Capitolo 44

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Le sue Converse consumate sbattevano sul pavimento a ogni passo, le mattonelle avrebbero potuto tremare per la sua rabbia.

Kim vide che la folla si era dissolta e che molti andavano verso le proprie classi. Lei doveva trovare Eddie.

Eccolo lì, il re della scuola, il capitano della squadra di football, il sogno erotico di tante ragazze a scuola e la prima volta di quasi tutte le cheerleader.

Dan vide Kim arrivare come una furia, credeva fosse ancora arrabbiata con lui ma in quel momento Dan per lei era invisibile, come la schiera di ragazze intorno ai due. Kim vedeva solo Eddie e la sua faccia da stronzo.

Senza pensarci due volte Kim cancellò dal viso di Eddie il suo sorriso spavaldo con un ceffone in piena faccia. Il ragazzo si portò una mano sullo zigomo. Kim era in preda all'adrenalina e le oche intorno a loro avevano leggermente gridato.

"Armstrong sei impazzita?" Eddie andò fuori di testa.

"Avrei dovuto farlo giorni fa al posto di Jimmy!" Spiegò lei.

"Hey hey Kim calmati" Dan la tirò via da lì, la prese per le spalle e provò a calmarla.

"E tu lasciami!" Scalciava. Alla fine riuscì a liberarsi.

Dan era seriamente preoccupato, sapeva che incubo sapesse essere Eddie, non faceva differenza tra maschi e femmine. Kim aveva osato sfidarlo per proteggere Emily, adesso era nei guai.

"Stronzetta modera i termini oppure..."

"Oppure cosa? Mi picchi?" Kim mise su un sorrisetto tra pazzo e sfacciato "su fallo, tutti sapranno quanti fai schifo davvero, prima tradisci Emily e poi picchi me. Davvero virile Eddie.."

I due erano vicini, troppo, nonostante Kim fosse molto più bassa. Eddie la guardava incazzato e con la mascella serrata, gli occhi sottili. Kim ancora sorrideva.

"Hey adesso calmiamoci" Dan si mise in mezzo. Provava a difendere Kim, nonostante tutto si sentiva obbligato a farlo e non voleva che si facesse male.

"Calmiamoci un cazzo!" Gridò Jimmy dal fondo del corridoio.

"Prima cosa togli le tue luride mani dalla mia migliore amica" Jimmy strattonò Dan per allontanarlo da Kim.

"E tu..." si voltò verso Eddie.

"Tu mi hai proprio stufato!" Disse premendo un dito contro il petto del ragazzo davanti a lui.

"Avvicinati di nuovo a Kim o a Emily e puoi considerare la tua vita finita e non sto scherzando" disse con molta calma.

"Oppure devo darti un promemoria di sabato scorso?" Jimmy sorrise, sapeva essere perfido a volte.

"Oh giusto, ci ha già pensato una ragazza più bassa di venti centimetri" sorrise a Kim.

"Sei solo un bulletto di quartiere Jimmy, non fai paura a nessuno" sputò con rabbia Eddie.

"A me non sembrerebbe Mr violenza, com'è che non riesci a essere tanto forte con me?" lanciò un'occhiata dura al ragazzo e poi voltò le spalle ai due.

Prese Kim per un braccio e le disse di trovare Emily.

"Vi porto a casa sua" spiegò alla ragazza "io intanto devo fare una cosa"

Kim corse verso il bagno dove Emily doveva aver pianto ancora o peggio.

Jimmy si passò una mano sul viso sapendo che aveva appena affrontato una tormenta ma l'uragano più forte era dietro di lui, coi suoi stivaletti borchiati, una giacca di pelle e i capelli biondi spettinati. Appoggiata al muro giallo e sporco lo guardava e aspettava dopo aver assistito allo spettacolo di pochi secondi prima.

Jimmy la guardò e pensò a quanto Jane fosse cambiata dalla prima volta che l'aveva vista. Non era più la stessa di una volta, era più stronza, più svogliata, più facile, più volgare.

Si avvicinò con calma, col suo passo deciso. Nel corridoio erano spariti tutti dopo la sua comparsa nella "battaglia".

"Hai visto vero?" Chiese a Jane appoggiandosi al muro dietro di lei con le mani. I suoi visi si sfioravano, era l'unico modo per attirare la sua attenzione.

"Non sono gelosa" ammise con le labbra carnose e voluminose imbronciate.

"Non devi fottutamente mentirmi" lui fece oscillare la testa. Sapeva quanto fosse gelosa e odiava Kim.

Jane sospirò "cosa vuoi da me Jimmy?"

In un altro periodo una frase del genere lo avrebbe solo fatto eccitare ma stavolta significava ben altro. Infatti non era chiaro a lei come non lo era a Jimmy cosa volesse da lei.

"Che cos'ero io per te?" Glielo chiese guardandola dritta negli occhi.

Lei ebbe un attimo di esitazione, non sapeva cosa rispondere, era nel panico totale. Infondo loro cos'erano? C'era mai stato sentimento fai due?

"Che cazzo ero io per te!?" Jimmy gridò. Qualsiasi cosa stesse pensando la voleva sapere. Aveva bisogno almeno di una certezza visto che la vita non gliene aveva mai date.

Lei ingoiò giù quel grido con difficoltà e rispose con voce decisa.

"Un amico, qualcuno che ho amato..." fece una pausa per vedere tutta la sua rabbia che tanto la eccitava un ultima volta prima della delusione.

"E un ricordo..." sussurrò "...un fottuto bellissimo ricordo"

Aveva ragione. Gli occhi di Jimmy mutarono, da rabbia a cattiveria.

"Sai cosa? Io non ti amo" fece un'espressione disinteressata "tu non arrivi neanche a essere un ricordo" fece un sorrisetto davvero malefico e alla ragazza si increspò il viso.

Si girò per andarsene e lei gridò un "vaffanculo" Jimmy tornò indietro mentre lei stava cercando di non piangere.

"E ora cosa vorresti da me?" La inchiodò contro la parete con rabbia mentre lei si dimenava.

"Tu.. tu sei solo un fottuto paio di tette, è tutto quello che sei stata per me" lo disse freddo.

Rimasero a fissarsi con odio, qualche secondo poi lei cominciò a spingerlo.

"Vai, vai via!" Lui si staccò e comincio a camminare verso il parcheggio.

Lei era accasciata a terra con la testa fra e mani e i capelli aggrovigliati nei pugni.

Era stato molto ma molto più brutto di quando litigavano di solito. Jimmy non aveva fatto niente per tenerla con sé, anzi, era stato lui a provocare la litigata.

Lei sapeva che era arrivato il momento di lasciarlo andare perché quel loro gioco andava avanti da troppo tempo.

Eppure per qualche assurdo motivo, in quel momento nessuno dei due ce l'aveva davvero con l'altro. Ricordavano solo i pochi ma bei ricordi insieme.

Lei pensò a quella festa in maschera a casa di Will dove si ubriacarono e ballarono tutta la notte.

Jimmy amava ricordare quando erano da 7/11 e gli buttò le tic tac alla menta addosso e lei aveva il rossetto viola sbavato perché lui voleva baciarla.

Questi ricordi sparirono con il fumo dell'ennesima sigaretta quel giorno.

Né malinconia né nostalgia. Aveva solo un piccolo sorriso. Si sentiva più leggero.

☆☆☆☆☆☆☆

Capitolo pesantuccio forse ma spero che vi piaccia, mi dispiace non aver aggiornato per giorni.

Le visual calano ragazze :,(

Anyway finalmente Jimmy e Jane si sono lasciati :))

BIG THUMBS UP PER KIM CHE SCHIAFFEGGIA EDDIE!!!

Mar

Rage and LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora