Capitolo 15

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Where are you?  And I'm so sorry, I can not sleep, I can not dream tonight. I miss you, I miss you♥

-I miss you, Blink 182

Era quasi mezzanotte e tutti erano appena andati via. Kim aveva messo le cuffie e si era accovacciata sulla poltrona di suo padre sentendo il suo profumo entrargli nei polmoni. Stava ascoltando Whatsername, la prima parte era così calma per poi esplodere in una musica forte che ti portava via, ti faceva chiudere gli occhi.

Remember, whatever, it seems like forever ago...

Era una vita che non litigava con Jimmy, o forse non era mai successo in quel modo. Ma poi pensò che non aveva mai fatto niente del genere, innamorarsi.

Non si era mai innamorata e doveva ammettere che Dan era un buon inizio. Già era solo un inizio perché anche se fosse pazza di lui da anni, sapeva che il per sempre non esistesse e che sicuramente non era Dan. Ma in quel momento per qualche strano motivo non ci voleva pensare. Voleva solo godersi il momento perché era fottutamente bello e diverso essere innamorata.

Una carezza delicata sul braccio le fece togliere una cuffia.

"Papà" disse sorpresa guardando l'uomo negli occhi del suo stesso colore. Erano gli uni lo specchio degli altri.

"Cos'hai?" Chiese capendo la figlia e sedendosi sul bracciolo della poltrona.

Kim fece spallucce arrotolando il filo intorno al dito.

"Non riesco a capire se sei triste o felice" gli confessò lui con un sorriso.

"Entrambi" disse lei.

"Perché sei triste?" Le chiese ma era una cosa alquanto scontata perché fosse triste, lo sapeva ma voleva farla sfogare.

"Jimmy pa', lo sto perdendo e ho paura, gli voglio troppo bene, doveva proteggermi da quando Joey è andato via, glielo aveva promesso, e doveva aiutarmi con Emily e la sua fragilità invece sono costretta ad affrontare tutto da sola ultimamente" Billie Joe annuiva e le accarezzava i capelli.

"Jimmy è un testone iracondo" rise leggermente "vedrai che tornerà quello di sempre, tranquilla" le sorrise e le lasciò un bacio in testa.

"Però hai detto di essere anche felice..."

"Si" Kim arrossì leggermente.

"È un ragazzo?" Chiese poi lui.

"Credo di si" disse timida.

"Va bene, non ti chiederò più niente, non ho ancora abbastanza autocontrollo, magari più in là, niente dettagli per ora" cominciarono a ridere quando lui si alzò.

"Buonanotte piccola" la abbracciò.

"Buonanotte papà" rispose.

"Papà" lo richiamò quando era vicino alle scale. Lui si voltò perplesso.

"Questa volta quanto rimani a casa?" In quel momento il cuore di Billie Joe, se pure abituato a colpi forti, stava per cedere davanti agli occhi preoccupati della figlia. Sapeva quanto stesse male ogni volta che partiva e lui odiava lasciarla. Anche più dei suoi fratelli forse anche più di sua madre perché loro sapevano cavarsela mentre Kim, ogni volta, delusa si cacciava nei guai con Jimmy, ancora più deluso di lei.

"Non so piccola, ma non sarà poco" sorrise. Era sincero.

"Ok..." sussurrò lei per poi restare qualche secondo lì.

Prese poi la sua giacca per andare in giardino. Voleva andare sulla casa sull'albero.

Stava per uscire dalla piccola veranda sul retro quando sentì delle voci. Erano Michael e Luke.

"Non ti manca casa?" Chiese Luke a Michael.

"Un po' ma devo ammettere che mi piace questa nuova vita" rispose lui.

"A te?" Chiese il ragazzo dai capelli rossi consapevole di quanto fosse più sensibile il suo amico.

"Molto" Luke si morse il labbro vicino a dove aveva l'anellino "però mi piace stare qui, con gli Armstrong"

"L'ho notato" disse Michael rivolgendo uno sguardo a Luke e con una voce strana.

"Che vuoi?" Sì mise a ridere il biondo.

"Billie Joe ti trova fantastico, Adrienne e Jakob ti adorano e Kim..." rimase indeciso sulle parole da usare.

"Kim preferisce te" lo anticipò Luke.

"Cosa c'è? Sei geloso?" Lo prese in giro.

"Vaffanculo Michael" gli diede una spinta.

"No dai, è una cosa buona se ti odia, scrivi canzoni depresse ma che hanno successo poi" si mise a ridere.

"Sei uno stronzo" sbuffò Luke cercando di trattenere le risate.

"È il tuo compleanno ancora per poco, prima di mezzanotte esprimi un desiderio" interruppe le risate Kim facendoli spaventare.

"Mhh" Michael si concentrò sul cielo stellato "nah, sai una cosa? Sto bene esattamente così" disse alla ragazza.

"E tu?" Sì rivolse a Luke "cosa chiederesti al posto suo?"

Luke lo sapeva benissimo cosa avrebbe chiesto: Kim.

Perché lui, come Michael e gli altri, aveva una bella vita e stava vivendo il suo sogno ma sentiva che qualcosa mancava, era una necessità avere almeno la sua simpatia. E forse neanche quella sarebbe bastata. Ormai Kim era il suo pensiero fisso e guardare i suoi occhi verdissimi e la sua pelle perfetta sotto la luce di quella luna piena non faceva che fargliela desiderare di più.

"Non saprei" mentì mentre Michael lo guardava complice.

"Tu?" Chiese a sua volta Luke.

"Ci sono tante cose che chiederei" ammise lei ridendo.

"Partendo da Jimmy che si è allontanato e Emily che è così fragile per finire con mio padre che non so mai quando può andare via" la malinconia era evidente nelle sue parole. Michael e Luke la guardavano mentre era seduta in mezzo e avevano capito che infondo non era così fredda come potesse sembrare.

"Siamo sentimentali stasera" si mise a scherzare poi mettendo una mano nella folta capigliatura scura.

"A quanto pare..." disse Luke guardandola.

"Beh io andrei a letto ragá" disse Michael "Buonanotte"

Andò verso la porta facendo un occhiolino a Luke. Era arrivato il momento, poteva tranquillamente parlare con Kim. Era pronto? Poco importava, doveva approfittarne.

Ma lei ha Dan... gli ricordava la sua voce interiore, dava fastidio saperlo ma doveva evitare anche quello.

Doveva provarci. Era arrivata la sua occasione.

Rage and LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora