Capitolo 37

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Restai due fottutissimi giorni chiusa in infermeria, perdendomi le lezioni.

- Può andare, Signorina N/C, ma veda di non essere troppo spericolata durante le partite - mi redarguì.

- Starò attenta lo prometto - dissi senza crederci troppo.

- Se non sbaglio ha la lezione con di Trasfigurazioni, ne approfitti per salutarmi il Professore - mi disse.

- Non mancherò - le risposi con un finto sorriso. Non la sopportavo. Thomas era mio e lei ci flirtava senza problemi. 

Uscii dalla Torre e mi avviai con calma verso l'aula. Scesi la prima rampa di scale, quando queste decisero di spostarsi. Mi trovai su un pianerottolo che non avevo mai visto prima, nonostante qualche scampagnata notturna in cerca di passaggi segreti. Non volendo fare il giro lungo, decisi di avventurarmi per i corridoi bui. 

- Lumos Maxima! - dissi sfoderando la bacchetta. L'aria era fredda e umida e non ispirava molta sicurezza avventurarsi da soli, ma io ero spericolata e soprattutto ero rimasta rinchiusa in infermeria per ben due giorni, quindi il pericolo non faceva altro che elettrizzarmi. Mi inoltrai sempre di più nei corridoi, girai diversi angoli e mi resi conto di essermi persa. Sembrava un labirinto all'interno della scuola. Eppure non avevo nulla al riguardo nel manuale di storia.

- E' strano... Percepisco qualcosa, ma non so - dissi a me stessa per convincermi ad andare avanti e a rimanere lucida. Sulle pareti non c'erano quadri eppure sentivo come se dietro di me ci fossero delle persone che mi alitavano sul collo.

- C'è nessuno? - domandai. Sapevo che nei film horror domandare se c'era qualcuno era l'equivalente di morire qualche istante dopo per mano di un assassino o demone psicopatico, però io avevo la magia dalla mia parte.

N/C!!! Vattene. Non è sicuro per te stare qui!

- Chi ha parlato! - dissi girandomi di scatto e puntando la bacchetta contro il corridoio vuoto alle mie spalle.

Vattene! Qui c'è solo morte!

- Nox! Homenum Revelium! - esclamai ormai paranoiata. Non c'erano segni di vita, nessuna persona eccetto me.

N/C, vattene! E non ti fidare di nessuno, solo il tuo cuore potrà mostrarti la verità!

- Chi sei? Perché non ti vedo! - esclamai.

Scappa! Stanno arrivando... 

Cominciai a correre seguendo quella che credevo fosse la strada che avevo intrapreso, quella voce tombale mi aveva messo una fifa addosso, quale non avevo mai provato prima. Ne avrei parlato con Sam e Tom per capire cosa e chi fosse e perché quell'ala del Castello non era descritta in nessun libro. Sentivo dietro di me come dei passi affrettati e per quanto corressi rapida, essi erano sempre vicini. Svoltai in un corridoio e mi trovai in un vicolo cieco. Solo una porta chiusa che sembrava vecchia e mai aperta da un sacco di tempo. Rallentando per non andarci a sbattere, puntai contro la bacchetta - Alohomora! - 

La porta si aprì senza emettere alcun cigolio e io entrai richiudendola alle mie spalle. L'interno della stanza era buio pesto, peggio del corridoio, a tentoni, per non rivelare la mia presenza accendendo la luce, mi mossi tra quelli che sospettavo essere banchi e sedie. Raggiunsi l'altro lato dell'aula e mi infilai sotto la cattedra, nell'esatto momento in cui sentii dei passi all'interno della stanza. La luce scattò e io vidi che effettivamente ero in una vecchia aula in disuso, piena di polvere e ragnatele. La cattedra mi nascondeva alla vista poiché era stata messa in un angolo della stanza. Riuscivo a vedere che c'erano una decina di persone, ma le uniche parti che intravedevo dallo spiraglio libero erano solo le gambe. Non mi aiutavano molto a distinguere le persone presenti.

