Il tempo sembrava essersi fermato. Stavamo camminando per quel corridoio da ore e ancora non eravamo sbucati da alcuna parte.
- Torniamo indietro, di qua non c'è nulla. Ci stiamo solo allontanando - sbottò Sam.
- No! Finché non abbiamo visto dove porta - disse Thomas.
Mi fermai bloccando anche gli altri. Il buio e l'umidità avevano reso il mio viso lucido alla luce delle nostre bacchette.
- Sentite. Perché non ci dividiamo? - li guardai e continuai prima che cominciassero a dire la loro - So che abbiamo deciso di muoverci insieme, ma effettivamente ci stiamo mettendo troppo tempo. Abbiamo solo questa notte per salvarlo, ammesso che sia ancora vivo e non voglio nemmeno pensare che non lo sia - aggiunsi veloce percependo che Thomas stava per polemizzare.
Il silenzio regnò per qualche momento mentre soppesavano le mie parole e infine Sam decise per tutti.
- Allora Tom e io torniamo indietro e prendiamo il prossimo corridoio. Voi due continuate su questo. - prese il braccio di Tom e cominciò a trascinarselo dietro verso l'ingresso del corridoio.
- Come facciamo a sapere se lo trovate? -
- Vi mandiamo un patrono - disse Tom girandosi, mentre Sam continuava a portarselo dietro come un cagnolino riottoso. Poco dopo scomparvero inghiottiti nel buio.
- Spero per te che se la cavino - mi sibilò Thomas.
- Sono perfettamente in grado di arrangiarsi. -
- In compenso siamo finalmente soli - sussurrò accostando il suo viso al mio.
- Ti sembra il caso? - gli sibilai in risposta.
- Sì... Siamo soli, in missione segreta, adrenalina alle stelle e io non faccio altro che pensare alle tue labbra e al tuo corpo - mi svelò mentre accorciava la distanza dei nostri corpi.
- Dopo... E' meglio finire questa "missione"... Sentire Caelia mi ha già destabilizzata abbastanza - ammisi cedendo all'impulso di appoggiarmi al suo corpo per essere confortata tra le sue braccia. Thomas mi strinse a sé e mi depositò un bacio fra i capelli. Respirai a pieno il suo profumo e mi sentii al sicuro accanto a lui, con la sua colonia agrumata che mi avvolgeva come un bozzolo.
- Andiamo allora... - bisbigliò, sciogliendo l'abbraccio e prendendomi per mano.
Camminammo per diversi minuti in silenzio, le nostre mani sempre intrecciate. Con il pollice disegnava dei piccoli cerchi sul palmo della mia mano e piccole scosse elettriche mi percorrevano il corpo. Nelle mani libere stringevamo le bacchette, pronti ad affrontare qualsiasi ostacolo. Man mano che procedevamo lungo il cunicolo buio e asfissiante, esso si allargava e camminando ancora per un po' sbucammo in una radura.
- Che posto è questo? - gli chiesi tutt'altro che tranquilla.
- Non lo so... Ma azzarderei un po' di più luce - disse.
La radura era veramente piccola, quasi circolare e gli alberi che la nascondevano erano fitti e i rami in alto si toccavano l'un l'altro, lasciando entrare veramente poca luce. Al centro della radura c'erano dei massi piatti, disposti in cerchio, molto probabilmente servivano per qualche assurdo rituale. Che fosse notte o giorno, quel posto era comunque al buio. A riprova di ciò, sul tronco degli alberi c'era uno spesso strato di muschio e licheni. Rumori sinistri provenivano dal bosco e molteplici occhietti gialli ci fissavano dall'alto.
- Non so nulla! Lasciatemi andare, vi prego! - esclamò una voce rotta dal panico e dal troppo urlare per chiedere aiuto. Per quanto graffiata e provata, riconobbi la voce.
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Anche se... (in revisione)
FantasiSarai la protagonista di questa fanfiction ambientata a Hogwarts. Dopo la vittoria su Lord Voldemort, il Ministero ha deciso di sopprimere la magia fino al raggiungimento del 27esimo anno d'età, in modo tale che i futuri maghi siano più integrati ne...
