Capitolo 28 Assalto alla terra

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Ruby raggiunse l'arena infernale percorrendo le strade semideserte degli inferi, tutti i demoni, fatta eccezzione per i loro figli di età inferiore ai 13 anni, si erano già radunati all'interno della struttura, indicatagli dalla regina, sedendosi sugli a spalti in attesa.
Entrò varcando la porta a lei riservata, ma al posto di prendere le scale che la portavano alla sua poltrona d'onore, Ruby, entrò direttamente all'interno dell'arena, posizionandosi al centro.
Dopo un cenno di saluto verso i suoi guerrieri, la regina si decise a parlare. Si sforzò di sorridere, di sembrare tranquilla e di godere di quello che stava per dire, ma la realtà era ben diversa, la sua voce si fece dura e l'eco che la contraddistingueva tornò a farsi sentire
- Demoni degli inferi, come sapete stiamo per entrare in guerra con i nostri nemici naturali, gli angeli. La battaglia che stiamo per intraprendere mieterà molte vittime fra di noi. Gli angeli non hanno piu' il loro potere offensivo celestiale, tuttavia non dovremmo sottovalutarli. Noi siamo piu' forti, abbiamo la vendetta che ribolle nel nostro sangue, vinceremo, ma prima lasciate che la vostra regina vi faccia un'ultimo dono che da tempo vi era stato negato per via del trattato di pace con gli angeli formulato molti anni indietro. E con immenso orgoglio e gioia che concedo a tutti voi di uscire dalle soglie degli inferi e di stravolgere interamente la terra, uccidete, violentate, rubate, distruggete tutto ciò che piu' aggrada, questo è quello che faremo per attirare gli angeli verso di noi, ma allo stesso tempo ci divertiremo. Sarà la nostra prima mossa contro quella che sarà la vera apocalisse per gli angeli- enunciò Ruby
La folla di demoni seduta silenziosa sugli spalti cominciò ad ecclamare la regina a gran voce, quel dono che lei gli aveva fatto per loro significava poter essere liberi di fare ciò che piu' li aggradava, senza piu' freni, senza piu' inibizioni, senza che lei gli e lo impedisse per il famoso trattato. Il tempo della guerra era giunto e con esso anche l'inizio della fine.
Ruby sorrise entusista nel vedere il suo popolo esultare gioioso e dopo un lieve cenno del capo, spinse i demoni a lasciare l'arena infernale per dirigersi verso l'uscita piu' prossima del regno.
Molti demoni utilizzarono le proprie ali per andarnese, altri preferirono andare a piedi, e inesorabilmete l'arena si svuotò velocemente, lasciando Ruby ancora ferma al centro. Compiette un giro su stessa, osservando, memorizzando, marchiando a fuoco nella memoria il suo regno, ogni dettaglio le si impresse nella mente, quella poteva essere l'ultima volta che avrebbe visto quel posto con gli occhi di una regina.
Lash, Freya e Katy, attendevano la regina con impazienza ai margine dell'arena, i loro visi esprimevano chiaramente i loro sentimenti, ma piu' di tutti era Lash che di quella situazione ne risentiva. Sapeva che in qualsiamo modo fosse finita la guerra, lui avrebbe perso per sempre Ruby, in una maniera o nell 'altra il risultato non sarebbe mai cambiato. Si avvicinò a Ruby, che continuava a sostare nel centro dell'arena osservando scrupolosamente ciò che la circondava, e con un gesto di innata gentilezza, che mai e poi mai si era azzardato a fare, si inchinò dinnanzi a Ruby, prendendole la mano e baciandola dolcemente, mentre una lacrima nera gli scendeva sul viso, rigandoglielo completamente.
- Ruby- cominciò a dire Lash chiudendo gli occhi con forza per evitare che altre lacrime potessero sfuggire al suo controllo.
- Shh.. non parlare Lash, so già cosa vuoi dirmi, ma le parole in questo momento non servono. Sei stato un demone fedele e un compagno perfetto, ma nascondi le tue emozioni in un'angolo remoto del tuo cervello, di quelle ora non ne abbiamo bisogno. Ciò di cui noi, anzi ciò di cui io ho bisogno è che tu sopravviva e che tu diventi il nuovo sovrano di questo regno una volta che la guerra sarà giunta al termine. - gli sussurrò Ruby, passando delicatamente la mano nei capelli di Lash.
Lash rimase per qualche istante fermo, godendosi del contatto della mano di Ruby nei suoi capelli, prima di rialzarsi e ricomporsi, nonostante il grosso nodo alla gola che lo soffocava nell'anima.
Anche Freya e Katy si avvicinarono, non dissero nulla, le parole a quel punto erano superflue, tutti sapevano cosa da li a poco sarebbe successo e non c'erano parole che potessero essere pronunciate per esprimere tutto quello che in quel momento stavano provando. Era giunto il momento di attuare il rito di preparazione alla guerra del sovrano.
La prima ad iniziare fu Katy, che con sguardo solenne, si inginocchiò dinnanzi alla regina, posando lo sguardo a terra e porgendo, con le braccia protese verso la regina, un mantello nero di velluto, riccamente decorato con ricami complicati del color dell'oro. Ruby lo afferrò e lo indossò con grazia, allacciandolo su davanti con un semplice nodo. Katy si rialzò e sempre tenendo lo sguardo a terra, lasciò il posto a Freya, che compiendo i medesimi gesti di katy, porse alla sua regina, il suo diadema posato su un cuscino di raso rosso. Anche questa volta, Ruby lo afferrò, e con un gesto semplice, ma di grazia innata, si portò il diadema in testa indossandolo.
Freya si dileguò con lo sguardo afflitto, sempre rivolto verso terra, per lasciare il posto, questa volta a Lash, che coma primo compagno della regina, aveva il dovere di porgli la cosa piu' importante, la sciabola infernale, con il quale Ruby avrebbe fatto scorrere fiumi di sangue angelico.
A differenza di Katy e Freya però, Lash non dovette ne inchinarsi ne posare il suo sguardo a terra. Fissò la sua regina, la sua Ruby, dritta negli occhi, prima di chinarsi leggermente e lagarle alla vita il fodero, contente la sciabola, con gesti fin troppo premurosi e gentili. Si assicurò che tutto fosse fissato saldamente prima di ritornare alla posizione eretta e incrociare nuovamente gli occhi rosa di Ruby, che lo guardava con aria indecifrabile. Il rito era finito, ora era arrivato il momento di ricongiungersi con gli altri demoni e mettere in moto il loro piano d'azione. Con in capo al gruppo Ruby, i demoni Freya e Lash e la vampira Katy, si avviarono verso l'uscita.
Una volta raggiunto il passaggio, Ruby posò lo sguardo per l'ultima volta verso il suo regno, che si ergeva in lontananza in tutto il suo splendore. Non disse una parola, ma il suo sguardo era eloquente, quel posto alla fin fine gli sarebbe mancato.
Una volta attraversato il pasaggio, Ruby con gli altri al suo seguito, raggiunsero la terra, che nel frattempo cominciava a spogliarsi di tutte le sue bellezze, i demoni si erano già messi all'opera in maniera operosa, che come un'albero in autunno che perde le sue foglie, facevano perdere alla terra le sue creature, una ad una, senza sosta, senza pietà. Le città erano ridotte al caos piu' totale, corpi umani, ormai privi di vita erano sparsi per le strade devastate, gli edifici storici crollavano uno ad uno sotto le intemperie provocate dai demoni, la natura sfioriva sotto gli incendi, l'acqua fonte di vita, si inquinava dal sangue che si riversava in essa, portando a galla ogni creaura acquatica ormai morta.
Il giorno del giudizio per gli umani era arrivato..
Ruby rimase in disparte incrociando le braccia al petto e osservando il lento e continuo disgregamento del pianeta terra. Le emozioni che provava in quel momento erano una in netto contrasto con l'altra, da una parte la corteccia dura e scura che ricopriva il suo cuore, gioiva ed esultava a quello spettacolo, ma l'altra, quella che si insidiava nel suo Io piu' profondo le inviava chiari segnali di dispiacere, riuscendo persino a scaturare della compassione. Ruby ormai ne era certa, qualcosa in lei stava lentamente cambiando, non era possibile che un demone riuscisse a provare della compassione per delle povere vittime umane, portandola così nella direzione opposta a quella che lei sei era sempre imposta di percorrere. In quel momento Ruby sperò vivamente che tutto finisse nel minor tempo possibile, in modo da mettere fine a quell'altelena di emozioni che la destabilizzavano continuamente.
Anche Katy, Lash e Freya, rimasero in disparte a guardare la terra soccombere sotto le atrocità dei demoni, ma sul loro viso, sopratutto su quello di Freya e Lash, un sorriso compiaciuto increspò le loro labbra e i loro occhi brillavano di smania per potersi unire ai loro simili.
Ruby se ne accorse - Cosa state aspettando voi due? Percepisco chiaramente la voglia che avete di distruggere, andate e unitevi al popolo- ordinò la regina
Lash e Freya si scambiarono un paio di occhiate senza che nessuno dei due parlasse, anche se entrambi morivano dalla voglia di uccidere, nessuno dei due si sarebbe mosso dal fianco di Ruby.
- No mia Regina, rimarremo qui, al suo fianco finchè la morte non decida di prenderci con sè- ammise Freya con voce autorevole
Ruby sorrise amaramente, aveva sempre sbagliato a giudicare i due fratelli, pur essendo degli avidi demoni, nei suoi confronti si erano sempre dimostrati fedeli, accogliendo con rispetto i suoi ordini, anche se con qualche protesta, e oscurando gli errori che lei aveva commesso nel passato e nel presente. Anche ora che la sua fine era ormai segnata, loro le rimanevano a fianco, esponendosi a proprio rischio al pericolo di soccombere.
- Quando pensi che arriveranno gli angeli?- domandò Katy di punto in bianco.
Ruby alzò gli occhi al cielo, osservando il sole che iniziava la sua quotidiana passeggiata, innalzandosi nel cielo.
- Presto Katy, molto presto- rispose la regina con voce malinconica.
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Nel regno dei cieli, nel frattempo, la commemorazione dell'arcangelo Cassiel era giunta al termine. La salma era stata deposta in una teca di cristallo, posizionata nel tempio riservato agli arcangeli, sotto un fascio di luce che entrava dalla finestra, in modo che il processo di pietrificazione potesse aver inizio. Ogni arcangelo alla propria morte subiva tale processo, la sua pelle lentamente cominciava a sbiadire fino a diventare completamente bianca e la sua carne diventare pietra. Samael era l'unico rimasto a conteplare la trasformazione di Cassiel in pietra, i suoi occhi erano umidi e le guance segnate dalle lacrime, che imperterrite continuavano a scorrere.
'Tutto fa parte del cerchio del destino che l'Altissimo ha disegnato per noi, non importa se morirai, perchè non tutte le battaglie si vincono togliendo la vita al proprio avversario' con quelle parole l'arcangelo Uriel aveva congedato pubblicamente Cassiel dal suo incarico di arcangelo, tuttavia Samael fu' scosso da quella frase, era come se il capo degli arcangeli avesse detto quelle parole intenzionalmente per fargli capire qualcosa.
Dopo essere rientrato nel regno dei cieli, prima della commemorazione, Samael si era recato da Uriel in cerca di spiegazioni , ma quest'ultimo non gli aveva dato le risposte che cercava, ma ben sì aveva alimentato i suoi dubbi.
Anna sopraggiunse da dietro, posando la sua mano delicata sulla spalla dell'ormai angelo caduto.
- Samael?- lo chiamò dolcemente
- Che c'è Anna?- rispose lui asciugandosi una lacrima dalla guancia con un gesto brusco della mano.
- Mi dispiace che Uriel non ti abbia spiegato quello tutto quello che c'è da sapere, ma voglio dirti una cosa.- ammise Anna riducendo ad un sussurro la propria voce
Samael si voltò, incitandola con lo sguardo a continuare.
- Anche se ora sei un caduto Samael, non lasciare che la lucentezza del tuo cuore venga oscurata dalla rabbia e dalla vendetta. L'Altissimo ha predetto tutto questo molti anni fà e desidera che ognuno di noi compia il proprio destino, in modo che altri possano subentrare al nostro posto. In questa guerra lascia che sia il tuo cuore da angelo a vincere e non quello da caduto- spiegò Anna cercando di essere il piu' convincente possibile.
Samael si apprestò a rispondere, ma proprio in quel momento un'altro angelo lo interruppe bruscamente, entrando di corsa nel tempio - Anna, caduto Samael, i demoni hanno assaltato la terra e stanno distruggendo ogni forma di vita che essa ospitava, è giunto il momento di fermarli!- esclamò preoccupato l'angelo.
Il viso di Samael si indurì di colpo, sapeva che i demoni avrebbero agito presto, ma non sospettava che si fossero messi all'opera così velocemente.
Si spostò da Anna molto velocemente, recandosi alla Pozza Blu, dove di sicuro si erano radunati gli arcangeli.
- Arcangelo Uriel!- lo chiamò Samael a gran voce.
Uriel si voltò, aveva un'espressione contrita, la fronte era corrugata e nel suo sguardo si capiva perfettamente che loro erano già a conoscenza della prima mossa fatta dai demoni.
- Vieni figliolo- lo incitò suo padre Michael ad avvicinarsi per poi continuare
- Samael credo che sia giunto il momento di lasciare il mio incarico di custode e tramandarlo a colui che è il prescelto per questa guerra- iniziò a dire Michael al proprio figlio, che non capendo pienamente ciò che il padre voleva intendere si constrinse a interromperlo - Spiegati meglio padre- disse Samael
Michael sorrise mestamente - Figlio mio, tu sei colui che farà vincere la guerra tra il bene e il male, sei l'ago della bilancia, il destino di tutti noi e quello dei demoni è solo nelle tue mani. Prendi questa e rendi felice l'Altissimo con le tue gesta, tu sei la sua mano destra e come tale opererai per lui - proferì Michael inginocchiandosi dinnanzi al figlio e porgendogli la spada celeste che per anni luiin stesso aveva custodito.
Samael l'afferrò ditubante, non riusciva a capire cosa intendesse dire suo padre con tutte quelle parole, ma sapeva anche che non avrebbe avuto dei chiarimenti ne da parte sua ne da parte degli altri arcangeli presenti.
- Io non so cosa dire- ammise Samael ancora stupito
Fu Uriel a rispondergli per primo - Figliolo, non abbiamo bisogno di parole per condurre una battaglia, ma abbiamo bisogno che tu guidi questa guerra per noi con la forza che L'altissimo ti ha donato e con la fede che nonostante tutto, arde ancora nel tuo cuore. Salva la terra e tutte le creature che in essa vivono, salva le loro anime dal peccato, salva i tuoi fratelli e le tue sorelle con la sola forza della fede e dell'amore, perchè è solo questo che l'Altissimo ci chiede da sempre, di amare con tutti noi stessi. Ora andiamo- terminò di dire Uriel, brandendo la sua spada ed estraendo le ali.
Tutti gli angeli presero il volo seguendo Uriel, tranne Samael che era ancora in preda alla piu' totale confusione, e Anna, che lo affiancava con sguardo afflitto.
- Non credi che sia il caso di rivelarmi qualcosa Anna?- chiese dopo un pò Samael
Anna scosse la testa lentamente - Uriel ha detto che non ti è concesso sapere per volontà dell'Altissimo, non posso dirti nulla Samael-
Samael si voltò verso quello che era un tempo il regno a cui apparteneva, non sapeva se sarebbe tornato da vincitore o da sconfitto, non sapeva nemmeno se sarebbe tornato, ma una cosa la sapeva, non si sarebbe tirato indietro, quella guerra l'aveva dichiarata lui e l'avrebbe condotta fino alla fine.

Autrice
Ricordate di passare a leggere Nova e Kaito, due storie che consiglio vivamente di leggere. Spero di non aver fatto troppi errori

la prima demone del paradiso ( In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora