Chiuse il portone di casa il più piano possibile, era tardi, si era fermata a chiacchierare con Jimmy, le aveva raccontato del continuo e solito tira e molla fra lui e Jane a cui era già troppo abituata, diciamo che le sembrava normale ormai. Lei preferì non raccontarle molto se non che Dan aveva "baciato" una cheerleader e lei lo aveva visto. Di Luke non disse niente, piuttosto parlarono di Natale e Kim lo torturò per sapere cosa le avesse comprato.
Una volta dentro posò le chiavi al solito posto e notò che ne mancavano un mazzo. Quello dei suoi c'era, anche quello dei ragazzi.
"Quel birbante di Jakob..." rise "sta crescendo proprio come i suoi fratelli" disse fra sé e sé.
Si tolse le scarpe ancora nell'entrata e appese il cappotto nell'armadio nel corridoio.
"Cavolo a saperlo avrei fatto almeno un pisolino mentre ti aspettavo"
"Luke, dannazione! Che paura che mi hai messo" si portò una mano al cuore.
"Scusami Kim" le si avvicinò e le mise le mani sui fianchi "come sei elegante" notò subito dopo.
"Già, non vi ci abituate" risero entrambi.
"Stavi sorridendo, deduco che ti sei divertita" le disse poi.
"Si e no" scosse la testa per poi allontanarsi da lui e sedersi sul divano.
"che significa?"
"Ti racconto" si misero tutti e due comodi e a gambe incrociate uno di fronte all'altro.
"Allora, prima ho incontrato la mia vecchia insegnante di danza, una donna amorevole, poi ho tipo riso con Jimmy di lui, dovevi vedere come si era tirato a lucido, quindi abbiamo fatto tipo pace, gli ho detto di Dan, ma non i dettagli, e sembra esserne contento. Emily è stata grande! Non so coma fa, seriamente. Poi c'erano Eddie e Dan, pff Eddie è un tale idiota mentre Dan..." si morse un labbro.
"Provava a riparare?" le chiese Luke.
"Se così si può dire... Ha detto che ci ha visti insieme, sai, quel giorno che sei venuto a prendermi a scuola. Ha subito pensato chissà cosa quindi..."
"Evidentemente non ti conosce" disse Luke sorridendo.
"Non so.."
"No Kim, te lo dico io. Andiamo, ammettilo, io già ti piacevo, almeno un po', eppure non mi hai mai neanche sfiorato, non ci hai nemmeno pensato perchè stavi con lui e lo amavi"
"Si hai ragione, adesso invece non provo altro che disgusto"
"Dai non ci pensare più piccola" la strinse fra le sue braccia e Kim ci scivolò sempre di più. Le piaceva da morire il modo in cui diceva "piccola" e il suo accento australiano non faceva che marcare la sua tenerezza.
"Luke sono così contenta di averti" si strinse di più al busto del biondo "sento che stai diventando troppo indispensabile"
"Come ti capisco.." disse lui col volto basso fra i suoi capelli, arricciati per la serata.
"L'unica cosa che mi terrorizza è che tu te ne andrai, e questo lo so benissimo, al contrario di tutte le persone che se ne andavano io so che siamo destinati a separarci, eppure non riesco ad allontanarmi. Ci sono passata tante volta, papà, Joey e Jimmy in un certo senso ma tu..."
"Kim non ci pensare, ti prego, perché neanche io voglio stare male già da adesso, conviene goderci quel tempo che ci è concesso. Non trovi?" lei annuì debolmente con gli occhi lucidi per poi avvicinarsi alle labbra di Luke.
Si baciarono, e come...
Era più del loro primo bacio, malinconico. Sicuramente era anche di più di quei piccoli baci dati di nascosto, in fretta. Kim non si sentiva le gambe, riusciva solo a respirare il profumo di Luke, passare le ditta sulla sua pelle, lasciare delle scie sul collo. Luke invece voleva avere sempre più il calore del corpo di Kim sul suo, gli piaceva come alla ragazza venisse la pelle d'oca, così visibile sulla sua pelle chiara eppure così incontrollabile perché era chimica e lei odiava non poter nascondere una sua debolezza.
Il rumore della serratura li fece spaventare così si staccarono immediatamente. Kim capì che era tornato Jakob così disse a Luke di nascondersi dietro al divano, si stese sulle gambe di lei mentre tratteneva le risate.
"Hey Kim, sei già a casa?" disse il fratello, molto stanco.
"Già a casa? Ma hai visto che ore sono Jake? Sei tu che hai fatto abbastanza tardi" gli fece notare Kim gesticolando.
"Oh è vero" notò lui guardando l'orologio appeso nel corridoio.
"Ma che ci fai lì?" indicò il divano.
"Oh, niente... stavo solo..." Kim entrò nel panico, non sapeva che dire. Improvvisamente vide le scarpe col tacco vicino al fratello.
"Mi stavo solo rilassando un po' e dovevo assolutamente sedermi, i tacchi mi hanno uccisa!"
Ok, non era una balla al 100%, era ben costruita.
"Oh, ok, io vado, sono stanchissimo, spegni le luci eh!"
Una volta salito, Luke spuntò fuori.
"Ooooh, ti fanno male i piedini Cenerentola?" mise su un finto labbruccio lui.
"Ma vaffanculo" lei lo spinse e cadde su di lui, si ripresero a baciare.
"Comunque è rischioso così" disse poi lui.
"Si Luke lo so, è snervante"
"Lo sa solo Michael, non credi sia ora di dirlo?"
"Dire cosa? Non stiamo neanche insieme in teoria"
"Si lo so però io così non resisto"
"Cosa vorresti dire allora? Mi spiace Billie ma ogni tanto ho la folle necessitò di avere contatti con Kim ma non è niente di serio per adesso? Seriamente? Papà ti manderebbe dritto dritto da zio Trè, sai credo che a Mikey non darebbe fastidio avere la camera di Joey tutta per sé" la ragazza rise.
"Almeno non dovrei più sentirlo russare e toccherebbe a qualcun altro riportarlo a casa quando è sbronzo"
"Si però così non potresti vedermi quando e come vuoi" Kim si avvicinò pericolosamente alle sue labbra, sfiorandole.
"Già, forse hai ragione, così è tutto molto più eccitante"
HEY HEYYYY
Capitolo dolce per i Lukim♥ quanto amore sono.
Ad ogni modo, domani compio 18 anni yeeeee.
Neah scherzo odio invecchiare lol.
Spero che il capitolo vi piaccia, aggiorno appena posso, scuola mi distrugge.
Mar♡
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Rage and Love
FanfictionKimberly Mary Armstrong, 17 anni e un carattere decisamente forte. Carattere ereditato dal padre, il famoso cantante/chitarrista dei Green Day, Billie Joe Armstrong. Ne va fiera, ma odia chi lo loda davanti a lei. E se a lodarlo fossero quattro rag...