Capitolo 21

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"Luke metti in moto la macchina" disse Kim mentre entrava in fretta nella macchina.

"Kim aspetta!" Jimmy la seguiva e provava a fermarla.

"Fottiti Jimmy! Non capisci quanto la gente stia male per te e tu non te ne fotti un cazzo e continui a commettere gli stessi errori"

"Di cosa parli?"

"Credi che non lo sappia? Esci di nuovo con Will, avevi litigato con Jane e poi vi vedo insieme ad una festa, sei ubriaco, lo eri anche l'altra sera quando ti sei trascinato da tuo padre e chissà cos'altro fai in più" Kim era davvero furiosa e il suo tono spaventoso.

"Andiamo Luke" disse poi.

"Kim" la chiamò Jimmy.

"Ci si vede Jimmy" così la macchina partì e mentre Kim vedeva Jimmy sempre più lontano dallo specchietto retrovisore lo sentiva sempre più lontano da sé.

La mano di Luke andò ad accarezzarle una gamba e lei quasi trasalì al tocco.

"Sei stata forte Kim" le sorrise.

Lei ricambiò ma non disse nulla. Sapeva di essere forte ma era forte abbastanza? Voglio dire, sosteneva i suoi amici, sopportava tutto ma quanto avrebbe retto se Jimmy fosse andato via? Se avesse litigato ancora con Luke e gli altri? Se Emily non ce la dovesse fare per Natale? Se il padre fosse ripartito?

Kim non era più disposta a sopportare tutto.

"Kim sfogati" le disse Luke capendo che era troppo silenziosa.

"Lo hai visto anche tu, cosa dovrei dirti?"

"Quello a cui stai pensando" le si strinse un nodo in gola. Poi immediatamente si girò per guardare Luke che le sorrideva. I suoi occhi erano così chiari e limpidi, completamente diversi da quelli di Jimmy.

"È solo che io non ce la faccio più" chiuse gli occhi e si mise una mano sulla fronte.

"Sopporto troppe cose, si sarò anche forte come dici tu ma tutto questo è..."

"È troppo per una semplice ragazza di 17 anni sola" la capì benissimo.

"Esatto" lo guardò mentre guidava, era concentrato sulla strada ma sapeva che la poteva sentire. La sentiva scrutarlo.

"Luke grazie" disse poi.

"Figurati ero comunque sveglio, sai Michael russa un po'" rise.

"Un po' dici? Guarda che lo sento anche io la notte!" Scatenarono entrambi una risata coordinata.

"In fondo non sei così male come pensavo"

"Oh ne sono onorato! Kimberly Armstrong dice che sono simpatico"

"Adesso non esagerare" gli colpì una spalla per giocare e pensò a come, in soli pochi minuti, Luke le aveva sollevato il morale.

Tornati a casa furono più silenziosi, dormivano tutti.

"Io non ho per niente sonno" ammise Kim e Luke per qualche strano motivo neanche.

Erano fermi in cima alle scale di casa Armstrong e si guardavano, nessuno dei due voleva ammettere quello che pensavano, ovvero che avrebbero passato volentieri altro tempo insieme.

"Dai vieni" Kim fece un cenno con la testa e Luke la seguì in camera sua. Lei chiuse la porta e il ragazzo si guardava intorno spaesato, poca luce di una lampada illuminava la stanza e a Luke piaceva da morire il buio ma non in quel momento, voleva osservare la camera di Kim anche se di sfuggita l'aveva già vista.

"Siediti dai, sei alto quasi due metri e sembri una colonna lì in mezzo alla mia camera" la ragazza rise leggermente e lui sbuffò mentre scuoteva la testa. Così si sedette di fianco a lei sul letto.

"Allora..." cominciò Kim.

"Raccontami qualcosa di te"

Buona pasquaaaaa

Dunque, volevo dirvi due cosine:
1) il capitolo non è molto lungo, lo so, sorry.

2) visto che l'altra mia storia sta facendo abbastanza schifo, ho deciso che molto probabilmente non la scriverò più quindi ho più tempo per questa e di conseguenza ci saranno aggiornamenti più frequenti :)

3) leggereste le altre mie storie please? Ci terrei tanto.

Peace and Rock n Roll

Mar♡

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