Raggiungemmo Tom in Sala Comune, preoccupatissime per la sparizione di Scamander.
- Ragazze state bene? - ci domandò preoccupato stringendoci entrambe in un abbraccio.
- Mio Tom! Era tutto a soqquadro nel capanno... Hanno... - cominciai a balbettare come una bambina, incapace di proseguire. L'accaduto mi aveva scosso nel profondo. Scamander sparito, probabilmente rapito e fatto prigioniero da qualcuno. Gli animali scappati, i miei piccoli Snasi.
- Shh... Andrà tutto bene, N/C. Vero Sam? -
- Sta' tranquilla. Lo troveranno. Riusciranno a venirne a capo. - cercò di consolarmi Sam.
- Ma se tutto questo avesse un nesso con me? Con la mia situazione - dissi lasciando in sospeso la frase.
- Come potrebbe rientrare Scamander nei piani di quegli individui? - sussurrai contro il petto di Tom.
- Non lo so. Dobbiamo assolutamente parlare con Thomas. Lui conoscerà, sicuramente meglio di noi, Scamander. Magari Scamander sapeva qualcosa riguardo a tua madre - ipotizzò Sam.
Guardai i miei due amici e calde lacrime scivolarono dai miei occhi.
- Dobbiamo andare da Thomas prima che scenda il coprifuoco. - disse Tom.
- Sì giusto... - ripetei, come un automa asciugandomi le lacrime con la manica della divisa.
- Vado a prendere i mantelli. Restate qui - disse Sam avviandosi verso il nostro dormitorio. Tornò poco dopo con il suo e il mio mantello, li indossammo rapide, mentre Tom tenne appoggiato sul braccio il suo, recuperato dal bracciolo della poltrona, e ci avviammo verso l'uscita.
Il mio cuore era pesante nonostante i miei amici mi avessero confortata. Sentivo che sparizione del professore era colpa mia. Tutto gravitava intorno al mistero dei miei poteri. Se solo i miei ne sapessero di più. Se solo mia madre non fosse sparita.
- Smettila di addossarti la colpa. Non sei tu che l'hai rapito. Non sei stata tu a mettere sottosopra il laboratorio - mi disse Sam, come se stesse leggendo i miei pensieri.
- So che non sono stata io, ma mi sento comunque colpevole - le risposi stanca.
Svoltammo nel corridoio del secondo piano e bussammo alla porta di Thomas.
Ci venne ad aprire, il volto teso e leggermente smunto. Sicuramente la notizia lo aveva scosso.- Entrate, svelti - disse guardando dietro di noi, a destra e a sinistra. Come se volesse essere sicuro che non fossimo stati seguiti.
- Per questa notte dormirete tutti qui da me. Non è sicuro aggirarsi per i corridoi - ci spiegò dopo aver chiuso a chiave la porta.
- Thomas... Hai saputo? -
- Sì e ci sono dei sospetti sul motivo del suo rapimento. Sicuramente non se n'è andato volontariamente. Ho parlato con la McGranitt e hanno scoperto che hanno usato Incarceramus e Bombarda. A quanto pare Scamander stava cercando una sorta di cura o di placebo per la tua magia. -
Sam e Tom mi guardarono e vi lessi pietà e compassione nei loro occhi. Scamander mi conosceva bene, mi ero confidata con lui durante i weekend passati a prendermi cura degli Snasi e ora che non c'era era tutta colpa mia. Calde amare lacrime percorrevano le mie gote, il senso di colpa e di impotenza mi opprimeva. Se solo avessi potuto tornare indietro e avvertirlo, se solo non avessi tutta questa magia sopita nel mio corpo. Con un sonoro pop comparve Winky, sul bel tappeto chiaro dal pelo alto di Thomas. L'elfa teneva tra le mani un piccolo berretto verde.
- Scusatemi Padroncina, Signorina e Signori... ma vi stavo cercando. Come mi avevate chiesto vi ho seguita - disse puntando i suoi grandi occhi lavanda su di me - e mentre tornavate al Castello, dopo quanto accaduto dal professor Scamander, ho trovato questo berretto ai margini della Foresta Proibita. - disse allungando il berretto nella mia direzione.
Senza vedere bene presi dalle sue piccole mani callose l'indumento e tre piccole teste fecero capolino. Un sentimento di sollievo pervase il mio corpo, alleggerendo per un po' il mio senso di colpa. I piccoli Snasi erano al sicuro tra le mie mani. Caddi in ginocchio abbracciando Winky, la quale rimase sconcertata in un primo momento, poi ricambiò il mio abbraccio.
- Titus, Jeremy e Finn - continuavo a ripetere sottovoce. Appena Winky mi lasciò dall'abbraccio, quelle tre piccole pesti corsero fuori dal berretto e si arrampicarono su per le mie braccia.
I miei amici stavano assistendo alla scena sbalorditi. Eccetto Sam, non ero certa che gli altri avessero mai visto dei cuccioli di Snaso.- Oddio! Nascondete tutto ciò che luccica! - esclamai rivolta agli altri. Ero talmente contenta di riavere quelle pesti che mi ero completamente scordata del loro passatempo preferito.
Sam e Tom cominciarono a guardarsi intorno togliendo le piccole cose che luccicavano, quelle grandi erano troppo pesanti per quei tre esserini che si stavano strusciando sul mio collo. Thomas si inginocchiò accanto a me e prese Jeremy tra le mani.
- Che fai? - domandai.
- Ha un biglietto attaccato alla zampa - disse semplicemente. Mentre osservavamo Thomas togliere il foglietto, Sam prese Titus e cominciò a coccolarlo. Io mi alzai e mi sedetti con Finn sempre sulla mia spalla.
Thomas aprì il bigliettino e Jeremy andò ad accoccolarsi sulle sue gambe.
- Biblioteca, 10-dx-8-25 - lesse ad alta voce.
- Perché Scamander ci avrebbe lasciato delle coordinate per un determinato libro? - domandò curioso Tom.
Bella domanda. Cercai di ripercorrere con la mente l'ordine della Biblioteca per ricordarmi cosa ci fosse nella decima corsia, ma non riuscivo a far mente locale.
- Dobbiamo andare a controllare! - dissi scattando in piedi come una molla.
- Non penso proprio! - esclamò Sam - È tardi. Se ci aggiriamo adesso per i corridoi succederà un casino e attireremmo l'attenzione. Andremo domani mattina appena avremo un'ora vuota. - disse saggiamente.
- N/C, Sam ha ragione. Siamo stanchi e scossi. Uscire adesso da quella porta vuol dire mettersi nei guai - confermò Tom.
Guardai i miei due amici, saggi traditori, che avevano appena bidonato la mia idea.
- Non guardarmi così. Sai che hanno ragione - mi disse dolcemente Thomas quando lo guardai in quegli occhi zaffiro brillante, che erano stanchi e preoccupati.
- Come volete. Andremo domani - dissi rassegnata alzandomi e avviandomi verso la grande camera di Thomas. Se non avremmo fatto altro quella notte, allora avrei provato a dormire un po'.
- Ti raggiungo subito. Mostro a Sam e Tom dove possono dormire - mi disse dolcemente Thomas fermandomi dalla mia fuga verso l'altra stanza, prendendomi la mano.
Feci di sì con la testa e poi rivolgendomi verso gli altri due, detti la buona notte. A passo pesante raggiunsi il letto. Finn scese lungo il mio braccio e prendendo una sciarpa la avvolse sopra il comodino, formando una specie di cuccia e si distese nel mezzo. Io mi buttai a peso morto sopra le lenzuola e sprofondai in un sonno tormentato e per nulla riposante.
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Anche se... (in revisione)
FantasySarai la protagonista di questa fanfiction ambientata a Hogwarts. Dopo la vittoria su Lord Voldemort, il Ministero ha deciso di sopprimere la magia fino al raggiungimento del 27esimo anno d'età, in modo tale che i futuri maghi siano più integrati ne...