Cosa mi racconti quindi?》domandai, facendo l'errore di ordinare un bicchiere di vodka alla menta. Inutile dire che durante la serata mi ubriacai, eravamo dentro ad una discoteca e infatti ci divertimmo e ballammo per parecchio tempo.

Uno dei miei difetti era che da ubriaca perdevo il senso del tempo, non ricordavo bene le cose e non riuscivo a stare ferma, perciò quando mi strusciai ballando su Erik e un altro ragazzo, Karoline non fu molto sorpresa.

《Usciamo a prendere un po'd'aria?》mi chiese il biondino e io annuii seguendolo all'esterno del locale. Camminammo per meno di un minuto prima di arrivare davanti alla sua macchina.

《Niente ragazzo che ti ha messo le manette?》domandò appoggiandosi al cofano dell'auto.

《Non sono ancora in grado di mantenere una relazione》gli feci sapere mettendomi di fronte a lui, a pochi centimetri dal suo volto.

《Perché mi guardi così?》mi provocò dando una rapida occhiata alla mia intera figura.

《Sono meglio io di Queen》sussurrai un po'schifata dalla sua ex ragazza. Feci scontare i nostri bacini avvicinandomi al suo volto. Secondo me era leggermente brillo pure lui.

Sussultai quando mi mise una mano dietro la nuca, baciandomi. Mi ricordava incredibilmente Dylan, nonostante il bacio di Erik fosse più vuoto e volto ad un solo fine. Ignorai i miei pensieri e gli cinsi la schiena con le mie braccia, facendo aderire meglio i nostri corpi.

Allungando la mano e facendolo spostare un po', aprii la portiera dei posti dietro, spingendolo dentro e facendolo cadere sui sedili. Con rapidità mi misi a cavalcioni su di lui, nonostante il mio vestito salì lungo le cosce, ero troppo ubriaca per vergognarmene.

《Cristo, sì. Mi sei mancata》mi fece sapere con il fiatone, staccandosi dal bacio e tornando poi a succhiarmi e baciarmi il collo. Feci un mugolio infilandogli una mano nei capelli biondicci e tirandogli qualche ciocca.

Sotto di me sentivo la sua protuberanza spingere contro la mia pelle. Mi ripetei di non farlo, che ero ubriaca,che avevo baciato Dylan meno di ventiquattro ore prima, ma fu tutto inutile.

Quando il ragazzo si alzò per farmi spazio sotto di lui, l'alcool mi dettò di aprire il bottone dei suoi pantaloni e abbassarli per quanto fosse possibile in quella posizione.

《Ti ricordi quando ci siamo baciati in bagno?》domandò anche se in quel momento non avevo memoria di niente.

《E ti ho fatto quella cosa che ti piaceva tanto》mi sussurrò all'orecchio, facendomi finalmente ricordare. In effetti il motivo per cui io e lui avevamo smesso di vederci era che si era fidanzato con Queen e io non volevo rovinare la loro relazione.

Delicatamente fece scivolare la mano dalla mia spalla al mio seno, sfiorandolo sopra il vestito e provocarmi un gemito. Il percorso delle sue dita continuò lungo i miei fianchi fino a fermarsi sulla mia coscia.

《Scommetto che quel pappamolle del tuo amico di Washington è ancora vergine》constatò ridacchiando, infastidendomi. Perché tutti si divertivano a parlare di Dylan?

《Sei serio? Stavamo per farlo nella tua macchina e tu tiri in ballo Dylan? Cristo, non si può stare in pace nemmeno per un secondo!》strillai prima di aprire la portiera vicino alla mia testa e scappare fuori. Il ragazzo continuò a chiamarmi ma io ero già abbastanza lontana.

Non so perché lo feci, ma presi il telefono e digitai il numero di Dylan.

《Merda, è la una, Scarlett... Stavo dormendo》riapose con un tono basso, probabilmente aveva ancora gli occhi chiusi.

《Come stai, Dylan?》domandai scandendo bene le parole, per non fargli notare di essere ubriaca.

Ci fu un momento di silenzio che mi fece stringere un po' più forte il telefono.

Era tutto così buio e silenzioso che il mio cervello era concentrato solo sulla mancanza di Dylan.

《Bene, credo... È successo qualcosa?》chiese, prendendomi alla sprovvista.

《No, è... È tutto a posto》gli feci sapere singhiozzando.

《O Cristo, Scarlett. Sei ubriaca》constató e molto probabilmente si mise seduto.

《Perché stai piangendo? Sei da sola?》chiese e io stupidamente annuii, come se potesse vedermi.

《Mi parlano tutti di te, cazzo. Il tuo nome non mi esce dalla testa》sussurrai non riuscendo più a trattenere le lacrime.

《Hey》mi chiamò fermamente.

《Stai iperventilando. Ci sono io, stai calma. Dove è la tua amica?》chiese, mentre tiravo su con il naso.

《È nel locale a qualche metro da qua》spiegai dirigendomi verso di esso.

Non riuscivo a spiegarmi perché stessi piangendo e soprattutto perché quel silenzio era ciò che mi mancava.

《Okay. Scarlett vai da lei》disse leggermente preoccupato, così seguii il consiglio. Dylan probabilmente stava camminando avanti e indietro, lanciando ogni tanto qualche occhiata al mio letto vuoto.

《Perché ieri sei venuto?》mi uscì dalle labbra. Non so cosa mi aspettassi, ma quando lui mi rispose che sua madre lo aveva costretto, guardai a terra e feci un grosso sospiro.

《Karoline è qua》iniziai, lasciando in sospeso la frase.

Non avevo la minima intenzione di attaccare. Sentivo che non avrei riuscito a cancellare Dylan in nessun modo, nemmeno dopo quello che mi aveva fatto.

《Buonanotte, Dylan》il mio tono di voce diceva molto di più di quelle due parole e il silenzio che venne dopo, ugualmente.

《Buonanotte, Scarlett》mi sussurrò, tenendo il cellulare attaccato all'orecchio.

Potevo sentire il suo respiro andare avanti per alcuni secondi, fino a quando premetti il tasto rosso sul cellulare.

❁𝘽𝙚𝙨𝙩 𝙛𝙧𝙞𝙚𝙣𝙙𝙠𝙞𝙨𝙨❁Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora