Capitolo 11

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Voices in my head are saying, "Shoot the DJ down."

Le emozioni erano sempre state solo un problema per Kim, soprattutto quelle emozioni che sentiva per Dan. Adesso però era tutto più bello, perfino provare quelle sensazioni.

"Kim" richiamò l'attenzione della ragazza "Sembri assente"

"Pensavo" confessò.

"A cosa?" Chiese lui giocando con la sua mano pallida cercando i suoi occhi con lo sguardo. Voleva vedere quegli occhi verdi.

"Mi sembra strano tutto questo" gesticolò per indicare loro due "a te non sembra strano?" Ridacchiò facendo arricciare il nasino. Era adorabile e quasi non sembrava la Kim di sempre.

"Perché? Siamo solo due ragazzi" disse lui con semplicità.

"Non siamo solo due ragazzi Dan" sorrise al ragazzo al suo fianco.

"Siamo diversi, frequentiamo persone diverse" inclinò la testa di lato "io ho un caratteraccio" rise e lui le diede ragione.

"Non importa, nessuno può dirci con chi stare o cosa fare"

"Hei hei qui la ribelle sono io McCay!" Lo prese in giro.

"Mi influenzi Armstrong" risero di gusto. Lui le diede un leggero bacio giusto il tempo di sorriderle che era di nuovo sulle sue labbra.

"Oh mio Dio" esclamò Kim.

"Che succede?" Dan si spaventò.

"Emily!" I due si guardarono con intesa, era rimasta sola con Eddie...

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Lui era un tipo così rude ed estroverso mentre lei così timida e delicata. La pelle morbida e vellutata di Emily quasi era in contrasto con quella scura di Eddie in quella stretta. Erano seduti sulla panchina che si trovava nella veranda posteriore alla casa. Stavano così, abbracciati. Non si muovevano né parlavano troppo. Era tutto così tranquillo e loro la serenità non la conoscevano.

Emily si sentì per la prima volta in pace col mondo dopo tanto tempo. Le sembrava assurdo trovare la sua serenità in un tipo così turbolento. Quasi non sembrava lo stesso ragazzo che vedeva a scuola. Era l'unico che, anche se per pochi minuti, fosse riuscito a farle scordare di Jimmy.

Lui giocava con i capelli morbidi della ragazza sentendo il suo profumo mentre lei con le sue dita affusolate accarezzava le braccia muscolose. Cercava dei tatuaggi che non c'erano: un teschio, delle stelle, un 13... Non erano le braccia di Jimmy a cingerla. Si rese conto di quella situazione solo quando le mani di Eddie cominciarono a giocare sulla sua schiena.

"Emily dove ti sei cacciata? Dobbiamo tornare." La voce acuta di Kim si sentiva anche se da dentro la musica era forte. Fra le due non si sa chi odiasse di più quella musica orrenda e comunque Emily si ricompose e si alzò da lì.

"Oh eccovi" esclamò Dan che era con Kim.

La ragazza dai capelli scuri stava fulminando il padrone di casa che era ancora seduto lì. Emily non era adatta a lui. Anche Dan pensava lo stesso ma non osava parlare, lo conosceva bene, era una testa dura, se voleva una ragazza era sua a tutti i costi.

"Andiamo?" Chiese Kim all'amica. Se Eddie l'avesse trattenuta con la forza avrebbe ucciso prima lui poi lo stupido dj.

Emily annuì e lascio un bacio delicato sulla guancia di Eddie sussurrando "grazie della serata".

Mentre Emily si allontanava da lui Kim la guardò curiosa. Poi diede anche lei un bacio sulla guancia a Dan dicendo che si sarebbero visti il lunedì a scuola e uscirono dalla casa ancora piena.

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