Capitolo 48

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Passammo gli ultimi giorni nell'aula di Trasfigurazioni, che per l'occasione avevamo modificato portando cuscini e oggetti che non ci servivano più o che non ne avremmo sentito la mancanza, nel caso gli avessimo rotti.

- Bene... Ora che avete bene a mente il movimento della bacchetta e avete ripetuto la formula, provate a bloccarci, possibilmente facendoci cadere sui cuscini, grazie - disse Thomas.

Sam e io alzammo le bacchette e dopo un breve cenno esclamammo - Pietrificus Totalus! - Davanti a me c'era Thomas che, preparatosi al meglio a ricevere il mio incantesimo, si paralizzò e cadde all'indietro sui cuscini, fortunatamente. Non fu così per Tom, che cadendo si girò leggermente e cadde pesantemente sul pavimento di legno. Sam si precipitò sul corpo di Tom, duro come la pietra e agitando la bacchetta pronunciò l'incantesimo per interrompere quello precedente. Io, d'altro canto, mi godetti un attimo la vista di Thomas, rigido e vigile sui cuscini. Anche così era un figo. Se non fosse che lo preferivo "morbido" e "mobile", avrei potuto metterlo come statua nel giardino dei miei. Ridacchiando a questo pensiero puntai la bacchetta su Thomas e sussurrai - Finite Incantatem - 

Thomas tornò al suo stato naturale e si girò a vedere Tom.

- Stai bene? - gli domandò.

- Sì, anche se ho il gomito leggermente ammaccato. La colpa è stata mia che mi sono sbilanciato quando l'incantesimo mi ha colpito - rispose. Poi puntò gli occhi chiari su di me e come sempre sembrò leggermi dentro - Thomas, se fossi in te eviterei di farmi trasformare in pietra da N/C - gli disse sornionamente.

Misi il mio cipiglio assassino e lo guardai dritto negli occhi - Pensa per te Tom! - sibilai.

- Perché? Che ti è passato per la testa? - mi domandò Thomas curioso, puntando i suoi splendidi occhi azzurri nei miei.

- Top secret. Non te lo dirò mai! - gli dissi allungando la mano per aiutarlo a tirarsi in piedi.

- Come vuoi... Ma sappi che prima o poi lo verrò a sapere! - mi rispose afferrando la mia mano e tirandosi in piedi. Passò le mani sui pantaloni per togliere alcuni pelucchi dei cuscini, a me invisibili, ma la vista delle sue mani sulle sue lunghe gambe, beh era una scena abbastanza erotica. 

Va bene, va bene... Ho una fissazione per le sue mani! Ma sono così grandi e quelle dita lunghe e sottili, con i polpastrelli callosi... 

Scossi il capo per allontanare le immagini di come le sue mani sarebbero state bene sul mio corpo, parlando per esperienza, e mi allontanai da Thomas per sincerarmi da vicino come stesse Tom.

- Nonostante la botta al gomito, non smetti di essere la solita mosca fastidiosa! - gli dissi in un sussurro, con il sorriso sulle labbra.

- Se si tratta di punzecchiare te, mi diverto eccome! - esclamò lui balzando in piedi, come se essere stato pietrificato fosse una bazzecola.

- Molto bene, ora proverete a lanciare un incantesimo di difesa, simile al Protego. La formula è Fianto Duri; anziché creare uno scudo intorno a chi lo lancia, Fianto Duri respinge l'incantesimo dell'avversario. -

- Non sarà troppo difficile? - domandò Tom, leggermente preoccupato.

- No, non useremo incantesimi che possano far loro del male. - lo rassicurò Thomas.

- Come vuoi - gli rispose.

Andammo verso il libro, poggiato aperto sulla scrivania in fondo all'aula, per vedere il movimento esatto della bacchetta. Era un movimento complesso e questo ne rendeva difficile l'apprendimento a noi poveri studenti del primo anno, che con la bacchetta avevamo poca dimestichezza.

Anche se... (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora