Capitolo 57

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Guardai mia madre in silenzio. Lacrime di gioia e commozione cominciarono a riempirmi gli occhi. Lei era lì, davanti a me. Aveva i miei stessi occhi, ma per il resto era identica al nonno. Era difficile per me credere di averla lì davanti a me. Entrambe facemmo dei passi incerti e poi ci gettammo l'una nelle braccia dell'altra. Stavamo entrambe piangendo.

- Oh cielo! N/C! Sei così grande! - disse lei contro la mia spalla.

- Mamma... - misi fine all'abbraccio per guardarla negli occhi - Perché non mi hai cercata? - 

Thomas con un colpo di bacchetta ripulì quello che doveva essere un vecchio divano consunto e vi si sedette sopra. Aveva capito che l'incontro sarebbe stato lungo.

- Io... - mia madre guardò Thomas e poi me e poi di nuovo lui - non le ho dato il permesso di sedersi. - gli disse con tono duro.

- Non vedo perché non dovrei sedermi. Le ho riportato sua figlia in fin dei conti - le rispose. Non riuscivo più a capire nulla. La testa mi girava. Mia madre conosceva Thomas? Da quando?!

- Voi due vi conoscete? - domandai, con un misto di sorpresa e tradimento nella mia voce.

- A quanto pare sì. Ma questo lui non te l'ha detto, vero? - sibilò mia madre.

- Thomas... Che sta succedendo? - 

Non riuscivo a respirare mentre camminavo all'indietro per mettere più distanza possibile tra loro due e me.

- E' complicato. Io... Penso che sia giunto il momento di dirti tutta la verità, amore - sospirò lui.

- Amore? Tu! - mia madre si avventò contro Thomas.

- Fermati! - dissi io lanciandomi contro di lei e trattenendola dall'assalire Thomas.

- Quest'uomo era stato incaricato di cercarmi per conto dei miei e mi aveva anche trovata! Per poco non faceva saltare la copertura. Sono dovuta fuggire dalla setta per anni e nascondermi in questo tugurio! - sbraitò lei.

- Thomas? - 

- N/C, sì. I tuoi nonni mi avevano chiesto di cercarla. Volevano sapere perché se ne fosse andata. Perché ti avesse abbandonata a casa di Medora. Sapevano che c'era qualcosa di speciale in te e volevano riavere la loro figlia. Quando ti trovai - disse guardando Euridice - non sapevo tutta la storia che si nascondeva dietro e quando tu sei fuggita, beh... I tuoi nonni, N/C, mi dissero di tenerti d'occhio, di essere il tuo angelo custode. Nessuno poteva sapere se saresti una strega o meno e quella sera... Quella sera al Moon... I tuoi poteri si erano rivelati e riconobbero i miei. Fu questo a creare il nostro primo legame. Ti sei fidata razionalmente di me, perché ti avevo appena aiutata; ma i tuoi poteri... Mi avevano riconosciuto per quello che ero: la tua metà. - raccontò Thomas.

- Che storia commovente! - esclamò mia madre ironica.

- Mamma! - la apostrofai - Thomas quello che mi hai raccontato... Perché non me l'hai detto prima? Come posso fidarmi di te, se mi hai nascosto una cosa del genere? - gli rimproverai.

- Puoi perché non riusciremmo a vivere l'uno senza l'altra. Lo sai ed è lo stesso motivo per il quale sei pronta a dare la tua vita per me. - rispose sereno. I suoi occhi però lampeggiavano. Erano un uragano, un ciclone che mi travolgeva e mi faceva vorticare il cuore. Era lì, leggermente a sinistra al centro del mio petto, ma per me era su una montagna russa, piena di curve a gomito e salite e discese.

- Lo so - gli sussurrai.

- Non sono d'accordo! - 

- Mamma, non penso proprio che tu possa avere voce in capitolo. Hai perso quel diritto quando mi hai lasciata a casa di mia zia. - lei aprì bocca per controbattere, ma la bloccai - Inoltre, abbiamo problemi più grossi. Quanto sai della setta? - 

Anche se... (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora