In meno di dieci minuti raggiungemmo lo studio di Thomas e senza bussare entrammo, chiudendoci la porta alle spalle.
- Molto bene! Siete arrivati! - esclamò lui, già comodamente seduto sulla sua poltrona preferita.
- Sì... Abbiamo anche preso questo manuale - dissi tirandolo fuori dalla tracolla e porgendoglielo - così possiamo esercitarci un po' e non essere del tutto impreparate - finii di dire euforica.
- Hai fatto bene. Allora... - disse lui osservandoci sederci sul comodo divano - visto che abbiamo una settimana, prima di restituire il libro, possiamo avventurarci là sotto tra dieci giorni. Per esercitarvi verrete qui, così nessuno potrà mettervi in castigo e io vi riaccompagnerò in dormitorio. -
Trattenni un sospiro di delusione al sentirgli dire che ci avrebbe riaccompagnato in dormitorio. Una delle cose che vorrei di più era essere insieme a lui, riuscire a parlarci da soli, gettare delle fondamenta solide per la nostra storia. Sapevo che i nostri sentimenti erano molto forti, quel momento intenso in biblioteca me l'aveva ampiamente dimostrato, ma non bastavano gli sguardi ardenti che ci scambiavamo. Avevamo bisogno di godere reciprocamente della nostra compagnia, di fare tutte le cose che fanno due persone innamorate. Avvertivo che c'era qualcosa tra noi che silenziosamente si era insinuato tra di noi e quella cosa doveva riguardare me. Forse tutta questa storia della Grande Strega era troppo anche per lui.
- Thomas, se incominciassimo adesso a vedere qualche incantesimo? - domandò Sam.
- Si come vuoi, Sam. Se non sbaglio sapete già fare l'incanto Protego, giusto? - ci domandò.
Tom si mise comodo sul divano, essendo al quinto anno sapeva già diversi incantesimi.
- Beh, sì. Quello e pochi altri ad essere sincere - risposi io.
Thomas prese in mano il manuale e cominciò a sfogliarlo pensieroso. Dalla sua espressione, quello che stava leggendo non gli piaceva molto.
- Ragazze, la maggior parte di questi incantesimi non sono proprio adatti al primo anno. Io posso anche provare ad insegnarveli, ma voi non dovrete prendervela con voi stesse se non imparerete ad usarli o se non vi vengono o se vi vengono solo in alcuni momenti. -
Sam e io ci guardammo attentamente prima di rimettere gli occhi su Thomas.
- Lo sappiamo. Ma dobbiamo tentare. Abbiamo dieci giorni, di cui cinque sono di vacanza. Se ci applichiamo ce la possiamo fare. -
Sam annuì alla fine della mia arringa a nostra difesa.
- Allora va bene. Tom? Mi darai una mano a insegnare a queste due? Se non sbaglio te la cavi piuttosto bene in Difesa! -
- Certamente. Non ho problemi. Alla fin fine dovremmo proteggerci a vicenda, quindi le torchierò per benino - disse divertito Tom.
- Bene! Ora siamo ufficialmente nella merda, Sam! Abbiamo chiesto a due maniaci del controllo di avere potere su di noi - le dissi a un volume di voce leggermente inferiore, ma comunque udibile da tutti. Restammo un attimo in silenzio e poi scoppiammo a ridere tutti insieme. Erano così belli questi momenti.
- Ma se per oggi anziché rinchiuderci in un aula a esercitarci non andassimo a farci una passeggiata o comunque a svagarci? - domandai.
Gli altri si fissarono per qualche istante e decisero di lasciar perdere i ripassi e di pensare alle cose che ci aspettavano di lì a poco. E' vero che avremmo dovuto cominciare subito perché di tempo ce n'era poco, molto poco; ma proprio per questo avevamo bisogno di sgombrare per qualche istante la mente, altrimenti i pensieri di come sarebbe andata a finire non ci avrebbero permesso di concentrarci appropriatamente nell'apprendere come pararci il culo.
- Quindi che facciamo adesso? - domandò Sam.
- Non so voi, ma io porterei volentieri le tre pesti, Finn, Jeremy e Titus, al lago. Hanno bisogno di stare un po' all'aria aperta, altrimenti credo che cominceranno a distruggere le stanze di Thomas! - dissi stiracchiandomi. Nel farlo emisi un piccolo gemito strozzato, che Sam e Tom ignorarono mentre Thomas puntò i suoi caldi occhi blu su di me. Mi sentii completamente nuda in quel momento, tanto che mi strinsi tra le braccia, come se un lunghissimo brivido di freddo mi stesse percuotendo la schiena.
- Ehi! Tutto bene? - mi chiese Sam.
- Si sì... Vado a prendere i miei tre bimbi ed esco lungo il lago. Forse una bella passeggiata mi riscalderà -
- Non dovresti andare da sola - disse subito Tom.
Mi alzai dal divano e andai verso la porta che collegava lo studio con le camere da letto. Sapevo che avrei trovato i miei tre pupilli nella camera matrimoniale. Andai là e li trovai intenti a frugare nei cassetti, Finn e Titus in quello delle cravatte.
- Thomas! Avrai da sistemare dei cassetti! - gli urlai. Sentivo in sottofondo che di là stavano parlando e poi la porta chiudersi. Io intanto ero andata verso il comò per recuperare i tre casi Snasi, che contenti di vedermi si arrampicarono sulle mie spalle. Quando mi girai andai a sbattere addosso a Thomas.
- Li sistemerò dopo i cassetti - mi disse gentilmente prendendo Jeremy in mano. Con la coda dell'occhio vidi che Finn si portò le manine uncinate davanti agli occhi, mentre Titus, sull'altra mia spalla, si girò dando la schiena a Thomas. Jeremy, invece si appallottolò su se stesso.
- Perché fanno così? - domandai più a me stessa che a Thomas.
- Forse hanno capito che voglio darti un bacio di quelli che restano incisi nell'anima - disse con voce calda e suadente Thomas, venendo sempre più vicino a me. Avevo il fiato corto, come dopo aver corso la maratona, che per me significa correre cinque minuti nemmeno troppo velocemente.
- Non credi che siano troppo piccoli per assistere a certe scene? - dissi sperando di tenere un tono normale e non quello di una ragazza in piena crisi ormonale.
- Forse si, ma io non ne posso più di vederti e non poterti stringere tra le braccia, baciarti e sussurrarti i centomila modi in cui vorrei farti gemere - mi sussurrò piano.
Brividi percorsero la mia schiena e involontariamente mi irrigidii prima di vacillare e finire tra le sue braccia. Mi mancavano da morire. Forti braccia toniche, dai bicipiti ben definiti che mi sorreggevano, busto contro busto, occhi negli occhi, incatenati tra di loro. La potenza del suo sguardo avrebbe potuto spazzare, bruciare e radere al suolo un'intera vita e quello sguardo era agganciato al mio e io ardevo. Sentivo la mia anima andare a fuoco sotto il blu scuro incantatore della notte tempestata di stelle che era sopra di me. Il respiro fresco degli agrumi riempiva le mie narici e ruvidi ma al contempo soffici tocchi sulla mia pelle mi facevano pensare al mare, caldo ma allo stesso tempo fresco delle lunghe estati passate al mare nella casa della mia famiglia in Sicilia. Posto che mi aveva sempre fatto sentire a casa. Infine l'alito di vento che durante la notte si alzava sempre lungo le coste adesso soffiava impetuoso contro la mia bocca. Sentivo le dolci labbra di lui sulle mie, accaldate e aride, bisognose delle sue fresche e umide. In quel bacio appassionato c'erano le nostre vite, i nostri sentimenti, il nostro io più nascosto che finalmente era uscito sotto un cielo scuro pieno di stelle per incontrarsi.
- Non mi stancherei mai di baciarti, N/C - mi sussurrò sulle labbra.
Io gli risposi con un sorriso idiota. Il mio io che gongolava contento. Una parte di me si sarebbe chiesta per l'eternità come avessi fatto a trovarlo. Come fosse possibile che proprio lui, l'uomo più bello del mondo scibile, si fosse innamorato proprio di me.
- Nemmeno io potrei smettere. Sarà sdolcinato ma "sei come la mia dose preferita di eroina" - gli dissi.
- Ti prego, non mi dire che stai citando "Twilight"! - Thomas mi guardò tra il sorpreso e l'inorridito.
- Può essere - gli feci la linguaccia - E' che ci stava questa frase - dissi ridendo.
- Simpatica... Allora, la passeggiata? Se non ci muoviamo non potrai portali al lago - disse accennando ai due sgorbietti che stavano appollaiati come gufi sulle mie spalle e a Jeremy che era sulla sua.
- Vero. Mi accompagni? -
- Ovunque per l'eternità - mi rispose afferrandomi la mano e trascinandomi verso la porta che portava al corridoio.
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Anche se... (in revisione)
FantasíaSarai la protagonista di questa fanfiction ambientata a Hogwarts. Dopo la vittoria su Lord Voldemort, il Ministero ha deciso di sopprimere la magia fino al raggiungimento del 27esimo anno d'età, in modo tale che i futuri maghi siano più integrati ne...