Capitolo 35

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Scendemmo in campo carichi di adrenalina. Gli spalti erano strapieni e tra la folla vidi che c'erano anche alcuni genitori. Avrei tanto voluto che i miei genitori fossero presenti alla partita. Sarebbero stati fieri di me. Poco importava però; vincerò comunque.

- Mi raccomando. Giocate come sapete! - ci incoraggiò Wood prima di andare a stringere la mano a Tobey Wright, l'energumeno Battitore, Capitano dei Serpeverde.

I due si guardarono in cagnesco e strinsero forti le mani. Sembrava di assistere alla gara di chi piscia più lontano. Mi voltai leggermente verso Sam e Tom, per vedere se anche loro la pensassero come me. Nei loro occhi trovai la conferma e un sorrisino ferale illuminò il mio volto.

- In posizione, ragazzi! - esclamò la Professoressa Greengrass.

Inforcammo le scope e ci tenemmo pronti per il fischio che avrebbe decretato l'inizio della partita. Qualche attimo dopo, infatti, la Professoressa fischiò e noi ci demmo una spinta e spiccammo il volo.

- N/C, resta incollata a Felton! Se riesci manda i Bolidi sulla Roberts! - mi gridò Wood, mentre volava verso gli anelli. La Greengrass liberò i Bolidi che schizzarono verso l'alto e vidi Sam volargli incontro e colpirne uno, spedendolo dritto verso Mulley, l'altro Battitore di Serpeverde. Sfortunatamente lo intercettò e lo spedì, colpendolo forte, verso Wood.

Purtroppo Wood era troppo occupato a seguire la Pluffa che era nelle mani dei Serpeverde, nonostante i vari tentativi dei nostri Cacciatori di portagliela via. Se volevamo vincere Wood sarebbe dovuto restare in sella alla scopa, ma quel Bolide lo avrebbe decisamente buttato giù.

- Cavatela da solo per un po'! - strillai a Tom e feci dietrofront, volando alla massima velocità verso Wood, pregando di arrivare in tempo. Realizzai presto che senza qualche lampo di genio e spericolatezza non sarei mai riuscita a fargli evitare il Bolide. Probabilmente sarei caduta di sotto, per quello che mi stavo accingendo a fare, ma speravo in un miracolo. Speravo sempre in un miracolo.

Wood riuscì a parare e rispedire la Pluffa ai nostri giocatori, e in quel momento si accorse del Bolide che arrivava come una furia. Non lo avrebbe mai schivato e se n'era reso conto pure lui. Io ero a qualche spanna di distanza, insufficiente per colpirlo anche di striscio per deviarne la traiettoria. Montai coi piedi sul manico della scopa e con uno slancio saltai. Non pensavo a niente in quel momento se non riuscire a colpire il Bolide e sperare che Wood riuscisse ad afferrarmi, anche se tra noi non c'era la stessa intesa che avevo con Tom e Sam. Gli anni passati a giocare a pallavolo, quando ancora credevo di essere una semplice umana, mi tornarono utili, perché colpii il Bolide e feci subito dopo una capriola per allungare il balzo. Fortunatamente per me, Wood riuscì ad afferrarmi il braccio privo di mazza, prima che cominciassi la rovinosa caduta verso il suolo.

- Sei impazzita!? Potevi rimanerci secca! - mi urlò Wood, issandomi come un sacco di patate sulla sua scopa.

- Se fossi caduto avremmo perso! E ora portami verso la mia scopa. Non la lascio precipitare! - replicai, cercando con lo sguardo la mia scopa.

- A quanto pare, la tua scopa non finirà in mille pezzi - mi disse Wood indicandomi qualcuno con una scopa in mano che volava verso di noi.

Strinsi gli occhi e riconobbi Sam che volava a gran velocità verso di noi.

- Sei una deficiente! mi hai fatto quasi morire di paura. - urlò, lanciandomi la scopa.

La afferrai al volo e vi montai rapida - Grazie Sam! - dissi passandole accanto e sfrecciando alla mia postazione, cioè stare attaccata al culo della scopa di Felton.

- Volevi morire? - mi domandò quando lo affiancai.

- No! Contavo sul fatto che Wood mi avrebbe afferrata. Insomma! Ho parato il suo culetto da una brutta caduta e la squadra da una disfatta. Sapevo che tu te la saresti cavata - commentai sollevando le spalle.

Anche se... (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora