capitolo 29 L'ultima battaglia

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Erano passate diverse ore da quando Ruby e il suo popolo, avevano dato inizio alla desvastazione della terra. La razza demoniaca agiva indisturbata, demolendo, distruggendo, eliminado ogni forma di vita, prestando però attenzione a conservare un numero sufficiente di umani per potersi poi garantire una fonte di cibo sufficiente per gli anni avvenire.
Il sole brillava alto nel cielo, come se anche lui, con i suoi caldi raggi, tentava di opporsi con ostinazione alla fine ormai troppo vicina della sua amata terra, cercando di sfiaccare, col il suo calore, le anime dannate, che imperterrite continuavano il loro moto di distruzione.
Ruby continuava a puntare il suo viso, tirato dalla tensione, verso il cielo, osservando con estrema attenzione ogni possibile segno dell'arrivo degli angeli, ma per il momento tutto sembrava tranquillo.
Una voce alle sue spalle, costrinse Ruby ad abbassare lo sguardo ed a voltarsi - Ruby sei sicura che arriveranno?- le domandò Katy, ormai con i nervi a fior di pelle
Ruby annuì decisa - Arriveranno ne sono sicura, il loro spirito di compassione verso tutti gli esseri viventi, in particolar modo per gli esseri umani, li spingerà ad intervenire, è la loro natura, non potranno resistere per molto ad uno sterminio di questo calibro- rispose tranquillamente Ruby congedando così la sua consigliera, per poi tornare a guardare il monotono mantello azzurro che si estendeva sopra di loro.
Dopo pochi minuti però, il volto di Ruby, si tese come una corda di violino, gli occhi si assottigliarono per riuscire a vedere meglio e il sangue che fluiva veloce all'interno delle sue vene, ribollì piu' volte.
Sulla linea dell'orizzonte, quella che sembrava solo una nuvola minacciosa carica di pioggia, si rivelò infine un'intera schiera di angeli, che con il loro volo ravvicinato creavano vaste e ampie ombre al loro passaggio, oscurando la terra per pochi secondi, prima di far ricomparire la luce; gli angeli erano arrivati.
Ruby non dovette neppure parlare per far radunare il suo popolo, l'aura lucente che tutti gli angeli, radunati insieme, emanavano era bastata per far smettere ai demoni di terminare una qualsiasi azione, che in quel momento stavano compiendo.
Il tempo della pace era finito e il tempo della guerra aveva preso il suo posto con prepotenza, spazzandolo via, cancellandolo dalla memoria, come se non fosse mai esistito.
Ogni demone prese la propria posizione, come stabilito, mettendo in prima linea l'esercito, ben armato e addestrato, con a capo la propria regina, mentre nelle retrovie erano posizionati per primi i demoni del fuoco e quelli dell'aria, per secondi quelli dell'acqua e dei sotterranei, mentre i demoni dell'oscurità erano posizionati lungo tutti i fianchi dell'armata, in modo da avere piu' spazio a disposizone per agire, dopo essersi resi invisibili.
Ruby teneva lo sguardo fisso sui movimenti degli angeli, che in quel momento si apprestavano ad atterrare uno dopo l'altro, posizionandosi nello stesso modo dei loro avversari con la differenza che a capo della loro armata, erano presenti i sette Arcangeli, muniti delle loro spade benedette, con al centro l'angelo caduto Samael, mentre subito dietro, angeli di ogni genere si posizionavano a casaccio, senza un'apparente ordine preciso.
Ruby sorrise fra sé, per come erano messe le cose, vincere quella guerra non sarebbe poi stato così difficile. Loro erano ben organizzati, ognuno aveva il proprio compito da svogere e un compagno che gli avrebbe protetto le spalle, inoltre potevano contare sui loro poteri offensivi, al contrario degli angeli, che al momento il loro Dio, li aveva sprovvisti.
Le due armate si distanziavano tra di loro, per non piu' di dieci metri e, come da rito, ognuno dei capi delle due fazioni, doveva incontrarsi con il rivale in campo neutro per parlare privatamente e poter, se possibile, evitare la guerra tentando di formulare una sorta di trattato.
Ruby senza esitazione, fece il primo passo, dimostrando a tutti la sua carica da regina; continuò a camminare, mettendo una gamba davanti all'altra con innata grazia e regalità, fino a giungere alla metà precisa della distanza che la separava dagli angeli, poi si fermò e rimase in attesa, aspettando che Uriel, che era a capo di tutti gli arcangeli, la raggiungesse.
Dal gruppo di arcangeli però, Uriel non si mosse, ma al suo posto, l'angelo che protese le proprie gambe verso la regina degli inferi per raggiungerla fu' Samael, l'angelo caduto. Ruby aggrottò le soppracciglia per la sorpresa, non era mai successo che un'angelo caduto prendesse le veci del capo degli angeli, anzi non era proprio mai accaduto che un'angelo caduto stesse dalla parte degli angeli..
Samael proseguiva il suo cammino, fissando con odio colei che fino a poche ore prima, credeva di amare senza uguali. Nonstante le parole di Anna e dell'arcangelo Uriel, Samael non riusciva a non provare odio per quella demone, lei si era presa gioco di lui in piu' occasioni, lei gli aveva tolto la sua purezza, ma sopratutto, lei gli aveva levato suo fratello Cassiel. Ridusse gli occhi a due strette fessure, la tentazione che lo invitava ad estrarre immediatamente la spada celeste dal fodero e di conficcarla con ferocia nel petto di Ruby era talmente forte da farlo tremare compulsamente, le sue ali grigio piombo sbattevano all'unisolo, creando delle piccole onde d'urto in grado di far muovere i sassi sul suolo intorno a lui.
Raggiunse Ruby al centro, senza mai staccare i suoi occhi da quelli di lei, rimasero nel silenzio piu' assoluto per parecchi minuti, tanto che sia i demoni che gli angeli cominciavano a guardarsi gli uni con gli altri, innervosendosi.
Alla fine fu' Samael a spegnere quel silenzio, le parole che gli uscirono dalla bocca non mostravano alcuna emozione, solo freddezza e indifferenza - Arrendetevi e vi sarà salva la vita- enunciò Samael
Ruby rimase colpita dalla gelidita' del tono di voce assunto da Samael, tuttavia, come un'automa, rispose di tono, sfoderando uno dei suoi più imperturbabili sorrisi diabolici - Arrendetevi voi e vi assicuro che farò in modo che la vostra agonia premorte sarà più veloce- rispose Ruby sostenendo lo sguardo artico dell'angelo caduto.
- Credo che ogni tentativo per evitare questa guerra sia stato eseguito con esito negativo, direi che dal momento in cui, ci riuniremo al nostro esercito, si potrà dare inizio alla battaglia - proferì Samael distogliendo lo sguardo da Ruby per alcuni secondi.
- Che il vostro Altissimo sia con voi allora, perchè non avremo nessuna pietà- rispose Ruby trasformando il suo sorriso in una smorfia.
Entrambi indietreggiarono, senza che nessuno dei due, si azzardasse a dare le spalle all'avversario, il rischio di un'attacco a tradimento era alto, e ne Samael, ne Ruby, avevano la ben che minima intenzione di soccombere prima del vero inizio della guerra.
Mentre procedevano, i loro occhi si incrociavano, studiandosi a vicenda, ognuno sapeva il punto debole dell'altro, tuttavia, in quella situazione e con quelle armi a disposizione, nessuno dei due poteva ritenersi superiore all'altro.
Raggiunto ognuno il proprio popolo, la battaglia ebbe inizio, nessun urlo di guerra, nessuna corsa spietata e carica di disprezzo, rompette il silenzio, solo l'acuto stridore delle spade che uscivano dal proprio fodero rituonò nell'aria, dando inizio così a un vero e proprio massacro.
Il primo impatto fu agghiacciante, i demoni dell'oscurità, invisibili agli occhi degli angeli, si mossero in anticipo, sterminando la prima fila di angeli che si era mossa, evitando tuttavia, i sette arcangeli, per loro impossibili da uccidere; quello era un dovere della regina in persona, solo lei poteva mettere fine alle loro vite.
Le spade maledette, si incrociavano violentemente con quelle benedette, emettendo forti rumori metallici, le lame si graffiavano con ferocia l'uno contro l'altra, fino a giungere a un solo esito, quello di penetrare la pelle dell'avversario, costringedolo ad accasciarsi al suolo mentre gli ultimi battiti cardiaci emettevano il loro rumore sordo.
Al suolo giacevano un'infinità di piume bianche, alternate da lembi di pelle scura appartenti alle ali dei demoni. Angeli e demoni giacevano al suolo, chi morto, chi ancora in preda ai suoi ultimi e fievoli respiri.
Lash e Freya, combattevano schiena contro schiena, lui con la sua fedele frusta, lei con la spada di famiglia, mietendo piu' vittime di qualsiasi altro demone presente in combattimento. Katy combatteva senza sosta, nonostante le sue scarse abilità nel corpo a corpo, dimostrava una grande tenacia e astuzia, evitando perfettamente ogni singolo attaco nemico. Poco distante da lei, si vedeva Ruby, in tutta la sua maestosità e destrezza, la sua sciabola infernale, fendeva l'aria, colpendo, uccidendo senza esitazione qualsiasi avversario incrociasse la sua strada.
I suoi movimenti erano fluidi e decisi, nessuno su quel terreno poteva competere con lei, tutti fatta eccezzione di Samael.
Per ora le loro spade non si erano ancora incrociate, ma il cerchio si stava stringendo e presto si sarebbero ritrovati l'uno contro l'altro.
La battaglia impervesava fra gocce di sangue e lamenti atroci, riducendo drasticamente il numero di combattenti, Ruby aveva già ucciso tre arcangeli, ma all'appello della sua lama, mancavano ancora i pezzi piu' importanti : Michael, Uriel, gabriel e ovviamente il caduto, Samael.
Focalizzò la sua attenzione sul nuovo avversario che osò piazzarsi dinnanzi al suo cammino, era Michael, che con la sua statura e la sua bellezza divina, sovrastava la regina degli inferi, pronto per iniziare lo scontro.
Ruby sorrise, finalmente uno dei pezzi grossi aveva deciso di affrontarla, con estrema meticolosità, la regina fece roteare la sciabola, tentando di farla affondare nella spalla dell'arcangelo, ma quest'ultimo, con una spinta delle ali, riuscì ad evitare il colpo. Michael non perse tempo, appena schivato il colpo, fu il suo turno di brandire la sua spada, cercando di ferire la regina.
Ruby scansò il colpo senza troppa fatica, suo padre l'aveva sottoposta ad ogni tipo di combattimento, assicurandosi che la propria figlia fosse sempre pronta a rispondere ad un'attacco ed a evitare con velocità qualsiasi tipo di colpo.
Ruby si mosse talmente veloce, che la mente di Michael non fece in tempo ad elaborare un contrattacco, la lama della regina lo colpì in pieno in una spalla, facendolo sanguinare e gemere dal bruciore che la sciabola infernale provocava agli angeli.
Michael non riuscì piu' a reggere il proprio peso sulle gambe, così crollò, cadendo pesantemente sulle ginocchia e perdendo la presa sulla propria spada. Si portò una mano sulla ferita, cercando di fermare in qualche modo l'emorrargia e il dolore che la ferita gli creava.
Ruby sorrise, era stato fin troppo facile battere l'arcangelo Michael, dopo un paio di secondi, in cui si perse ad ammirare lo spettacolo che l'arcangelo gli stava regalando, si apprestò per dare il colpo di grazia.
Alzò la sciabola verso il cielo, e proprio mentre la stava per calare con forza, una voce la chiamò, cogliendola di sorpresa dalle spalle; era Samael e dal suo viso tirato e schizzato completamente di sangue, si poteva capire che aveva messo fine a molte vite, tutte appartenenti al regno demoniaco.
- Lascia stare mio padre e affrontami, sono io il tuo avversario, sono io il detentore della spada celeste, non lui. È giunto il momento di mettere fine a tutto questo. Alla fine, uno solo di noi due sopravviverà e costui sarà il vincitore di questa guerra- disse Samael
Ruby diede del tutto le spalle a Micheal, volgendo tutto il suo interesse all'angelo caduto, per quanto il cuore le dicesse di non farlo, di non affrontarlo, di smettere con quell'assurda pazzia, lei lo ignorò, la sua sete di sangue, la sua brama di vittoria, le impose di rispondere immediatamente all'affronto, senza esitare.
- Angelo hai così tanta voglia di morire? Bene ti accontento subito- rispose Ruby, mettendo bene in evidenza i lunghi canini.
Samael non rispose alla provocazione, si limitò ad assottigliare gli occhi e a mettersi in posizione d'attacco, con la spada celeste pronta per essere usata.
Ruby, dimezzata la distanza che la separava dall'angelo caduto, lo imitò, mettendosi però sulla difensiva, attendendo che il nemico attaccasse per primo.
Samael non si fece attendere, con una spinta delle ali, si catapultò con velocità addosso a Ruby, cercando di colpirla il prima possibile, ma non era così semplice, nonostante lui, avesse passato gli ultimi dieci anni a brandire pugnali e coltelli, non si era mai trovato a combattere con un'abile spadaccina come lo era la regina degli inferi, che con grazia, riusciva a evitare tutti i suoi affondi o a pararli con la sua sciabola.
Il duello, prese via via, sempre piu' impeto e ritmo, le scene si svolgevano talmente veloci, che molti demoni e molti angeli, si fermarono ad osservare la scena; tutto venne messo in secondo piano, lo scontro che avrebbe segnato la vittoria della guerra, era quello tra Ruby e Samael, rispettivamente capi delle due razze, il resto degli scontri si placò e nessuno osò piu' alzare un'arma contro l'avversario.
Presto Ruby e Samael, vennero accerchiati da molti demoni e angeli, che incitavano e spronavano il proprio comandante a vincere, mettendo fine alla vita dell'avversario.
Ruby dovette ammetere, che l'angelo caduto, era notevolmente migliorato, non era piu' un creatura del bene, fragile e misericordiosa, ma ben sì una creaura malefica, assetata di sangue e di morte.
Le loro spade stridevano una contro quell'altra, in modo continuo, senza però che nessuno riuscisse a prevalere sull'avversario. Entrambi sanguinavano a causa di piccole ferite subite, ma nessuno aveva la minima intenzione di mollare. Sia Ruby che Samael, avevano il fiato accellerato, il sudore che gli imperlava la fronte e i muscoli affaticati e doloranti, ma non era solo questo ad accumulare i due sfidanti, perchè entrambi avevano la punta della propria lama rispettivamente puntata l'una all'altezza del cuore dell'altro.
I due si guardarono, nessuno si muoveva, ne i protagonisti del duello, ne i demoni e angeli che erano attorno, tutto sembrava congelato, ibernato; il primo che si sarebbe mosso avrebbe vinto.
Ruby era letteralmente spaccata in due, il suo istinto, quello demoniaco, la spingeva a muoversi, a mettere fine a tutto, mentre l'altra parte, quella che negli anni era cresciuta, all'insaputa nel suo cuore, la supplicava di arrendersi e di credere nella misericordia di Samael. La decisione che Ruby doveva prendere, la fece tremare leggermete, tutto quello in cui aveva sempre creduto stava lentamente crollando, come un castello di carte in mezzo a una tormenta.
Samael al contrario di Ruby, percepiva il suo odio crescere a dismisura, alimentando il suo coraggio e la sua sete di vendetta. Era pronto, era deciso, bastava un solo movimento del braccio e avrebbe ucciso la regina degli inferi per sempre, scongiurando lo sterminio dei suoi fratelli, la distruzione della terra e dei suoi abitanti e delle sue sofferenza, che troppo a lungo gli avevano affranto il cuore.
Anna presa dal panico, si fece strada da quell'ammasso di corpi demoniaci e angelici che circondavano Samael e Ruby, sapeva cosa stava succedendo e non andava affatto bene; Samael non doveva vincere in questo modo, il suo cuore era privo di amore e di fede, in questo modo tutto quello per cui avevano combattuto, tutto quello in cui credevano, tutto lo scempio e il dolore che avevano provato sarebbe stato vano. Fu' proprio in quel momento che Anna, capì pienamente le parole citate dalla pergamena: risveglia il prescelto dal suo eterno dolore, conducilo per mano verso la fine, solo allora il nuovo regno nascerà.
Anna ora sapeva, non doveva far altro che far capire a Samael che nonostante tutto, nonostante Ruby fosse una demone, nonostante il loro amore fosse impossibile, nonostante lei fosse spietata e crudele, lui continua e continuerà ad amarla, qualsiasi cosa accada.
Anna riuscì a farsi strada, introducendosi così, in quel cerchio di creature che circondava i duellanti, ancora immobili con le spade reciprocamente puntate.
Prese un profondo respiro e poi parlò dolcemente, ma con un tono di voce abbastanza alto da riuscire a farsi sentire da tutti - Samael non è così che vincerai!- urlò
Samael udì tutto, ma non si mosse, rimase sempre concentrato su Ruby, che momentaneamente non si muoveva di un solo millimetro - Sta zitta Anna!- ringhiò Samael furioso
- No, non posso stare zitta, devi sapere che se vincerai con un cuore colmo d'odio, tutto questo non sarà valso a nulla, le morti dei nostri fratelli, lo sterminio della terra, la tua caduta non saranno valsi a nulla, tutto ricomincerà da capo! Ascoltami una buona volta, lascia che la luce nascosta segretamente nel tuo cuore, illumini la tua mente e il tuo spirito, lascia che le parole che ti ostini a tenere segrete vengano fuori, dai voce ai tuoi veri sentimenti e tutto finirà come l'Altissimo a scritto per noi. Ti prego Samael risvegliati dal tuo eterno dolore!- continuò Anna, mentre lunghe e calde lacrime cominciavano a rigare il suo dolce volto angelico.
Quelle parole giunsero al cuore di Samael come una tempesta che si accanisce sulla terra ferma, tutte le sue ombre oscure, tutti i suoi dolori, tutti i risentimenti, tutta la sete di vendetta, sparirono, spazzati via come se nulla fosse, lasciando il posto a una luce paradisiaca e calda, che comparve come un'arcobaleno dopo una piggia incessante durata in eterno.
Solo allora Samael apprese il suo destino e con gioia lo accolse, consapevole delle tragiche conseguenze. Guardò Ruby negli occhi per un paio di minuti, ora vedeva bene, vedeva che in quel paio d'occhi rosa balenava la luce che lui aveva sempre voluto vedere, percepiva il vero battito del cuore della sua amata pulsare per qulacosa di diverso, oltre che all'odio e al disprezzo.
Un piccolo sorriso increspò le labbra dell'angelo caduto, scatenando in Ruby un forte senso di stupore.
- Cosa ci trovi di così divertente angelo?- domandò seria Ruby
Samael continuò a sorridere - Non c'è nulla di divertente, sono solo felice- ammise Samael
Ruby incarcò un sopracciglio - Ti è dato di volta il cervello?-
Samael non rispose a quella domanda, ma con un gesto plateale, lasciò cadere la spada celeste ai suoi piedi.
- Ma che diavolo fai? Hai appena segnato la tua morte!- ringhiò Ruby ancora troppo esterefatta dall'accaduto.
Samael non spense mai il suo sorriso - Sai Ruby, devo ringraziarti alla fin fine. Sei l'unica che sia riuscita ad entrare ed a mettere sotto sopra il mio cuore, mi hai travolto con le tue tentazioni, mi hai aperto gli occhi, mostrandomi come in realtà il mondo sia peccatore, ma sopratutto mi hai insegnato il tuo modo di amare. Ora voglio ricambiare, lascia che ti mostri il MIO modo di amare- enunciò Samael
Ruby era impietrita, le parole le morivano in gola, i suoi muscoli, il suo cuore cominciarono a tremare convulsamente, senza un motivo apparente, ma fu il gesto che Samael compiette dopo a darle il colpo di grazia.
Samael senza preavviso, senza fretta, fece un passo avanti, lasciando che la sciabola infernale gli aprisse la pelle, penestrasse tra i muscoli del petto, oltrepassando le ossa, per poi infiltrarsi nel suo cuore.
Samael continuò ad avanzare, lento, a piccoli passi, fino a quando la lama uscì dal retro del suo corpo e lui non fu' a pochi centimetri dalla regina.
Il suo sorriso continuò a decorargli in viso, alzandogli gli zigomi e tirandogli leggermete gli angoli degli occhi verso 'alto - Ecco Ruby, vedi questo è il mio modo di amarti, mi sacrifico per te, in modo che tu possa vivere la tua vita fino alla fine dei tuoi giorni. Hai vinto amore mio, hai vinto sul mio cuore, hai vinto su di me.- terminò di dire Samael esalando il suo ultimo respiro e accasciandosi a peso morto addosso alla regina degli inferi...

la prima demone del paradiso ( In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora