Quella mattina mi svegliai molto presto, intorpidita e con la bocca secca. Mi girai verso il centro del letto e trovai Thomas ancora addormentato. Era incantevole. Le lunghe ciglia ramate gettavano leggere ombre sugli zigomi alti e affilati, i capelli ricci gli ricadevano morbidi sulla fronte alta, il naso dritto che finiva sopra a quelle labbra sottili, ma morbide, che mi mandavano in paradiso ovunque mi toccassero. Mi allungai e vi depositai un casto bacio, assaporando quel gusto divino di arance e bergamotto tipico della sua pelle, il respiro di Thomas cambiò leggermente, come avvertendo la mia presenza, ma prima che si potesse svegliare mi allontanai per andare in bagno a bere un po'.
Facendo attenzione per non svegliare quegli altri due belli addormentati nei letti singoli nella seconda camera di Thomas, andai in bagno e bevvi due lunghe sorsate d'acqua. La prima mi fece bruciare la gola, come se vi stessi passando della carta vetrata, prima di provare la tipica sensazione di freschezza e di sollievo.
Ormai ero sveglia e quindi mi gettai sotto la doccia, sperando di alleviare la tensione muscolare che avvertivo. L'acqua calda scorreva veloce sul mio corpo, ma quella sensazione di sollievo che cercavo disperatamente non arrivava.
- Biblioteca, 10-dx-8-25 - mi ripetei, ricordandomi l'unico indizio fornitoci dal professor Scamander. Mi sentivo troppo in colpa per aspettare ancora. Uscii dalla doccia e mi vestii e sempre facendo attenzione mi allontanai dalle camere. Gettai un'occhiata in salotto, per controllare dove fossero andate le pesti. Trovai Jeremy e Titus sulla mensola accanto al camino che dormivano stringendo il candelabro d'oro.
- Siete i soliti ladruncoli! - sussurrai dolcemente coccolandoli. Sapevo che Finn stava ancora dormendo sul comodino di là. Gli avevo lasciato un piccolo ciondolo d'argento, come pegno che sarei tornata da lui. Uscii dalle stanze nel corridoio fretto e mi avviai verso le scale.
La Biblioteca si trovava al settimo piano e durante il tragitto non sentii e non vidi nessuno. Vagare per i corridoi vuoti del Castello durante l'alba mi riempiva di energia. I raggi rosa arancio del sole, che sorgeva sul lago, entravano attraverso le strette e alte vetrate gotiche donando alla pietra chiara quelle sfumature dorate rendevano ancora più fiabesco questo castello. Man mano che mi avvicinavo alla Biblioteca sentivo l'odore delle vecchie pergamene, di inchiostro, di polvere; insomma quel profumo tipico della saggezza che a molti non piaceva. Con un cigolio aprii la pesante porta di quercia e subito la Biblioteca si illuminò. C'erano enormi bracieri, torce e lampade a combustione appese ai muri e al soffitto. L'interno era immenso. Poteva tranquillamente un'intera cattedrale. Per un topo di biblioteca come me, questo posto era un angolo di pace e di paradiso sulla terra.
- Allora... decima corsia... - cominciai a camminare contando gli scaffali che dividevano l'ambiente e quando raggiunsi la decima, mi addentrai.
- Bene scaffali di destra... ottava mensola... libro venticinque - tornai a camminare contando per trovare il venticinquesimo libro. Rimasi sorpresa quando lo trovai. Era un tomo più grosso della Bibbia e di formato A3. Sembrava vecchio ed era molto sgualcito. Ma a sorprendermi più di tutti era il titolo "Le Reincarnazioni".
Cosa poteva aver a che fare quest'argomento con me?
Un rumore proveniente dall'ingresso mi immobilizzò. Sentii distintamente dei passi pesanti che si facevano via via più vicini. Con il cuore in gola cominciai a spostarmi verso il fondo della Biblioteca, cercando di essere il più silenziosa possibile. Tenendo il libro stretto a me mi fermai nascondendomi all'ombra di un angolo tra due mobili. I passi che avevo sentito si erano fermati in prossimità della corsia in cui avevo recuperato il libro.
- Per le mutande di Merlino! Sono già venuti a prenderlo! - esclamò una voce profonda e adirata. Cercai di nascondermi ancora di più contro il dorso della libreria, ma nel farlo urtai accidentalmente una pila di libri che non avevo visto. Questi franarono rumorosamente a terra richiamando, nella mia direzione, l'attenzione dello sconosciuto. Terrorizzata uscii dal mio ormai inutile nascondiglio e correndo come una pazza cercai di guadagnare l'uscita della Biblioteca. Presi la bacchetta dalla tasca della divisa e mi volsi per lanciare contro lo sconosciuto una fattura, ma questo fu più veloce di me e io finii a gambe all'aria contro un tavolo da studio a qualche metro dalla porta. Il libro era ancora stretto contro il mio petto e la bacchetta era stata sbalzata poco lontano.
- Non ti muovere! - mi intimò lo sconosciuto. Alzai lo sguardo verso di lui e rimasi pietrificata. Aveva poco di umano con il cappuccio bianco tirato fin sugli occhi. Del viso l'unica cosa visibile era una lunga cicatrice che arrivava fino all'angolo destro del labbro superiore. La bocca era piegata in un ghigno malevolo e la bacchetta era puntata su di me.
- Bene bene... A quanto pare non hai imparato nulla, ragazza! - disse ridacchiando malevolo.
- Cosa vuoi da me? -
- Per ora il libro che stai tenendo fra le braccia... poi... quando saremo pronti, torneremo per te! - sussurrò accostandosi a me per sfilarmi il libro dalle mani. Finalmente aveva compiuto un passo falso. Tenendo il libro da sotto con una mano glielo spinsi contro il mento e mentre lanciava imprecazioni ad alta voce sgusciai qualche metro più in là verso la mia bacchetta.
Mi alzai in piedi barcollante, mentre lui si raddrizzava asciugandosi con il bordo della tunica candida il labbro sanguinante.
Le bacchette le avevamo puntate l'una contro l'altro e nello stesso istante urlammo l'incantesimo.
- Incarceramus!-
- Protego!-
Il suo incantesimo si infranse contro il mio scudo e tenendolo attivo cominciammo a girare in tondo. Mancava poco che arrivassi con le spalle alla porta, l'unica via di fuga che avevo. Ero pronta alla mia mossa.
In un unico movimento del polso tolsi lo scudo e lanciai contro il mio avversario l'incanto d'impedimento. Un muro di mattoni si erse tra me e lui e io iniziai a correre come se avessi l'ardemonio alle costole. Sapevo che la mia unica salvezza era nel raggiungere uno dei corridoi più bassi, dove avrei trovato rifugio in uno dei passaggi segreti. Non avevo fatto in tempo ad arrivare al quarto piano che sentii l'incantesimo dell'avversario passarmi accanto. Una voragine si era aperta davanti a me costringendomi a svoltare nel corridoio anziché proseguire nella mia disperata discesa. Il cuore in gola batteva come un forsennato e probabilmente sarei morta di infarto se non mi avesse raggiunta prima una delle sue fatture. Mi fischiavano le orecchie e avevo il gusto del sangue in bocca, quando mi accorsi di essere nuovamente in un vicolo cieco.
- Merda! - esclamai.
- Non hai più scampo, N/C - mi disse l'incappucciato.
- Visto che non ho vie di fuga, perché non mi dici cosa c'è in questo libro? - domandai.
- A tempo debito. Ti metteremo a conoscenza della cosa perché tu ne sei il fulcro - mi disse lo sconosciuto con voce bassa e minacciosa.
Mi sentii tirare la divisa sulla schiena e con un sonoro pop scomparvi da quel corridoio per riapparire nelle stanze di Thomas.
- Che cavolo! - esclamai guardando chi mi aveva tolto d'impiccio. Winky era accanto a me con uno sguardo severo negli occhi, mentre nelle stanze c'era il casino più totale. Sam stava urlando contro Thomas mentre Tom cercava di allontanare Timmy dai cuccioli di Snaso. Come Finn mi vide, smise di importunare Timmy per corrermi incontro. Fu allora che Tom si girò e mi vide. Il suo sguardo assassino si fece largo sul suo viso.
- Tu! Stupida che non sei altro! Non hai pensato nemmeno un attimo a quello che stavi facendo, allontanandoti da noi senza dirci nulla?! - mi vomitò addosso come un fiume in piena tutta l'angoscia che lo stava attanagliando.
Anche Sam e Thomas si fermarono e ci guardarono. Sam mi si avvicinò e mi tirò veloce uno schiaffo prima di abbracciarmi.
- Te lo sei meritato. Ci hai fatto morire di paura. - disse nascondendo il viso nell'abbraccio.
Thomas invece mi guardò solamente e dentro a quegli occhi vi scorsi ardere un fuoco freddo, che bruciava più dell'ardemonio.
- Io... - cercai di scusarmi, ma fallii clamorosamente.
- Non voglio le tue scuse. Non ora. Andiamo a fare colazione e poi ne parleremo - disse Thomas.
Con l'aria abbattuta li seguii fuori verso la Sala Grande. Avevo appena complicato tutto e me ne ero resa conto troppo tardi.
STAI LEGGENDO
Anche se... (in revisione)
FantasySarai la protagonista di questa fanfiction ambientata a Hogwarts. Dopo la vittoria su Lord Voldemort, il Ministero ha deciso di sopprimere la magia fino al raggiungimento del 27esimo anno d'età, in modo tale che i futuri maghi siano più integrati ne...
