La mattina di quel sabato era fredda, ventosa e soleggiata. Samantha e Christopher mi stavano già aspettando di sotto in sala comune. Era la colazione prima del nostro allenamento con la squadra. Non stavo letteralmente nella pelle. Solo la settimana prima Wood ci aveva mostrato gli spogliatoi, il deposito delle attrezzature e tra quelle ci aveva dato le nostre mazze da Battitore. Assomigliavano a quelle di baseball ma più corte, adatte per essere brandite con una mano sola.
I Bolidi invece erano dei palloni grandi quanto quelli da pallamano, ma avevano una vita propria. Erano la versione inanimata di Samantha e me. Viaggiavano a tutta velocità con l'unico obiettivo di centrare qualunque parte di un giocatore. Il nostro compito, quindi, era quello di intercettarli e spedirli verso qualcuno della squadra avversaria.
Dopo di che ci portò nella sartoria della scuola, dove venivano cucite e riparate le divise dei giocatori. Degli esseri alti non più di un metro, rugosi e dal colorito verdognolo, che mi ricordarono Baby Yoda, ci presero le misure per poter fare le nostre divise. Samantha poi mi disse che quelli erano Elfi Domestici e lavoravano nella scuola.
Andai in bagno mi lavai il viso e i denti e poi indossai la divisa scarlatta. Calzava alla perfezione. Scesi in sala comune e con Sam e Chris scendemmo in Sala Grande. Trovammo gli altri della squadra che stavano già mangiando. Ci unimmo a loro per cercare di stringere amicizia prima di saltare a bordo delle nostre scope.
- E così la Longbottom ci ha trovato i Battitori eh, Wood? - disse Hobbes, accennando col capo nella nostra direzione.
- A quanto pare sì. Sono spericolate quanto i Bolidi! - asserì Wood, complimentandosi.
- Beh, d'altronde sapevamo che Y/N è un peperino! Evidentemente trascina anche la Black! - esclamò innocentemente Felton fissandoci.
- Oh, Felton! Sono parecchio testa calda pure io. Non ho bisogno di Y/N per farmi coinvolgere in un'assurda picchiata il primo giorno di lezione di volo! - rispose a tono Sam, svelando così, come mai la Longbottom ci aveva scelto come Battitrici.
- Quindi siete voi due le pazze!? - domandò curiosa Amanda Robinson.
- Decisamente! - dissi facendo un inchino mentre strizzavo l'occhio.
Uno scoppio di risa partì dal gruppo. Sam e io ci guardammo negli occhi e capimmo che ormai ne facevamo pienamente parte. Era stato semplice entrare nella squadra. In quel momento nella Sala Grande entrarono centinaia di gufi. Alcuni portavano lettere, altri giornali e due stavano portando dei pacchi lunghi e ingombranti. Questi ultimi stavano venendo proprio verso me e Sam. Con l'aiuto della squadra sgombrammo la parte di tavolo davanti a noi, ricolma di ogni ben di dio, in modo tale che i gufi planassero senza rovesciare i caffè, i tè o qualsiasi altro succo.
Liberammo i gufi dai due pacchi e gli demmo un paio di biscotti, mentre curiose aprimmo la nostra ingombrante posta. Con stupore generale, vi trovammo due scope Thunderstrack. Era quella scopa che avevo visto nella vetrina del negozio vicino a casa mia. Cercai un qualsiasi biglietto, che potesse dirmi chi fosse il mittente e trovai una lettera.
"Ciao Y/N,
Sono davvero contento che sei riuscita a entrare nella squadra di Quidditch! Quando verrai a casa mi dirai com'è che si gioca ;). La mamma ovviamente non è d'accordo sul fatto che ti incoraggiassi in questa avventura, ma ricordati quello che ti ho detto. Ricordati che è la tua vita e devi decidere tu per te stessa.
Le cose a scuola vanno bene? Sei sempre la prima della classe come all'università?
Divertiti e scrivimi pure qualche volta. Ti voglio bene, Piccola.
P.S: ne ho presa una anche per Sam. Vi aspetto a casa per Natale.
Baci Pa'."
- Chi ce le manda? - domandò curiosa Sam.
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Anche se... (in revisione)
FantasySarai la protagonista di questa fanfiction ambientata a Hogwarts. Dopo la vittoria su Lord Voldemort, il Ministero ha deciso di sopprimere la magia fino al raggiungimento del 27esimo anno d'età, in modo tale che i futuri maghi siano più integrati ne...