- Sentite, non possiamo permettere che N/C scopra la verità. Hiddleston potrà accedere ai registri, è una questione di giorni. Ho provato a parlarne con Waterby per impedirgli di acconsentire l'accesso al professorino, ma non potevo sbottonarmi troppo e lui faceva troppe domande - 

- Non preoccuparti, da Jackson non ha saputo niente di più. Abbiamo provveduto a far girar a vuoto quel cretino talmente a lungo che continuerà a farlo. Inoltre l'incantesimo obliviante che gli è stato lanciato da Dupport, gli ha fatto dimenticare il periodo esatto in cui non l'ha più vista. -

- Già... - disse una terza voce - Non è riuscito nemmeno a riconoscere sua figlia! - disse sghignazzante.

Mi portai una mano alla bocca, prima che potessi emettere un singulto per la sorpresa. C'era un'intera cospirazione all'interno della scuola. Dovevo parlarne con Thomas e gli altri appena fossi riuscita ad uscire da quella situazione spinosa.

- Cosa facciamo con Euridice? Ci serve anche la figlia per il rituale, ma non possiamo prenderla finché rimane a scuola. E' sempre circondata dai suoi amici o da Hiddleston. Comincio a sospettare che tra quei due ci sia qualcosa e se è così, sarà difficile separarli. Thomas non è uno sprovveduto. - riprese a parlare il primo.

- Non possiamo esserne certi. Stanno mantenendo un profilo basso e la cosa non esclude che lei possa avere un intrallazzo con Felton. In fondo sembrano più che amici. Tuo figlio non è andato da lei per Natale? - domandò il terzo.

- Sì. Le ha passate da lei. Potrebbe anche tornarmi utile. Ho notato che pende costantemente dalle sue labbra e lei tende ad essere una persona che si mette costantemente in pericolo. Bastava vedere le sue due partite di Quidditch, ha rischiato di rimanerci secca due volte - disse il padre di Tom.

- Allora dovremmo escogitare un piano per attirare solo loro due da qualche parte, dove possiamo prenderli senza creare agitazione fra gli altri - 

- Ci penseremo la prossima settimana. Abbiamo tempo fino alla fine dell'anno scolastico - disse il Signor Felton.

Vidi che si stavano allontanando verso la porta per andarsene e mi acquattai ancora di più sotto la cattedra per non essere vista, nel caso qualcuno dovesse girarsi indietro o abbassarsi per prendere qualcosa se gli cadeva. 

Aspettai qualche minuto dopo che le luci si spensero prima di uscire dal mio nascondiglio e gattonando raggiunsi la porta. Sbirciai da sotto la soglia per vedere se c'erano delle persone dall'altra parte, ma per il buio non vidi assolutamente nulla. Deglutendo rumorosamente estrassi la bacchetta e sussurrai - Alohomora! - La porta si aprì e io uscii attraverso il piccolo spiraglio tra la porta e il muro. 

Affinai l'udito per percepire qualsiasi movimento d'aria attorno a me, ma non sentivo proprio nulla. Il mio cuore batteva all'impazzata e pensavo che si sarebbe sentito a centinaia di metri da me.

Non c'è nessuno. In fondo al corridoio gira a destra, poi sinistra e poi di nuovo destra. Raggiungerai le scale

Di nuovo quella voce spettrale. Ormai non la temevo, visto che mi aveva salvata da quei tre.

- Grazie - sussurrai e mi avviai lungo i corridoi seguendo le indicazioni del fantasma. Dopo poco raggiunsi le scale e mi feci il giro lungo, ma sicuro, attraverso i corridoi.

Ero palesemente in ritardo per la lezione di Erbologia, quella di Trasfigurazioni ormai l'avevo benché saltata. Cercando di ricordarmi se Thomas fosse libero, cominciai ad avviarmi verso il suo studio, intenzionata a raccontargli tutto quello che avevo sentito.

- Signorina N/C! Che ci fa in giro per i corridoi durante le ore di lezione? - mi sorprese la Preside.

- Ehm... Sono appena stata dimessa dall'Infermeria. Stavo andando verso Erbologia, Preside McGranitt -

- Va bene. Si affretti però. La Professoressa Longbottom sarà contenta di rivedere che si è rimessa in sesto. - mi disse proseguendo verso la direzione in cui stava andando.

Rassegnata scesi le scale per andare alla lezione di Erbologia. Avrei dovuto aspettare la sera per parlarne con tutti e tre.

Anche se... (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora