Capitolo 31 - Registri ministeriali (revisionato)

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Dalla chiacchierata con Thomas era passata quasi una settimana e non ero riuscita a parlarne con Tom. Lui quest'anno avrebbe avuto i G.U.F.O. e quindi doveva studiare e io anche, altrimenti col cavolo che sarei passata all'anno successivo. Inoltre c'erano gli allenamenti di Quidditch e il tempo libero già risicato era completamente nullo.

- Allora! Domani c'è la partita con i Serpeverde! Sono forti, pertanto mi raccomando, impegnatevi. Prenderanno di mira ognuno di voi, Felton... Sta attento al loro Cercatore, sai che non gioca pulito. Tu, - disse Wood puntando il dito su di me, - manderai ogni fottutissimo Bolide contro di lui. Felton deve poter volare libero senza preoccupazioni. Sam dovrai evitare che gli altri Bolidi colpiscano noi. - finì di dire Wood prima di uscire dallo spogliatoio.

La squadra di Serpeverde era effettivamente molto forte, avevo visto la loro partita contro Tassorosso e li hanno stracciati in meno di un'ora. Inoltre, non ero molto concentrata. Continuavo a pensare a questa storia, la mia storia. Speravo fortemente che Tom non fosse mio fratello, ma l'idea che fosse un mio parente aveva messo radici nella mia testa.

- Y/N! Sei con noi? - mi domandò Sam.

- Scusami. Ho tanti pensieri per la testa e non so come svuotarla. -

- Penso di poterti aiutare. Ma troviamoci in sala comune dopo che tutti se ne saranno andati. - mi disse Tom.

Lo guardai come per capire se le notizie che aveva fossero belle o brutte, ma aveva messo su una faccia da poker che non mi permetteva di capire un beneamato nulla.

- Hai scoperto chi è mio padre? -

- Non proprio. Però ho qualche pista. -

- Io, invece, su dove sia tua madre non ho niente. Dai tuoi genitori non possiamo sapere nulla e qua a scuola gli unici docenti che potrebbero sapere qualcosa non parlano. Forse si potrebbe cercare tra le corrispondenze private, ma implica intrufolarsi di soppiatto nelle loro stanze. Se venissimo sorpresi verremo espulsi. -

Questa storia sembrava assurda.

- Io non so cosa pensare. Se non avessi voi... io non lo so! - dissi facendomi cadere sulla panchina e prendendomi la testa fra le mani sconsolata.

- Ehi. Ne verremo a capo. Non buttarti giù. - Tom si sedette accanto a me e mi circondò con il braccio, mentre Sam si inginocchiò e allontanò le mani dalla mia faccia.

- Ti sono sempre stata grata per non aver sfruttato il mio dono a tuo vantaggio, quindi ora proverò a usarlo. So che posso sentire solo le emozioni, ma può essere utile se qualcuno a cui facciamo le domande ci sta mentendo. -

Fissai Sam con occhi colmi di gratitudine e con un senso di sollievo mi abbandonai fra le braccia dei miei amici.

Lasciammo lo spogliatoio mano nella mano, con me al centro, ridendo per qualcosa di scemo che aveva detto Tom. Mai come in quel momento così delicato e confuso della mia vita, ero riuscita a sentirmi felice, Tom e Sam da una parte e Thomas dall'altra, mi rendevano felice.

Quella sera, mentre aspettavamo che gli altri se ne andassero a dormire, decisi di scrivere ai miei.

"Cari Mamma e Papà,

Nonostante tutto, per me voi sarete sempre i miei genitori. Grazie al professor Hiddleston riesco a controllare i miei... chiamiamoli sbalzi.

Con Tom e Sam stiamo cercando di venire a capo sull'identità del mio padre naturale e su dove sia finita Euridice. Ci sono ottime possibilità di trovare almeno uno dei due.

Per aiutarci, mamma non sai chi frequentasse Euridice a scuola? Insomma, alla mia età, tutti rinchiusi qua dentro, è facile che si fosse innamorata di qualcuno. Magari in soffitta nei bauli della nonna c'è qualcosa...

Anche se... (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora