Capitolo 52

58 11 9
                                    

Quando mi svegliai, cinque minuti prima delle lezioni, Thomas era ancora al mio fianco. Mi guardava teneramente e mi depose un bacio sulla fronte.

- Alzati su. Hai pozioni tra poco. Sai quanto poco socievole sia Kramer - mi disse facendomi l'occhiolino.

Con un balzo saltai giù dal letto, staccandomi controvoglia dal corpo caldo di Thomas. - Lo so. - dissi mogia infilandomi gli stessi vestiti del giorno prima. 

- Se non riusciamo a vederci prima, il ritrovo è alle venti al laboratorio di Scamander. - mi disse mentre infilavo la divisa.

- Va bene. Lo dirò anche agli altri. Tanto abbiamo l'allenamento giusto prima di cena! - gli risposi dirigendomi veloce verso la porta. Sulla soglia mi girai e gli lanciai un bacio, che lui prontamente afferrò portandoselo sul cuore.

Imboccai il corridoio e come una furia scesi i tre piani di scale. Arrivai a pozioni in tempo e mi sedetti accanto a Sam.

- Ragazzi, oggi il professor Kramer è malato. Lo sostituirò io. Sono Jackson Tobiah Felton, finché il professor Kramer non si sarà ristabilito, avrete me come supplente. -

Sam si girò a guardarmi stupita. Io ero paralizzata sulla sedia. Mio padre naturale, che era sotto l'incantesimo di suo fratello o chi per lui, ci avrebbe insegnato pozioni, finché Kramer non si fosse ristabilito. Ma cos'era? La commedia degli equivoci?!

- Sam... Dimmi che ho capito male - le sussurrai.

- Non penso proprio... Che cosa c'è sotto? - 

- Vallo a sapere. Sicuramente non è un caso che lui sia qua e non credo che Kramer sia malato - le risposi in un bisbiglio, per non farci scoprire.

- Allora... Oggi imparerete a fare una pozione confondente. - Felton picchiettò sulla lavagna e comparvero le istruzioni e gli ingredienti - Avete tre ore di tempo! - 

Cominciammo a leggere gli ingredienti e questa volta ad andarli a prendere fu Sam. Ricopiai il procedimento per entrambe e cominciammo a tritare le erbe che avremmo dovuto aggiungere alla base. Di per sé la pozione non era difficile e così ne approfittammo per parlare un po', tenendo sotto controllo il distillato e la posizione del professore, che si aggirava tranquillo fra i tavoli.

- Come stai passando le notti? - 

- Uno schifo... - ammisi - ogni notte rivedo le atrocità della Grande Strega e questa notte ho sognato lo scontro tra quelle due. E' stato angosciante - raccontai.

- Scusa, ma non vorrei essere nei tuoi panni. Sei proprio in un bel casino! - un sorriso amaro dipinse il volto di Sam - L'unico lato positivo di questa cosa è che hai un vantaggio. Semmai le cose dovessero mettersi male, sapresti come fare. Hai dalla tua la conoscenza. - cercò di consolarmi Sam.

- Preferirei non dover mai recitare l'incanto lanciato da Beatrice. Ti ricordo che non sappiamo cosa significherebbe per me farlo. Beatrice e Caelia erano due persone diverse. In questo caso io reincarno entrambe. - dissi scuotendo leggermente il capo, come a rassegnarmi all'idea di non poterlo usare - Thomas non me lo lascerebbe fare comunque. -

- Vero e nemmeno Tom. Io non vorrei che tu lo usassi, ma non posso decidere io per te. Al posto tuo se la scelta sarebbe quella di perdere la persona amata per sempre o perderla perché diventi quella stronza, saprei esattamente cosa fare e al diavolo loro. Sappi solo che, qualunque scelta tu faccia, io ti sosterrò sempre - concluse Sam.

- Grazie Sam. Non credo che potrei altrimenti. Se le cose questa notte si dovessero mettere male, se Scamander fosse l'esca per attirarmi da loro e intrappolarmi, proteggili. So che sanno più incantesimi di noi, ma non voglio che rimangano feriti o peggio per proteggermi - 

Anche se... (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora