capitolo 41 messa in atto

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Lash stava letteralmente dando di matto, da quando sua sorella, Freya, gli aveva raccontato cosa effettivamente stava accadendo intorno a lui, la sua pazienza e il suo autocontrollo vennero spazzata via. Si era incontrato con sua sorella in bosco vicino alla città, ma ormai del bosco rimanevano in piedi solo pochi esemplari di alberi.

- com'è potuto accadere! Sono stato uno sciocco a non accorgermene! Ruby e un'angelo! Ma dai! !!- scoppiò a ridere lash

- non è possibile, Ruby non può essere cotta di lui, non di quella larva d'angelo. Se solo lo avessi tra l e mie mani, ora vedresti che fine farebbero le sue alucce candide! - finì di dire lash ricominciando a ridere senza sosta.

Freya osservò suo fratello delilare, indecisa se lasciarlo sfogare o farlo internare in qualche manicomio. Per quanto la seconda opzione la allettasse parecchio, restò a guardare lash demolire gli alberi restanti con un paio di pugni.

Quando ormai non ci fu più nulla da distruggere, Freya si schiari' la voce ed incominciò a parlare - ora se hai finito di fare il taglialegna dovremmo incominciare a sviluppare un piano per salvare Ruby e per mettere fine alla misera vita del figlio di Michael-

Lash fissò la sorella, la collera non gli si era ancora placata, quel bosco era troppo piccolo, ma per quanto gli riguarda, anche se fosse stato nel fitto dell'intera foresta amazzonica gli alberi non gli sarebbero mai bastati.

- se ti conosco bene direi che hai già in mente qualcosa-

- si fratello, so già cosa fare, e per quanto odia ammetterlo non posso farcela da sola-

- sono tutto orecchi-

Freya cominciò a esporre il suo piano, spiegando con massima precisione i dettagli.

Lash ascoltava attento, annuendo ogni qual volta fosse necessario. Alla fine lash disse - sono d'accordo su tutto, tranne che per un dettaglio-

Freya inarco' un sopracciglio - e sarebbe? -

- all'angelo ci penso io-

Freya sorrise - va bene te lo concedo per stavolta-
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Samael si svegliò in tarda mattinata, con testa che gli scoppiava. Ogni passo che faceva percepiva un rimbombo sordo nella sua cassa cranica. Si massaggio'le tempie nella vaga speranza di alleviare, almeno in parte, il dolore.

Strascinando il corpo, che quella mattina sembrava più pesante del solito, si buttò sotto la doccia, lasciando che l'acqua calda gli scorresse addosso, portando via con sé un po dei suoi tormenti.

La sua mente vagava imperterrita nei meandri dei ricordi della Sera prima, Ruby era ovviamente al centro di tutto. Le sue labbra volluttose, la sua pelle di porcellana perfettamente levigata in ogni curvatura del viso, i suoi occhi rosa talmente brillanti da lasciare abbagliato qualsiasi essere maschile, quel corpo così perfetto da riuscire a far impallidire persino il più incallito dei gigolò.

La sua eccitazione divenne palesemente visibile e per la prima volta l'angelo si maleddise da solo. Come c'era finito in quella situazione? Perché semplicemente non se ne andava e tornava ad essere un semplice angelo? In fondo non sarebbe stato ne il primo ne l'ultimo angelo a non aver finito la trasformazione in Arcangelo. Poteva tornare da Anna, che sicuramente l'avrebbe perdonato e ascolto da le sue candide ali.

Il cuore non lasciò spazio ad altre domande o ditubanze, gli diede solo la risposta che stava cercando. Lui era innamorato del diavolo, e non era una semplice cotta, lui avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei, e se questo significava diventare un'angelo caduto beh... si sarebbe lasciato cadere. Non gli importava se per ruby era solo un gioco o un capriccio, lui l'avrebbe amata comunque, sempre.

la prima demone del paradiso ( In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora