capitolo 16 Il ritorno di Ted

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- ruby?- la chiamò Katy da in fondo al corridoio del palazzo che si affacciava ai giardini.
Ma ruby non la udì era troppo presa dai suoi pensieri.
-RUBY!- urlò questa volta katy avvicinandosi a grandi passi.
Ruby distolse gli occhi da Freya che proprio in quel momento si stava dirigendo con suo figlio Zezil verso i boschi roventi dell'inferno.
- che vuoi Katy?- chiese ruby ringhiando disturbata
- come che voglio? Ti sei forse scordata che giorno è oggi? Nella sala del trono ci sono Abigor e Azazel inferociti come bestie che stanno aspettando la loro regina per i bilanci annuali dei gironi infernali- brontolò Katy portandosi le mani strette a pugni sui fianchi.
- merda me ne ero scordata- disse ruby alzandosi di scatto dal gradino su cui era seduta
- peccato che non è la prima volta che ti scordi un'appuntamento di questo tipo ruby, sei la regina da dieci anni ormai e ancora non sai rispettare questo genere di cose- continuò katy
Ruby si infervorò - prova tu a passare gli ultimi dieci anni immersa fra delle scartoffie inutili e a risolvere problemi in questo posto e poi vediamo come ti comporti tu invece-
- beh se fossi io al tuo posto ora di certo non starei qui a prendermela con la mia consigliera, ma starei correndo verso la sala del trono dove due demoni incazzati neri mi stanno attendendo con il rischio che uccidano il mio primo compagno che sta cercando in tutti i modi di calmare i loro spiriti- ammise katy con un sorrisetto sulle labbra.
Ruby sbuffò - vipera- sentenziò ruby
- ho avuto un'ottima insegnante- rispose katy continuando a sorridere
Ruby rispose al sorriso - ok andiamo a fare questi cazzo di bilanci, ma giuro che si azzardano a rompere li faccio fuori seduta stante-
Ruby si avviò verso la sala del trono, seguita da katy e dalla ormai persecutrice visione che non l'aveva piu' mollata.
Era ricomparsa il giorno in cui lei era entrata nel periodo del bisogno, nello stesso istante in cui lash gli propose l'ulivo benedetto per non essere fecondata e da allora non se ne era piu' andata.
Era stata la visione stessa a fargli prendere quella scelta, l'immagine di samael era comparsa dal nulla, il suo volto segnato dal dolore e dalla tristezza, aveva impedito a ruby di avere figli, conducendola ad accettare l'ulivo propostogli da Lash. Da allora l'immagine dell'angelo non l'abbandonò piu', che fosse giorno o notte poco importava, ovunque lei posava lo sguardo lui cera, ovunque lei andasse lui la seguiva.
I primi tempi, passato il periodo del bisogno, quella visione la mandava letteralmente fuori di testa, era arrivata al punto di lanciargli contro qualsiasi oggetto che fosse sottomano pur di farla sparire, ma niente. Semplicemente gli oggetti passavano attraverso la visione e si schiantavano, frantumandosi, contro il muro.
Con il tempo però, si abituò a quella presenza, fino quasi a ignorarla del tutto quando era in presenza di altra gente, ma quando era da sola, chiusa nelle sue stanze, ruby era riuscita persino a instaurare una specie di dialogo con essa. Non che la visione potesse parlare realmente, ma quando ruby esponeva una domanda essa cambiava l'espressione del viso, facendo intuire a ruby la risposta.
Nessuno sapeva di quello che ruby vedeva, nemmeno katy, anche se in qualche occasione l'aveva beccata parlare da sola o vederla tirare contro il muro qualche oggetto senza apparente motivo, in quelle occasioni ruby si difendeva dando la colpa alla troppa mole di lavoro.
Anche freya non ne sapeva nulla, era troppo presa dal suo compagno e da suo figlio per accorgersi di qualcosa. Freya era entrata nel periodo del bisogno un paio di mesi dopo di lei, buttandosi tra le braccia del figlio segreto di Abigor e facendosi fecondare. Da quell'unione nacque il piccolo e dotato demone Zezil, quel marmocchio era praticamente uguale allo zio e ne combinava una ogni tre minuti, praticamente un demone perfetto.
