Era sola nella stanza della musica ma a casa c'erano tutti i ragazzi, voleva solo isolarsi, la sua settimana scolastica era finita e voleva respirare, chiudere gli occhi per un momento.
Andò spedita verso il pianoforte scuro, si sedette con il labbro sottile sporto in fuori che le dava una leggera smorfia fanciullesca. Sceglieva fra le varie sinfonie e melodie del leggio fino a quando non trovò quella che fin da piccola amava suonare. Il Cigno Nero.
Era una melodia ben definita e si ricordava di aver anche visto svariate volte il balletto, si ricordava quando, a circa 12 anni, non fu Emily a fare il cigno nero, era il cigno bianco e lei non odiò mai così tanto la sua ex insegnante di ballo anche se sapeva che Emily fosse la migliore e quindi se lo meritava.
Si lasciava rapire dalle note e mentre le sue dita scivolavano quasi automaticamente sui tasti a contrasto bianchi e neri i suoi occhi si socchiudevano leggermente.
"Non sapevo fossi così brava" una voce profonda la risvegliò da quel momento facendola fermare.
"Luke" riconobbe subito la voce e poi si girò a guardarlo "non farlo più!" lo ammonì poi.
"Cosa? interromperti?" chiese lui con un sorrisetto.
"No, non intendevo quello, volevo dire che non mi piace avere degli spettatori quando suono alcune cose" spiegò in fretta "quando suono così" si corresse poi con un tono decisamente più basso.
Lui non diede molta retta alla ragazza e piuttosto andò a sedersi accanto a lei davanti allo strumento laccato in nero.
"Cosa suonavi?" le chiese guardandola mentre aveva quell'espressione scocciata e a disagio.
"Non lo vuoi sapere, è molto banale" rispose.
"Ah davvero? Vuoi vedere quello che sono capace di suonare io?" disse ridendo, consapevole della sua incompetenza e poi muovendo solo gli indici suonò qualche nota che Kim riconobbe come il motivetto della pubblicità dell'ipad mini. La fece ridere.
"Vedi?" anche Luke rise di sé stesso.
"E va bene... Suonavo il Cigno Nero" disse la ragazza alzando le spalle.
"Bello" fu tutto quello che disse Luke ma era perché lo pensava davvero.
"Già..." lei si morse un labbro in imbarazzo.
"Allora che programmi avete per stasera? Tu e il compagno di studio" la domanda del biondo la fece sorridere e alzare gli occhi al cielo.
"Non so, lui ha una partita importante, dice che oggi ci sono rivali storici della squadra o che so io, in teoria mi avrebbe invitata ad andare ma..." Kim sbuffò.
"Ma cosa?" la incitò Luke.
"Ma non mi va molto di andarci, non sono il genere di posti che frequento e poi il football non lo capisco, insomma alle partite non ci sono mai andata" disse velocemente, incrociò le braccia al petto.
"Oh, capito..." lui tirò il piercing coi denti.
"Secondo te ci dovrei andare? E' pur sempre il mio ragazzo ed è venerdì e io non ho programmi" lei storse il naso cercando di fare ordine nella sua testa.
Luke si trovò in difficoltà. Voleva dirle di non andarci perché non era quello il mondo a cui apparteneva Kim e lei di certo non sarebbe cambiata, era perfetta così. Dan non andava bene, era troppo diverso e alla partita si sarebbe annoiata mentre con lui e con i ragazzi in un pub o in una discoteca si sarebbero di sicuro divertiti. Ma d'altro canto Luke non era davvero cattivo come forse avrebbe voluto mostrarsi e si ricordò che per Kim lui era solo un buon amico e che lei si fidasse di lui.
"Dovresti andarci Kim, se ti ha invitata è perché ci tiene no? Puoi sacrificarti per un'oretta, sono sicuro che dopo uscirete insieme e magari alla partita ci viene anche Emily" disse con un sorriso tirato.
"Sai cosa Lukey? Hai proprio ragione" si alzò e gli sorrise "Grazie"
Così lei andò verso le scale per andare in camera e scegliere cosa mettere, avrebbe chiamato Emily per un consiglio.
Luke invece era ancora seduto lì a darsi dello stupido.
"Kim esce con noi stasera?" Chiese Michael a Luke innocentemente, il biondo fissava un punto fisso nel pavimento, lui invece lo scrutava forse preoccupato.
"No, lei deve uscire con il suo ragazzo" gli rispose poi amareggiato.
"Mi dispiace Lukey" l'amico gli diede una pacca sulla spalla."Su dai, non pensiamoci" si alzò da dove era seduto "si è deciso dove andare?"
"Andiamo al Bijoux, una discoteca abbastanza famosa"
"Fantastico" disse, la musica forte e l'alcol avrebbero coperto il rumore che facevano i suoi pensieri.
"Fatti bello Lucas! Stasera si rimorchiaaaa"
"Michael" il biondo richiamò quella forza della natura che era.
"Stamattina mi ha chiamato il nostro manager" disse e Michael lesse tristezza negli occhi azzurri di Luke.
"Quindi? Che ha detto?"
"Sai che non possiamo rimanere qui per sempre..."
Buonasera♥
So che il capitolo è più corto rispetto al solito ma aggiorno appena posso promesso. Questo è solo un capitolo di passaggio.
Comunque via amo tantissimo♡
Mar.
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Rage and Love
FanfictionKimberly Mary Armstrong, 17 anni e un carattere decisamente forte. Carattere ereditato dal padre, il famoso cantante/chitarrista dei Green Day, Billie Joe Armstrong. Ne va fiera, ma odia chi lo loda davanti a lei. E se a lodarlo fossero quattro rag...