Capitolo 30 - Prime teorie (revisionato)

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Dopo esserci pulite, andammo di corsa in Sala Grande per il pranzo. Ero affamata e non vedevo l'ora di parlare con Tom di quanto era successo. Sapevo che, probabilmente, per lui sarebbe stato come avere un pugnale piantato nel cuore, perché sentirei lo stesso se lui mi raccontasse di una sua conquista. Lo individuai seduto accanto al resto della squadra e lo raggiunsi.

- Ehi, bellezza! - mi disse facendomi posto accanto a lui.

- Ciao, Tom! -

- Dov'eri finita? Ti ho aspettata in sala comune, ma non sei mai rientrata. -

Istintivamente portai lo sguardo verso il tavolo dei docenti, e lui era lì. Non riuscivo a capire se ero io o se fosse destino o se lui avesse alterato il ciclo del sole, ma ogni volta che poggiavo lo sguardo su di lui, un raggio di luce lo colpiva, mettendo in evidenza gli zigomi, il colore dorato e leggermente ambrato dei suoi capelli, gli occhi azzurrissimi. Non mi accorsi che Tom aveva seguito il mio sguardo.

- Eri con lui? - disse facendo un accenno del capo nella direzione in cui puntava il mio sguardo.

- E' un po' complicato, ma sì. - dissi.

- Spero che almeno vi siate divertiti! - mi punzecchiò sorridendo.

- Diciamo... Io però avrei una teoria... Sai benissimo che soffro di esplosioni di magia. - dissi guardandolo negli occhi, - Secondo la Preside e anche il Professor Silente, è dovuto al fatto che anche mia madre ne accusava e vengono scatenati da forti emozioni negative. -

- Ma i tuoi sono Maghinò... - disse Tom. Alzai un sopracciglio, come per farlo continuare a ragionare, - Oh mio Dio. Tu mi stai dicendo che sei stata adottata?! - mi chiese in un sussurro.

- Bingo! - esclamai facendo voltare un paio di teste verso di me, -La mia vera madre è la sorella di quella che ho sempre considerato mia madre. Giro contorto di parole per dire che mia madre è in realtà mia zia. Fatto sta che sua sorella è ancora viva. Vorrei cercarla e scoprire chi è mio padre, ma questo è un altro pezzo del puzzle. Ti stavo spiegando perché ero da Rompipalle. -

- Rompipalle, mi racconterai perché l'hai chiamato così? Non me l'hai mai spiegato, nemmeno quella notte... - disse ridendo Tom.

- Sì, storia lunga che poi magari ti racconterò. - dissi gesticolando con le mani, come a voler sottolineare che era una cosa di poco conto e che volevo andare avanti con il racconto, - Secondo la Preside l'unica persona che può aiutarmi a controllare la magia è la persona che amo e che mi ricambia, per questo hanno chiamato Thomas. Mi ha aiutato e mi ha offerto un letto quando sono crollata sul suo divano, poi ti dirò i particolari piccanti se vuoi saperli. - dissi anticipando la sua occhiatina maliziosa.

- Non dovrai omettere nulla. Se non posso averti, almeno lasciami immaginare le cose. - disse facendomi l'occhiolino.

- Certo che sei strano a volte! - ridacchiai - Comunque io penso che anche tu potresti aiutarmi. - sparai d'un fiato.

- Mi stai dicendo che sei innamorata di me, Y/N? - disse sputacchiando in giro il succo di zucca che aveva appena sorseggiato.

- Io non so se sono innamorata di entrambi... Io so solo che l'odore della mia Amortentia sapeva di entrambi voi; per questo sono quasi certa che potresti aiutarmi anche tu. -

- Quale onore! Ne hai parlato con Professor Occhio di Falco? Perché ci sta fissando e non penso che lui sia entusiasta della cosa. -

- Non ne ho ancora parlato con lui. Ma penso di dover decidere io. -

- Certo che devi decidere tu, ma penso che lui ritenga che siate una coppia, anche se ancora non ufficiale... Io sarei di troppo. -

- Tom, tu sei il mio miglior amico e non potrei affrontare tutto questo senza di te. Ho già sguinzagliato Sam per cercare mia madre. -

Anche se... (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora