Ormai mancava una sola settimana alla notte tra il venti e il ventuno ed io avevo passato tutto il tempo disponibile a studiare il Grimorio; ma non riuscivo a trovare la formula giusta.
- Tom! Aiuto! - gemetti disperata a mezzanotte passata nella nostra sala comune. Tom e Sam erano seduti sul divano che spulciavano i libri in cerca di qualsiasi informazione da usare contro Caelia. Quando lo chiamai, lui alzò il capo dal libro di storia.
- Ti serve una mano? -
- Decisamente! Non capisco nulla... - mi accasciai sulla poltrona esausta. il libro abbandonato sul mio grembo. Tom si allungò e lo prese. Cominciò a sfogliarlo, mentre Sam aveva ripreso a controllare i suoi appunti sull'incontro ravvicinato che aveva avuto con lei. Io ero distrutta.
- Ma tua madre cos'è che ti ha detto di preciso? - mi chiese Sam.
- Lei mi ha detto che se andrò là sotto da sola, senza di lei, le probabilità di sconfiggere saranno nulle. Come lascerò i miei poteri fluire per ucciderci entrambe, lei li assorbirà e io li perderò fino a morire. Questo perché i poteri le sono sempre appartenuti - spiegai per la milionesima volta.
- E se andate insieme? -
- In due dovremmo riuscire a sopraffarla. Se non altro sarebbe troppo potere anche per lei da gestire e la farebbe implodere. La nostra sopravvivenza... quella sinceramente non lo so. Non so quante possibilità ci siano - risposi in un sussurro.
Tom sembrava non ascoltarci. Stava sfogliando e risfogliando il Grimorio. Notai che leggeva sempre le stesse pagine. Incuriosita lo guardai con più attenzione.
- Forse ho trovato qualcosa! - esclamò.
- Cosa? - domandò Sam, mettendosi seduta composta.
Tom mi passò il libro e indicò un passaggio nella pagina del Grimorio.
- "Se il potere cercate, un prezzo pagherete. Esso verrà stabilito dal potere stesso. Colui al quale vorrete sottrarlo vi porterà via la cosa a voi più cara"...? E' questo? - domandai scettica.
- Beh sì... Fermati sulle parole. Caelia rivuole il potere. Per farlo lo deve prendere a te e a tua madre, visto che ci sarà anche lei. Di conseguenza voi diventate le persone a cui Caelia sottrae il potere e spetterà a voi capire qual è la cosa che lei ha di più caro - spiegò Tom con un sorriso soddisfatto.
Rilessi più volte le righe che mi aveva indicato. Come avevo potuto non capire che la soluzione era tutta lì. Mi era completamente sfuggita. Avevo perso settimane a cercare inutilmente, quando un secondo punto di vista avrebbe velocizzato tutto. Mi alzai con un sorriso da imbecille stampato in faccia e mi lanciai in braccio a Tom abbracciandolo. In questo momento era la mia persona preferita sull'intero mondo.
- Grazie! Senza di te non ce la farei! - gli dissi sincera.
- Senza di me non saresti nemmeno qui, cugina! - scherzò lui ricambiando l'abbraccio.
- Andrò a dormire, sperando di scoprire la cosa alla quale quella stronza tiene di più - dissi alzandomi dalle gambe di Tom.
- Va bene. Io ti raggiungo tra un po' - disse Sam.
Li salutai con la mano mentre raggiungevo le scale che mi avrebbero portato al mio letto singolo. Mi voltai ancora un'ultima volta e vidi che quei due si erano avvicinati molto sul divano e che stavano bisbigliando. Con un sorriso sornione me ne andai e lasciai che loro proseguissero con la loro liaison.
Mi gettai sotto le coperte aspettando che il sonno mi cogliesse, ma non voleva arrivare. Troppi pensieri vorticavano nella mia testa, senza che riuscissero a trovare una via di fuga. Mi rigirai nel letto diverse volte. Lo trovavo scomodo e freddo. Ormai mi ero abituata a dormire tra le braccia di Thomas, l'uomo che amavo, l'uomo che mi incendiava l'anima. Guardai l'ora sul mio cellulare ed erano le due. Sam era ancora di sotto. Non potevo fare altro che seguire il filo dei miei pensieri. Tra sei notti sarei scesa da Caelia, mentre i miei amici avrebbero ingaggiato una battaglia con la setta. Mia madre sarebbe venuta con me e insieme avremmo ceduto il nostro potere a quella stronza. Ma cos'era che lei desiderava di più? Nel momento in cui rientrava in possesso dei suoi poteri... Beh... vivere, probabilmente. Ma era troppo scontato. Forse quello che aveva era il potere stesso. Se le avessimo ceduto il nostro, lei lo avrebbe posseduto e quindi noi potevamo riprendercelo in questo modo...
Mi tirai su a sedere di scatto, nello stesso momento in cui Sam entrò nella stanza.
- Sei ancora sveglia? -
- Sì... Non riesco a dormire. Troppi pensieri... Tu e Tom? - domandai cambiando argomento.
- Lui e io, cosa? - domandò ridacchiando.
- State insieme? -
- No...-
- Ma? - continuai per lei.
- Ma... ecco... Beh -
- Samantha Black! Tu senza parole?! - esclamai sorpresa.
- Sì... Lui mi inebetisce - disse mettendo il broncio.
- Caspita... Inebetisce... - la canzonai - Non si direbbe... Ti brillano gli occhi quando parli di lui - rincarai. Sam mi fece la linguaccia-
- Che cosa ti ha tenuta sveglia? -
- Caelia... Non so cosa vorrebbe di più -
- Forse tra le carte che ho troveremo la risposta. Ma per ora sarebbe il caso di dormire. Ci dobbiamo svegliare tra quattro ore circa e se non riposiamo non riusciremo a seguire le lezioni -
- Sam... Domani è sabato. Abbiamo l'allenamento, non le lezioni -
- Cazzo!!! Allora dobbiamo dormire. Wood non accetterà l'insonnia come scusa per saltare gli allenamenti! - disse lei precipitandosi sotto le coperte.
Ridacchiai e poi caddi nel sonno più profondo.
Mi svegliai alle sei e mezzo di soprassalto. Qualcosa nel sogno che avevo fatto mi aveva spaventato ed ora avevo il cuore in gola. Peccato che non mi ricordassi il sogno. Mi alzai dal letto e andai a lavarmi. L'allenamento di Quidditch sarebbe cominciato da lì a un'ora e io volevo passare da Thomas. Avevo bisogno di verificare che stesse bene. Tornai in stanza e svegliai Sam.
- Vado da Thomas. Ci vediamo direttamente al campo - le dissi, mentre si stiracchiava. Lei mi fece un'occhiolino e si alzò dal letto.
Presi le scale e attraversai la sala comune deserta.
Addosso avevo ancora l'ansia che il sogno mi aveva lasciato e non riuscivo a calmarmi. Quando arrivai alle stanze di Thomas, trovai la porta socchiusa. Era strano, Thomas chiudeva sempre la porta.
Sfoderai la bacchetta ed entrai di soppiatto. Il soggiorno era vuoto e i mobili erano stati spostati. Non sembrava lo stesso salotto dove eravamo soliti parlare e studiare come procedere con la setta. Continuai a camminare furtivamente fino alle camere e lì avrei voluto morire. Le finestre erano spalancate dalle quali entrava la brezza primaverile. I fogli svolazzavano per la stanza, il letto era sfatto e delle tracce di sangue si trovavano sulle lenzuola, abbandonate a terra. Mi accasciai al suolo, la bacchetta abbandonata sul pavimento accanto a me.
Thomas era sparito.
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Anche se... (in revisione)
FantasySarai la protagonista di questa fanfiction ambientata a Hogwarts. Dopo la vittoria su Lord Voldemort, il Ministero ha deciso di sopprimere la magia fino al raggiungimento del 27esimo anno d'età, in modo tale che i futuri maghi siano più integrati ne...