Le emozioni non sono per sempre

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Uscimmo insieme da camera sua. La sua mano appoggiata sulla mia spalla mi infondeva coraggio. Mi fermai un secondo sul pianerottolo e mi voltai a guardarlo.

- Sei sicuro che per te vada bene? Cioè... Siamo amici e... - 

- E lo restiamo. Quanto successo di là, rimane di là. Quando sarai pronta veramente a cambiare pagina, me lo dirai. - disse spingendomi un po' verso le scale.

- Un'ultima cosa Tom. Cos'ho fatto per avere te nella mia vita? - domandai grata a qualsiasi entità di avermi donato amici che mi amavano per quella che ero.

- Respiri. Ecco cos'hai fatto e cosa fai. - disse dandomi un dolce bacio sulla fronte.

- Grazie per non lasciarmi. -

- Y/N, se fosse per me non ti lascerei mai. Devi cominciare ad amarti un po' di più e prenderti quello che vuoi. Non lasciare che siano gli altri o quello che fanno a decidere per te. Prima... Ti sei presa quello che volevi, con mio estremo piacere, - disse sussurrandomi all'orecchio maliziosamente, - però so che cosa pensavi. Non sono sprovveduto e inoltre capisco quello che pensi prima di te. Finché vorrò essere usato, usami pure. Te lo dirò o ti farò capire quando non sarò più disposto ad esserlo. -

Rimasi a fissarlo a metà dallo scendere lo scalino. Era proprio vero che sapeva esattamente quello che pensavo prima ancora che io ne prendessi atto. 

- Ricordami di parlarti sempre prima di fare una cazzata! - gli dissi scendendo gli ultimi scalini.

Sentii la sua risata dietro le mie spalle e risi anch'io. Quando arrivammo in sala comune, Sam corse buttandosi fra le mie braccia e io finii spiaccicata contro Tom.

- Tu! Mi hai fatto morire di crepacuore in queste ore! Potevi dirmi che eri con lui! - disse puntando Tom col mento.

- Veramente ero svenuta. Quindi come facevo a dirtelo? - dissi io da dentro il suo abbraccio.

- Che cazzo hai combinato!? - esclamò lei, trascinandomi su una poltrona.

- È una lunga storia... - dissi guardando Tom per avere il permesso di parlarne.

- Vado ad avvertire i professori. Probabilmente poi vorranno parlarti. - disse Tom dandomi il consenso con un cenno del capo. 

- Grazie. - gli dissi.

Come ci lasciò sole cominciai a raccontare tutto a Sam. Le raccontai anche del bacio dato a Tom, di come mi sembrasse di usarlo e di come lui ne fosse cosciente, ma che questa cosa in fondo, per ora, non gli dava fastidio.

- Caspita. Quasi quasi ti direi di abbandonare il carro di Rompipalle per quello di Incubo. Ma so che i sentimenti non si possono comandare. Che intenzioni hai? -

- Io non lo so. Tom mi ha detto che mi avrebbe fatto sapere quando sarebbe stato stufo di farsi usare. Ma io non voglio proprio farlo, nemmeno se lui è consenziente. Prima sulle scale, mi ha detto una cosa importante. Mi ha detto che devo imparare ad amarmi. Credo che sarà quello che cercherò di fare. Io... è strano, ma non voglio perderlo. Per nessun motivo al mondo. - ammisi.

- Beh, se inizi a lavorare su di te per stare meglio e far uscire quella bellissima parte di te che tieni nascosta dentro, non posso che essere d'accordo. Per quanto riguarda Tom, direi che è troppo importante per te da permetterti di fargli del male, anche se lui ne è consapevole e ti ha dato il permesso. Devi darti del tempo. Le vacanze di Natale saranno il banco di prova. Goditele con i tuoi genitori e non pensare a questo posto. -

- Tu cosa farai per Natale? - chiesi per alleggerire il discorso.

- Niente di che. Cena con la famiglia incasinata. Assisterò letteralmente a lanci di coltelli e altri utensili di cucina! - disse come se fosse la cosa più naturale del mondo - Ah! Sì. Eviterò anche un possibile ed ennesimo tentativo di fidanzamento. I miei si sono messi in testa che devo avere un uomo al mio fianco. Possibilmente discendente da una famiglia potente... Come se non sapessi cavarmela da sola! - disse scrollando le spalle.

Anche se... (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora