Capitolo 45

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- La Grande Strega... Direi di cominciare dall'inizio, ora che siete tutti seduti comodi - cominciò Thomas - La prima testimonianza sulla vita della Grande Strega risale al 1213 durante il regno di Giovanni Plantageneto, altrimenti noto come Giovanni Senzaterra. La Grande Strega altri non era che l'amante segreta del Signore di Rochester, Lady Caelia Whortope. Era una fanciulla molto bella e intelligente, di origini umili. Non si sa molto su come ottenne i poteri magici, se la sua famiglia era magica o se in qualche modo li sviluppò; ma il suo potere era enorme. Grazie a intrighi politici e sortilegi, riuscì ad annebbiare la mente dei Baroni e a istigare una rivolta contro il Re. Sapete bene che nel 1215, un anno esatto prima della deposizione di Giovanni, il Re fu costretto a firmare la Magna Carta. Quello che non sapevano era che con la firma del Re, quel documento permetteva alla popolazione magica di plagiare e praticare indisturbati la magia. Ovviamente non tutta la popolazione magica era cattiva, ma dopo secoli passata a nascondersi si scatenò il caos. Furono anni bui per l'Inghilterra, in cui i feudatari morivano come mosche e Lady Whortope aumentava sempre di più il suo potere, fino ad ottenere un posto alla corte del Re Enrico III, come sua concubina. Il piano di Caelia era sempre stato quello di entrare nella corte reale per raggiungere gli archivi dimenticati di Re Artù, dove si trovavano le formule e il grimorio di Merlino. A nulla valsero i tentativi dei Custodi Segreti di celare l'ubicazione degli archivi. Caelia li trovò e scoprì come ottenere la vita eterna. Gli servivano solamente cinque vite di infanti da sacrificare e il suo stesso sangue in cui incanalare la linfa vitale di quelle creature. Per Caelia era semplice trovare le vittime e avvelenarle con un incantesimo che legasse la loro essenza vitale al suo sangue. Decise che avrebbe sacrificato i figli del sovrano, gli ultimi cinque per la precisione. Nessuno si accorse di quello che stava succedendo e i piccoli morirono e Caelia riuscì ad ottenere la vita eterna. Il tempo passava e lei rimaneva sempre bloccata nel fiore degli anni. La terzo genita di Enrico III tuttavia, si insospettì. Non era possibile che i suoi fratelli fossero morti così improvvisamente. Non erano mai stati malaticci, anzi erano delle piccole pesti. Cominciò così ad indagare silenziosamente e scoprì che Caelia nascondeva qualcosa. Cominciò a seguirla di nascosto e una notte, si intrufolò nelle sue stanze. Trovò i tomi magici e rimase completamente inorridita da quello che lesse. Capì che i suoi fratelli erano morti per permettere a lei di vivere in eterno e decise di rubarle il libro per trovare un modo di annullare l'incantesimo. Per sua immensa fortuna, la madre decise di spedirla per un periodo in convento e così si trovò lontano dalla corte e soprattutto dalla possibilità che Caelia, una volta scoperto il furto, potesse cercare nelle sue stanze. Durante le notti, Beatrice, leggeva il libro e trovò che c'era un unico modo per mettere fine all'incantesimo. La soluzione però, richiedeva il sacrificio di colei/colui che avrebbe pronunciato l'incantesimo. Quest'ultimo prevedeva la messa al bando dei poteri di Caelia rinchiudendoli all'interno della vittima volontaria, che avrebbe vissuto solamente altri cinque anni della sua vita per poi andarsene per sempre. Questa messa al bando avrebbe avuto una durata di centocinquant'anni. Fu così che Beatrice si sacrificò e bandì i poteri di Caelia. -

- Ma quindi io sarei una discendente di Caelia o di Beatrice? - domandai, cercando di capire il nesso con me.

- La McGranitt ritiene che tu possa essere una delle discendenti di Beatrice. Fu lei a privare Caelia dei poteri prendendoglieli.  - mi rispose Thomas.

- Se però lei discende da Beatrice, perché allora pensano che sia la discendente della Grande Strega, o meglio la sua reincarnazione? - domandò Tom.

- Perché non è una questione di sangue. Si tratta dei poteri che possiedi. In un determinato periodo storico si devono essere perse le tracce di alcuni rami della famiglia di Beatrice. Probabilmente qualche figlio illegittimo. Chiunque dei suoi discendenti avrebbe potuto sviluppare il potere che aveva Caelia. Inoltre dopo quanto successe il Consiglio decise di imporre un sigillo alla magia, in modo che si manifestasse nelle persone ormai adulte. Si sperava che, in tal modo, le persone adulte fossero più consapevoli del dono che la magia è e non un abominio o qualcosa da mettere al bando. Insomma, speravano che le persone fossero più propense ad agire in buonafede. Purtroppo però la storia, ci dimostra tutto altro. Con lo scisma religioso iniziò la caccia alle streghe e vennero sterminate tante ragazze innocenti. Ed è proprio nel millecinquecentosettanta che abbiamo l'ultimo, non che unico, episodio di reincarnazione della Grande Strega. In Olanda ci fu un'isteria di massa e decine di villaggi misero a morte diverse donne per stregoneria. Erano quasi tutte erboriste che curavano gli acciacchi e le malattie con le erbe, ma una di loro compì ventisette anni durante la prigionia prima del processo. Non accadde nulla finché non la portarono in piazza per la flagellazione. In quel momento la sua magia si attivò per proteggerla ed era talmente tanto potente che riuscì a soggiogare l'intero villaggio. Fortunatamente arrivarono due emissari del Consiglio e che la presero e la portarono via. La tennero in una stanza per quasi un anno, sospettavano che fosse la reincarnazione e decisero di tenerla sotto controllo. Intanto la ragazza, che si chiamava Allison, rinchiusa nella sua cella, aveva sempre più crisi e la magia continuava ad aumentare. Fu durante uno dei suoi scoppi che riuscì a distruggere le barriere magiche e anziché scappare si aggirò per la residenza, uccidendo chiunque la ostacolasse e urlando di riavere indietro il grimorio e chiedendo di sua sorella Morleen dalla quale era stata portata via. Ormai era chiaro a tutti che la mente di Allison era stata compromessa. Fu così che decisero nuovamente di bandirla. Per farlo chiesero alla sorella di Allison di recitare l'incanto, in quanto era l'unica persona che avrebbe potuto avvicinarla senza destare sospetti. -

- Poi quindi si sono perse nuovamente le tracce, fino ad oggi - concluse Sam.

- Esattamente. Ma questa volta abbiamo una bella gatta da pelare, finora non si sapeva nulla di un complotto per ottenere l'esatto opposto. - disse Thomas - Quelle persone vogliono portare di nuovo in vita Caelia e l'unico modo per farlo è sacrificare colei che tiene rinchiuso il potere di Caelia! - esclamò finendo il suo ragionamento.

- Ma se sacrificano me, su chi incanalano il mio potere? -

- Questa è una bella domanda, N/C. Forse su tua madre? - ipotizzò Tom.

- E se invece avessero già tua madre e vogliano liberare il suo potere incanalando in te? - chiese Sam, guardandomi con occhi spaventati per poi guardare Thomas, come a voler sentirsi dire da lui che sta sbagliando.

- Non lo so. Non ne sappiamo abbastanza. Se tenessero rinchiusa Euridice, probabilmente potrebbero cercare di usarla contro di te. Quindi se non l'hanno ancora fatto è perché si sta nascondendo da qualche parte. - dedusse Thomas.

- Quindi Euridice mi avrebbe affidata ai miei per questo? Lei sapeva della storia di Caelia e non ha fatto nulla per avvisarmi? - dissi liberando la mia angoscia.

- Potrebbe sì. - 

- Bisognerebbe mettere sotto sorveglianza i tuoi. Non sia mai che decidano di usarli come esche, con te e anche con tua madre - disse Tom.

- Giusto. Lo comunicheremo subito alla McGranitt. N/C, se fossi in te li chiamerei, hanno bisogno di sapere questa storia e anche di sapere che sei al sicuro. - mi disse Thomas prendendomi il viso tra le mani e passando il pollice sulla mia guancia. Lo guardai negli occhi e annuii. Avevano ragione, dovevo essere io a parlare con loro e a metterli in guardia.

Tutta questa storia è un grandissimo casino. Ma guardandomi intorno, vedendo Tom, Sam e Thomas che si preoccupavano e che nonostante i rischi altissimi a cui potevano andare incontro, mi restavano accanto e mi volevano bene, ebbi la prima certezza assoluta che forse non tutti i mali venivano per nuocere, che alcuni di essi venivano per farti capire quali fossero le cose belle e solide che si ha.

- Vi voglio bene, ragazzi - sussurrai cercando di abbracciarli tutti.

Anche se... (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora