Senza tante cerimonie mia madre mi spinse dentro al negozio.
- Buongiorno! - sentimmo dire da lontano. Un uomo anziano dall'aria arzilla venne verso di noi.
- Cosa abbiamo qui? - disse inforcando un paio di occhiali spessi quanto il fondo di una bottiglia, - Oh! Una nuova studentessa! Bene, bene... - prese un metro dal cassettino e con la bacchetta lo srotolò facendolo volare verso di me. Mentre lui prendeva appunti io osservavo silenziosa il metro che si aggirava intorno a me, contorcendosi in modo divertente.
- Bene! - esclamò Olivander riponendo il metro, - Direi che possiamo cominciare provando questa bacchetta. - disse allungandomi una scatola.
Con mano tremante la afferrai e la aprii. Lo guardai per un secondo e poi presi in mano la bacchetta. Sentii qualcosa di sbagliato nel sollevarla dalla scatola. Olivander notò la mia faccia e mi disse di riporla e appoggiare la scatola sulla scrivania. Mi passò una seconda.
- Vediamo se questa va meglio! È di 13 pollici, molto flessibile fatta con legno di carpino e anima di piuma di fenice. Provi anche ad agitarla. -
Presi la scatola e la aprii. La forma della bacchetta mi piaceva un sacco. Era lineare e l'impugnatura era cesellata da ghirigori eleganti. La presi in mano e sentii un calore improvviso. Come il giorno del mio compleanno quando la magia si è risvegliata. La agitai e dalla punta della bacchetta esplosero delle stelle filanti color oro. Risi di pura gioia. Era come ricongiungersi con una parte di sé di cui si sentiva la mancanza senza saperlo.
- Direi che abbiamo trovato la bacchetta, signorina ... - lasciò in sospeso la frase in modo che potessi presentarmi.
- Mi chiamo Y/N. - risposi.
- Ah! È la famosa nipote di Vanessa e Martin! - esclamò Olivander.
- Lei conosceva mia madre? - si intromise mia madre.
- Direi di sì. A essere sincero avrei dovuto riconoscerla prima. Mi è dispiaciuto molto per la loro scomparsa. Ma vedo che la dinastia magica continua. -
- Sì, mia figlia è esattamente com'era mia madre! - esclamò mia madre.
- Quindi buona, intelligente e avventata! - disse ridendo Olivander.
- Vedo che conosceva veramente bene mia suocera. -
- Sì è così... Beh allora, buon inizio anno scolastico Y/N. -
Dirigendomi verso la porta mi voltai per salutare il signor Olivander.
- Bene! Che ne dite di fare un giro? Io ho visto un negozio prima, verso il muro magico, e sarei proprio curiosa di bighellonarci dentro! - dissi con aria cospiratrice a mio padre.
- Voi andate. Io torno alla pensione. Ci vediamo là. - disse mia madre.
Si allontanò lasciando me confusa accanto a mio padre sconsolato.
- Non ha mai accettato di essere una Maganò. Tua nonna era una persona fantastica, ma vedevo come la mamma la guardava. Come se fosse colpa sua se a ventisette anni non ebbe il risveglio dei poteri. -
- Ma non è colpa di nessuno! Non avete chiesto di non avere o meno i poteri. Semplicemente non ce n'era abbastanza per potersi risvegliare! -
- Credo di sì, piccola. Ma tua mamma non l'accetterà mai che tu appartenga a questo mondo. - disse sospirando.
Ci incamminammo lungo la strada che avevamo fatto prima ed entrammo nel negozio. C'erano gufi che svolazzavano per il negozio, puffole in una teca, fuochi d'artificio, penne, piume, dolci e oggetti di cui non sapevo nemmeno il nome.
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Anche se... (in revisione)
FantasySarai la protagonista di questa fanfiction ambientata a Hogwarts. Dopo la vittoria su Lord Voldemort, il Ministero ha deciso di sopprimere la magia fino al raggiungimento del 27esimo anno d'età, in modo tale che i futuri maghi siano più integrati ne...
