I read the graffiti in the bathroom stall like the Holy Scriptures
-Jesus of Suburbia
Leggeva i graffiti sui muri come se fossero le Sacre Scritture. I colori accesi e le forme ambigue di quelle opere facevano esplodere i sentimenti repressi dei ragazzi di quel distretto. Riconosceva la firma di Joey e di Jimmy sotto alcuni di questi.
Il vento le colpiva il viso e le faceva socchiudere gli occhi, cominciava a fare freddo, e sotto le sue Converse nere scricchiolava qualche foglia secca.
Era stata costretta a mentire a Jimmy per uscire sola.
Non diceva mai bugie a Jimmy, era tutto per lei, un fratello, il suo migliore amico, il suo compagno. Erano qualsiasi cosa il loro caratteraccio non gli permetteva di avere. Chiedeva spesso a sé stessa come facesse Emily a sopportare due idioti come loro visto che neanche i fratelli li sopportavano e ringraziava il cielo tutti i giorni per avere quell'angelo di ragazza.
Kim ad un tratto si ricordò di essere per strada mentre i pensieri facevano perdere il suo sguardo nel nulla. Era arrivata davanti casa di lui.
Era abbastanza agitata, non lo era mai, lasciava l'ansia a chi non credeva in sé stesso e lei si godeva la vita ma adesso era davanti a casa di Dan McCay e non riusciva neanche a suonare il campanello.
Le aveva chiesto lui la mattina di aiutarlo in inglese in cambio di lezioni di matematica e a lei andava più che bene visto che aveva una cotta per lui tipo dalle elementari e un serio problema con quella materia. Ma lei era la cazzo di ribelle a scuola mentre lui uno dei più belli e popolari. Jimmy ed Emily sapevano tutto ma non erano a favore di un eventuale rapporto.
"Kim quel ragazzo è solo un approfittatore" disse Emily circa un anno fa.
"ovvero?" Chiese lei confusa.
"Ovvero si porta a letto una, ci si diverte e poi ciao ciao" la spiegazione di Jimmy fu semplice e schietta ma centrò il bersaglio.
Da allora Dan è uscito con 4 ragazze diverse.
Kim provò a dimenticarlo ma non ci riusciva. Amava i suoi occhi scuri e indecifrabili, il suo carisma, quando blaterava di football ma soprattutto il suo sorriso spontaneo.
Il sorriso che l'aveva imbarazzata in questo momento.
"Entra pure" disse lui facendo segno di entrare.
Lei timida si fece avanti e strinse di più i libri che aveva fra le mani, in casa regnava il silenzio, erano soli.
"Vieni, andiamo in camera mia" disse lui vedendola impacciata così lo seguì lungo la grande scala al piano di sopra. Era una casa davvero grande e accogliente e aveva il profumo di Dan.
"Con cosa vorresti iniziare?" furono le prime parole che disse lei quando si sedettero per studiare.
"La professoressa ci ha assegnato un paio di sonetti, direi con quelli"
"Perfetto" esclamò.
Dopo circa 10 minuti buoni passati a spiegare l'assegno, Kim guardò Dan che era seduto vicino a lei e la guardava.
"Che c'è? Non hai capito? Te lo rispiego? " chiese lei nervosa.
"No no, è solo che..." abbassò la testa e rise in imbarazzo "..mi ero perso nel tuo sguardo" alzò gli occhi per guardare la reazione della ragazza che era molto sorpresa.
"Sono di così tante tonalità i tuoi occhi" disse ridendo imbarazzato di nuovo. Guardava gli occhi di Kim e pensava fossero di troppe sfumature, un verde mai visto. Kim era era immobile e a disagio mentre lui era calmo.
"Ok forse è meglio tornare su Shakespeare" disse lui avvicinando il suo libro a sé. Kim era ancora lì incredula.
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La ragazza dai capelli scuri era ancora con la testa fra le nuvole mentre faceva la strada di ritorno a casa. Dan era stato davvero carino con lei, eppure non era il tipo di ragazzo che mostra simpatia alle persone, soprattutto se queste persone sono come lei, Kim Armstrong: il rifiuto della scuola, una ribelle, figlia del rock, emarginata, amica solo del cattivo umore e molti altri erano i modi in cui la classificavano. Ma Dan se ne fotteva vivamente di quel che pensava la gente e, forse, era anche per questo che a Kim piaceva tanto.
Quando prese il telefono dalla tasca si accorse dei messaggi che le erano arrivati.
Emily: tuo padre mi ha dato una lezione di piano oggi pomeriggio, come mai non eri a casa?
Pensò che le avrebbe raccontato di Dan il giorno dopo.
Jimmy: dove diavolo sei finita? Ti prego dimmi che per cena torni a casa, papà mi ha costretto a cenare da voi e senza di te mi annoio!
Gli rispose che stava giusto tornando a casa.
Papà: vedi di tornare il prima possibile, c'è una sorpresa per te ;)
"Ma che sta succedendo?" Si ritrovò a pensare vedendo gli ultimi due messaggi...
Mentre si avvicinava alla sua casa, da lontano notò che Jimmy non doveva ancora essere arrivato perchè la macchina di Mike non era lì e neanche quella di Trè. Aveva pensato a cosa potesse nascondere suo padre, era un uomo pieno di idee e imprevedibile, un po' come lei.
Si sbrigò a percorrere il vialetto e a infilare la chiave nella serratura, la curiosità la stava mangiando. Appena aperta la porta vide l'uomo di mezza età seduto comodo sulla sua poltrona in salotto che parlava allegramente con qualcuno. Solo dopo che ebbe chiuso la porta e lasciato la sua borsa sotto l'appendiabiti dell'ingresso tutti puntarono lo sguardo su di lei che subito si rese conto che era qualcosa di davvero lontano dal tipo di sorpresa che si sarebbe aspettata.
Scusate se ho aspettato qualche giorno per aggiornare, volevo vedere se la storia piacesse :)
Grazie mille per le visual e i voti, vi adoro!
PS. quella della foto sono io, e si, l'ho fatto io il graffito...
°•°•°• Mar °•°•°•
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Rage and Love
FanfictionKimberly Mary Armstrong, 17 anni e un carattere decisamente forte. Carattere ereditato dal padre, il famoso cantante/chitarrista dei Green Day, Billie Joe Armstrong. Ne va fiera, ma odia chi lo loda davanti a lei. E se a lodarlo fossero quattro rag...