Capitolo 60

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Erano passati due giorni da quando avevano rapito Thomas e uno da quando decisi di scrivere a mia madre per farla venire prima. Tom e Sam avevano ragione, per scendere nelle segrete avevamo bisogno di lei.

- Ancora nessuna risposta? - mi chiese Tom.

Eravamo seduti ai nostri soliti posti in sala comune. Le giornate ormai si erano allungate di parecchio e quasi tutti gli studenti erano in giro per il parco. Solo noi tre ce ne stavamo rintanati nel Castello.

- No. A questo punto dubito che arrivi prima... - sospirai rassegnata all'evidenza.

Raccolsi le gambe al petto, come a proteggermi dai problemi esterni. Erano due giorni che mangiavo poco ed ero spenta. Non intervenivo durante le lezioni e parlavo solo con Tom e Sam. Portandomi via Thomas avevano preso anche la mia voglia di ridere e scherzare.

- Non puoi continuare così! Non sembri nemmeno più tu. Thomas non vorrebbe vederti in questo stato. - mi disse Sam, cercando di spronarmi a vivere.

- Lo so... Ma non ce la faccio. Scusatemi - mormorai alzandomi dal divano e gettando un'occhiata fuori dalla finestra. Come se facendolo, per magia, sarebbe comparso all'orizzonte la sagoma di un gufo o direttamente mia madre. Ovviamente non fu così e con passi strascicati mi diressi verso il mio letto. Un improvviso scoppiettio del caminetto mi fermò. Tom e Sam si erano lasciati cadere in ginocchio accanto al focolare e una voce, che riconobbi come quella di mia madre, riempì la sala. Mi catapultai a razzo tra i miei amici e vidi il volto di mia madre tra le fiamme.

- Quello che mi hai scritto, è vero? - chiese saltando i convenevoli. Il volto appariva più tirato di qualche tempo prima.

- Sì. E' scomparso due giorni fa. Ero andata da lui e le sue stanze erano vuote e c'era del sangue... - le parole mi morirono in gola mentre ricordavo lo stato in cui avevo trovato la camera.

- Arriverò verso mezzanotte e domani andiamo. Non dovete assolutamente muovervi dalla Torre di Grifondoro. Il fatto che abbiano già preso Hiddleston, significa che sono pronti. -

- Pronti per cosa, mi scusi? - domandò Tom.

Il volto tra le braci mise a fuoco lo sguardo su Tom e mia madre fece una smorfia. - Credevo di averti messa in guardia N/C! - 

- E a me sembra di averti già detto che sono i miei amici. - mi impuntai.

- Se tu ti fidi... Devi essere Felton Jr! Sei identico a tuo padre... Proveranno a cedere i poteri di Thomas a Caelia e ho paura che funzionerà, se lui non ha fatto quello che gli ho scritto. -

- Parli della lettera che ti ho visto passargli mentre ci stavamo salutando? - domandai.

- Sì. Contenta che non ti sia sfuggito. C'era una ricetta, andata persa nel tempo, che permette ad un mago di perdere momentaneamente i poteri. L'effetto dura all'incirca tre giorni. Se lui l'ha assunta per provare che funzionasse, domani dovrebbe riacquistare i poteri. Per questo noi scenderemo domani durante il giorno. Parlerò con la McGranitt tra poco, per organizzare la discesa. - 

- Va bene. Ci vediamo domani, mamma - salutai, mentre il volto nel fuoco cominciava a sparire.

Tornai ad accasciarmi sul divano, depressa più che mai.

- Quindi è per questo che sono riusciti a catturare Thomas. Era senza poteri. - commentò Samantha. Era rimasta in silenzio durante tutta la chiacchierata con mia madre.

- Per quale motivo gliel'ha data? - chiese Tom.

- A quanto pare per vedere se si poteva su di me... Sarebbe logico... Passata la notte prescelta, Caelia non avrebbe più potuto riprendersi i miei poteri - ipotizzai.

- Si ma perché non provarla su di sé e poi darti la ricetta? - incalza Tom.

- Forse voleva che venisse preso Thomas. - disse semplicemente Sam.

- Ma per quale scopo l'avrebbe fatto? Non ha molto senso. -

- Thomas ha provato l'intruglio, come tua madre aveva pensato. E se lei avesse voluto che lui lo provasse per poi farlo rapire dalla setta? Thomas non avrebbe potuto difendersi, e sappiamo bene che lui è quello con più conoscenza tra di noi. Sarebbe stato il designato a proteggerti ed essendo il tuo compagno, la setta, sapeva che sarebbe rimasto al tuo fianco per proteggerti. Tolto lui, tu sei da sola. E sicuramente faresti qualche sciocchezza per riprendertelo. Tipo: andare da sola nei sotterranei - concluse.

- Ma non ci sono andata! - 

- No. Perché te lo abbiamo impedito noi. E da bravi amici abbiamo pensato che il modo più sicuro sia quello di andare giù con tua madre. Lei stessa ti ha implorata di attenderla. -

- Esatto. Perché farlo? - 

- Perché se le cose si fossero messe male per la setta, lei sarebbe la loro pedina all'interno. - concluse Tom, che a quanto pare condivideva il ragionamento di Sam.

- Quindi voi state pensando che lei... - li guardai con gli occhi sbarrati - No! -

- Ho paura di sì. Perché altrimenti rapire Thomas. Sapevano che saremmo scesi per chiudere definitivamente la partita. Dovevano sapere che lui sarebbe stato fuori combattimento! - 

- Dobbiamo andare là sotto questa notte. Possibilmente prima di mezzanotte! - esclamai scattando in piedi.

Ipotizzare il tradimento da parte di mia madre, mi aveva fatto tornare lo spirito combattivo. Avevo dato una possibilità a lei di riallacciare il rapporto che aveva interrotto. Quella possibilità l'aveva gettata nel cesso. Era tempo che scoprisse chi fosse sua figlia. In fin dei conti mi aveva cresciuta sua sorella e una parte del mio cuore sapeva che Medora sarebbe scesa là sotto se ci fosse stato Danny e anche mia nonna sarebbe scesa là sotto per il nonno. Io non sarei stata da meno.

- Non possiamo scendere allo sbaraglio. Dobbiamo fare un piano d'attacco e poi andare. Abbiamo ancora tempo. Direi che in un'ora possiamo buttare giù il piano e quando tutti saranno in sala grande per la cena, noi sgattaioliamo fuori e scendiamo là sotto. Possiamo chiedere a Scamander di venire con noi - progetto Tom.

- Sì! Verrà sicuramente. Lui e Thomas sono amici. Sam... Tu non avevi della polvere buio pesto? - domandai.

- Sì e anche una mano della gloria. Con entrambe riusciremo ad avanzare là sotto senza essere visti. La polvere creerà l'oscurità più totale e la mano ci farà luce solo per noi. Con gli incantesimi "Pietrificus" e "Incarceramus" siamo più che brave. Quindi non avremo difficoltà a farci strada. -

- Esatto. Inoltre ci ricordiamo qual'è il corridoio che porta alla cella di Caelia. Sarà semplice arrivarci. Speriamo solo che Thomas sia là. -

- Dovette promettermi che mi farete parlare con quella stronza e che qualsiasi cosa accada porterete fuori Thomas. - dissi.

- N/C... - cominciò Tom con voce sconsolata.

- No! Giuratelo! - 

Sam e Tom si guardarono a lungo prima di tornare a fissare me. Se non promettevano, non sarei scesa là sotto.

- Allora?- 

- Va bene. Ma sarà l'extrema ratio. Se si potrà salvare anche te, noi faremo il possibile - promise Tom, parlando anche per Sam.

- Grazie. Credo che sia il compromesso migliore a cui possiamo arrivare, vero? - domandai.

- Decisamente. Non possiamo lasciarti là sotto da sola, se c'è la possibilità che anche tu ti salvi - disse calorosamente Sam, prendendomi le mani e stringendole nelle sue.

- E allora che l'avventura cominci!- esclamò Tom, tirando fuori le pergamene con le mappe.

Anche se... (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora