Well I ain't got much time so I'll get to the point
Do you wanna share a ride and get the fuck out of this joint?
Kim non riusciva a trattenere il suo sorriso così spontaneo e furbo mentre Michael non riusciva a nascondere il nervosismo. Kim lo notava, continuava a spostare il cappuccio scuro sulla testa, i suoi capelli erano riconoscibili in mezzo ad altre mille teste e doveva nasconderli.
"Kim ma dove stiamo andando?"
"Tranquillo Mikey" non lo chiamava in quel modo per essere dolce, solo per ridicolizzarlo di più, ridicolizzarlo in un modo carino.
"Jimmy!!!" buttò le braccia al collo del ragazzo che, preso alla sprovvista, quasi cadde all'indietro.
"Kim sembra che non mi veda da anni" rideva, Michael infondo pensava anche lui che stessero bene insieme.
"E lui?" Notò subito dopo il ragazzo dagli occhi vitrei che evitavano lo sguardo scuro di Jimmy.
"È un tipo ok, dammi retta little Jimmy, è forte il ragazzo" Jimmy la guardò male, un pò per non averlo avvisato di Michael, un pò per il soprannome da bambino.
"Senti amico..." si avvicinò pericolosamente, buttò fuori del fumo, poi spense la sigaretta. Michael era alto ma Jimmy di più, sapeva far paura, sapeva mostrarsi come un titano.
"Ovviamente se ti portiamo con noi è perché ci fidiamo ok?" Michael annuì "quindi farai meglio a tenere la bocca chiusa, anche con i tuoi amichetti" annuì di nuovo.
"Dai Jimmy smettila di fare il cazzone! A me sta simpatico!" Lo difese Kim. Jimmy non sapeva dirle di no. Così il ragazzo rabbioso fece cenno ai due di incamminarsi e Kim prese sottobraccio Michael che finalmente lasciò un sospiro di sollievo.
Camminarono fino ad arrivare in una zona del quartiere abbastanza popolata. C'erano palazzi, negozi, una scuola. Ma era tutto silenzioso in tarda serata.
Private School c'era scritto sul cartello che il chitarrista squadrava.
"È la vostra scuola?" Chiese ai due amici di disavventure.
"È il nostro inferno questo" precisò Jimmy "ma sono contento di essere chi dà fastidio anche all'inferno" il suo tono era malato e divertito, parlava con leggerezza della sua insanità, Michael rabbrividì, Kim rise e lo seguì sul retro. In fondo lei non era tanto diversa.
"Ce la fai?" Kim allungò una mano a Michael, sembrava essere abituata a scavalcare il recinto della scuola.
"Come immaginavo" disse Jimmy più avanti "la porta della palestra è aperta" sorrise e i tre si fecero coraggio ed entrarono nell'istituto. Di notte avrebbero potuto rompere il silenzio che di giorno non c'era. Di giorno la folla dei corridoi copriva la loro voce.
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Guardava il soffitto bianco. Sentiva il profumo di una casa che sarebbe dovuta essere la sua per un pò. Giocava con la catenina che aveva appesa al collo.
"Michael dove cazzo sei finito?" Sì chiedeva da circa due ore, era a casa quando è andato via, quando è tornato c'erano le sue cose ma lui non c'era. Proprio quando stava per crollare dal sonno sentì la porta principale aprirsi. La testa si alzò all'improvviso e andò a guardare da sotto la sua porta. Sentì qualcuno ridacchiare, la voce del suo amico era inconfondibile.
Michael e Kim salirono le scale tenendosi la pancia dolorante per le risate. Luke quasi non ci credeva, Kim non sembrava essere una tipa troppo socievole eppure riusciva a ridere gioiosa con Michael e non sembravano neanche ubriachi. Luke si accorse di essere stato messo da parte dal suo migliore amico solo quando quest'ultimo lo vide e calmò la sua risata.
"Luke sei sveglio..." il ragazzo biondo annuì.
"Come mai siete tornati così tardi?" in realtà voleva chiedere per quale motivo erano usciti insieme ma non voleva sembrare geloso.
"Oh, beh, non ci siamo resi conto dell'orario" Rispose Kim ancora con un lieve sorriso e gli occhi luminosi. Quelli di Luke erano scuri e si poteva intravedere una scintilla di gelosia e invidia.
"Allora.. Buonanotte ragazzi" disse Kim notando l'imbarazzo, non voleva essere di troppo. Diede un bacio sulla guancia a Michael e si chiuse in camera. Lo stesso fecero loro.
"Da quando ti sta simpatica Kim?" Chiese Luke giocando col piercing mentre Michael cercava un cambio per la notte.
"Non ho mai detto il contrario, è abbastanza simpatica invece. Anche Jimmy lo è, solo che non lo dà a mostrare" Michael era davvero contento di aver fatto amicizia con loro ma teneva dentro tutta questa eccitazione perché sapeva che Luke e gli altri non erano ben visti dai due ragazzi e che quindi non sarebbero diventati amici.
"Capisco" si limitò a dire Luke prima di stendersi.
"Luke" Lo richiamò il ragazzo da dietro le sue spalle larghe.
"Sì?"
"Ti dà fastidio che io esca con loro?" La sua domanda era innocente, non glielo chiedeva per mettere il dito nella piaga ma perchè non voleva allontanarsi dal suo migliore amico.
"No" mentì il biondo.
"Sicuro?"
"È solo che..." Luke si girò per guardare il ragazzo "hai preferito uscire con loro che con noi la nostra prima sera qui. Anche Ash e Cal ci sono rimasti male sai..."
"Mi dispiace, non avevo intenzione di uscire, è che Kim mi ha quasi sfidato e poi lo aveva detto a Billie Joe quindi non potevo rifiutare"
"Ok Mikey tranquillo" rispose Luke abbozzando un sorriso.
"Buonanotte Luke"
"Buonanotte Michael"
Hey genteeee
Vi ringrazio se state leggendo e votando la storia, siete fantastici.
Volevo consigliarvi qualche di che adoro.
She's a Rebel e Wherever you are di @_mrsirwin-
Cameron Dallas is my boyfriend e My Drug. || Ashton Irwin di CarpeDiem24_
Or Nah?|| Nash Grier di Danimudu35
Lasciate un voto alla schifezza di capitolo se vi è piaciuto♡
Mar.
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Rage and Love
FanfictionKimberly Mary Armstrong, 17 anni e un carattere decisamente forte. Carattere ereditato dal padre, il famoso cantante/chitarrista dei Green Day, Billie Joe Armstrong. Ne va fiera, ma odia chi lo loda davanti a lei. E se a lodarlo fossero quattro rag...