Erano passati una decina di giorni dalla festa di Halloween ed io avevo mantenuto un profilo bassissimo durante tutte le lezioni. Quando non avevo nulla da fare, invece, con Samantha andavamo ad aiutare il professor Scamander. Imparare a prendermi cura dei piccoli di Snaso, mi aveva insegnato molto e mi era piaciuto ancora di più. Erano delle creaturine tenere tenere, ma alquanto dispettose e volubili agli oggetti luccicanti. Mi ricordavano me. O meglio quella parte di me che aveva sognato il grande amore. Quello totalizzante, passionale, travolgente. Insomma un amore da grande film o da best seller. Ecco quella parte che adesso non c'era più, che si era rintanata nelle profondità del mio inconscio perché le storie che ho avuto l'hanno delusa. Perché la realtà l'ha delusa. Perché gli uomini l'hanno calpestata senza pensarci due volte. Con loro aveva iniziato a venire fuori, a lottare per tornare in superficie. Perché quei piccoli Snasi l'avevano commossa a tal punto da pensare che forse qualcosa di buono nel mondo ancora c'era.
Quella mattina andai da sola dal professor Scamander, Sam era impegnata a studiare per il compito di Pozioni che si sarebbe tenuto fra due giorni.
- Professore! - chiamai entrando.
- Oh, Y/N! Sei di nuovo qui. - disse sorpreso, - Non pensavo avresti preso così seriamente lo svezzamento degli Snasi. -
- Sono così teneri che, a dirla tutta, me ne sono innamorata. - risposi. - Mi fanno sentire così in pace con tutto quello che mi circonda... - dissi alla ricerca di parole che più esprimessero la gioia, la consapevolezza, la tenerezza e tutte le emozioni positive che provavo nell'accudirli.
- Ti fanno sentire una di loro. - disse il professore guardandomi negli occhi.
Non riuscii a fare altro che annuire. Le emozioni avevano bisogno di trovare uno sfogo e questa mattina avevano deciso che il modo migliore per farlo, fosse piangendo. Passai rapida la manica sugli occhi per asciugarli, ma questi tornarono a velarsi. Per non scoppiare a dirotto, mi voltai verso gli Snasi e cominciai a pulire la gabbia, cambiare l'acqua e infine prendendone uno alla volta gli detti il latte con l'aggiunta di un po' di farina d'avena. Passai ancora qualche ora con loro, parlando di come mi mancasse il mondo in cui vivevo prima e quanto fosse diverso da questo. Uno dei piccoli cominciò a scavare sotto lo strato di terra pulita che avevo messo a ricoprire quella vecchia e qualche momento dopo tornò fuori con in bocca un anello d'argento. Era un semplice anello, senza scritte o pietre a decorarlo. Mi si avvicinò e lo appoggiò accanto a me.
- Non ci posso davvero credere! Ti hanno appena riconosciuta come una di loro! O meglio il piccolo Finn si è preso una bella cotta per te! - disse il professore, che si era portato alle mie spalle per guardare. - Prendi l'anello, altrimenti penserà che tu non gli voglia bene. - mi suggerì.
Presi l'anello e me lo misi al dito, senza nemmeno farlo apposta mi calzava alla perfezione. Mi presi qualche secondo per ammirarlo, quando in lontananza sentii l'orologio che rintoccava mezzogiorno.
- Cazzo! Sono in ritardo! - dissi alzandomi di scatto dalla sedia e mandando un bacio ai miei piccoli Snasi.
- Hai la partita oggi, vero? - mi domandò il professore, quando raggiunsi la porta.
- Sì! Devo correre a pranzo oppure mi toccherà saltarlo! -
- Allora corri! - mi disse. Ma io stavo già correndo come il vento su per il sentiero verso la Sala Grande.
Tutta sudata e scompigliata, ma raggiante, raggiunsi Sam e Chris a tavola. In realtà non avevo molta fame, così mi presi solo del pane e un po' di gulash.
- Stai bene? - mi chiese Chris.
- Sì. Ho solo fatto tardi con gli Snasi. Finn si è preso una cotta per me, se dò ascolto a Scamander! - dissi con un sorriso ebete.
- Deve mettersi in fila, Y/N. Ci sono prima io! Dopo tutto ti ho vista per prima! - mi urlò Felton.
- Felton! Ma sta' zitto! - gli gridò di rimando Sam.
- Ah! Lascialo parlare. Se sapesse la verità, in fila prima di lui ci sarebbe qualcun altro. - dissi abbassando il tono di voce a Chris e Sam e guardando il tavolo dei professori, - Comunque Finn è un dolcissimo Snaso e... Felton! - dissi alzando nuovamente il tono di voce affinché mi sentisse, - Credo di non essere più sulla piazza! - dissi alzando una mano con l'anello d'argento che Finn mi aveva donato. Mi stavo godendo la sua espressione stupita quando si accorse dell'anello che avevo al dito.
- Finn me la pagherà. Stanne certa! - mi disse guardando storto il povero Cacciatore di Corvonero che guarda caso si chiamava Finn Williams. Forse era il caso di dirgli che Williams non era quel Finn, prima che alla partita lo disarcionasse dalla scopa. Ma l'avrei fatto dopo. Ora stavo troppo bene a vederlo rosicare.
Finimmo di mangiare e con Sam mi diressi al campo di Quidditch.
- Hai intenzione di dirgli che Finn è uno degli Snasi? - mi chiese Sam.
- Ovvio. Non lascerò che commetta qualche cazzata. In fin dei conti credo di essere partita prevenuta nei confronti di Felton. Sono dieci giorni che non mi sta attaccato come una cozza o che non prova a rubarmi un bacio. Adesso che si comporta quasi da persona normale non è poi malaccio. -
- Y/N, sei seria? - mi guardò sgranando gli occhi Sam e fermandosi sul sentiero.
- Sì. Perché? -
- Ti sei dopata? Hai bevuto qualcosa di strano occupandoti degli Snasi? -
- No, Sam. Sul serio. Forse loro mi hanno fatto capire che stavo sbagliando con lui, come sicuramente lui stava sbagliando con me. Ho solo seppellito l'ascia di guerra. In fin dei conti non l'ho mai odiato, odiavo il suo atteggiamento. -
- Sei diventata troppo saggia. C'è ancora la mia pazza, là dentro? Magari da qualche parte? - mi domandò.
Risi gettando indietro la testa. - Sì c'è. Infatti se ci spicciamo, magari riusciamo anche a fare un giro di volo prima che arrivino tutti gli altri. - dissi correndo gli ultimi metri verso lo spogliatoio.
Dopo un quarto d'ora circa arrivano anche i nostri compagni di squadra. Ci radunammo nel nostro spogliatoio e Wood fece il discorso prepartita.
- Bene. Ci siamo allenati duramente, beh chi più chi meno. - disse lanciando un'occhiata in tralice a Felton. - Corvonero quest'anno ha nuovi Cacciatori, per cui non avranno lo stesso affiatamento di voi tre. - disse indicando Robinson, Hobbes e Jackson, - Voi due, invece, - rivolgendosi a me e Sam, - Siete affiatatissime. Non ho mai visto delle giovani Battitrici così brave da quando sono qua. Felton, tu sei il solito sbruffone, ma come Cercatore sei il migliore. Vinciamo e saremo più vicini alla Coppa! Per la Coppa! - disse allungando una mano all'interno del cerchio che avevamo creato.
- PER LA COPPA! - esclamammo tutti seguendo l'esempio del nostro capitano.
Da fuori giungevano le urla degli studenti che facevano il tifo. Corvonero e Serpeverde alleate contro il tifo dei Tassorosso e Grifondoro.
Al fischio della professoressa Greengrass entrammo in campo accolti da un boato generale. Ero completamente su di giri guardandomi attorno. C'era tutta la scuola e c'era anche lui. Ovviamente schierato con i Corvonero. Un po' di fastidio mi colse, ma poi ricordai che era normale che fosse con loro, era il Direttore della Casa ed era stato uno di loro. Tornai a concentrarmi sui miei avversari: James Smith, Portiere; Emma Jones, Charles Davies e Charlotte Taylor, Cacciatori; Nicholas Davies e Sophie Brown, Battitori e infine Finn Williams, Cercatore.
Cazzo! Dovevo dire a Felton di Finn. La Greengrass fischiò nuovamente e fummo costretti a spiccare il volo. Prima di raggiungere la mia posizione nello schema che aveva scelto Wood per la partita, volai da Felton.
- Non è lui! Finn è uno Snaso! - gli urlai, in modo da sovrastare la folla ruggente sotto di noi.
Senza aspettare che mi rispondesse, volai come una scheggia al mio posto. La professoressa fischiò e i Bolidi schizzarono in alto, seguiti dalla Pluffa.
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Anche se... (in revisione)
FantasySarai la protagonista di questa fanfiction ambientata a Hogwarts. Dopo la vittoria su Lord Voldemort, il Ministero ha deciso di sopprimere la magia fino al raggiungimento del 27esimo anno d'età, in modo tale che i futuri maghi siano più integrati ne...