Ruby continuava a camminare, ormai era quasi arrivata alla sala del trono, riusciva a sentire distintamente le urla di Azazel e di Abigor che si lamentavano con il suo primo compagno, Lash.
Ruby si scurì subito in volto, alzanzo il mento verso l'alto quando giunse in prossimità della porta. Una guardia reale si apprestò ad aprirgli la porta e a lasciare libero il passaggio.
Appena la regina fece il suo ingresso nella sala del trono le urla di poco prima ammutolirono di colpo.
- se avete qualcosa di cui lamentarvi, vedete di dirlo a me e non al mio primo compagno- proferì ruby, oltrepassando i due demoni e accomodandosi sul suo trono.
Abigor e Azazel si inchinarono immediatamente - no mia padrona, non abbiamo nulla di cui lamenterci- si affrettò a dire Abigor.
Ruby schioccò la lingua prima di parlare - sai abigor a differenza tua io l'udito l'ho perfetto e ho sentito tutto, quindi se vuoi ancora continuare a comandare i tuoi gironi ti conviene tacere prima che mi si esaurisca la poca pazienza che possiedo-
Abigor abbassò la testa.
- mia signora è vero io e Abigor ci stavamo lamentando dei suoi continui ritardi. Il regolamento vuole che il sovrano debba essere presente prima di cominciare i conti annuali delle anime in entrata agli inferi, ma come vi hanno già avvertita c'è stata un'impennata di arrivi giu' ai gironi e noi abbiamo poco tempo a disposizione, suo padre diceva sempre..- Azazel non fece in tempo a finire la frase che ruby gli fu a nemmeno un centimetro dalla faccia - qui la regina sono io, le leggi le faccio io e se la sottoscritta decide di fare tardi voi avete solo che da accettare le mie decisioni altrimenti il tuo girone avrà anche la tua di anima!- ringhiò ruby a denti stretti
Azazel sospirò - come volte mia regina-
Ruby tornò al suo posto - ora che abbiamo chiarito possiamo iniziare-
Azazel e Abigor si alzarono e fecero comparire entrambi dodici libri ciascuno, porgendoli a ruby e sistemandoli ai suoi piedi ordinatamente.
Ruby osservò accrucciata tutta quella catasta di libri - ditemi in questi libri sono segnate le anime entrate negli inferi dell'ultilmo anno?- domandò ruby
Abigor e Azazel si guardarono èer un secondo prima di rispondere. Fu abigor a rispondere - mia regina per la verità questi libri segnano le anime entrate degli ultimi sei mesi..-
Ruby si massaggiò la fronte - bene allora diamoci da fare qui c'è un mucchio di lavoro. Mi domando che diavolo stia succedendo sulla terra, mai vista un'affluenza così intensa-
Ruby prese in mano il primo libro che aveva davanti e cominciò dalla prima pagina e cominciò a leggere - Vicky Werty anni 21, furto spaccio e altri peccati minori...- lesse ruby, ma venne fermata da una risata. Guardò i demoni presenti, nessuno di loro stava ridendo e nessuno di loro sembrava aver udito quelle risa. Si girò verso la figura sbiadita di samael, stava ridendo. Era la prima volta che l'apparizione riusciva ad emettere un suono e la sua faccia era mutata da angelica ora aveva assunto un aria colpevole.
Non volendo ruby le rivolse una domanda sottovoce - è opera tua vero?-
La risata crebbe d'intensita.
- mia signora è tutto a posto?- domandò abigor notando la faccia sbigottita di ruby
Ruby si riscosse - si si procediamo, Amber Drevy anni 25 avarizia, accidia e superbia-
Altre risate, sempre piu' forti.....
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Samael estrasse le ali e prese il volo, seguito a distanza da Anna, non le piaceva stare troppo vicina a lui quando aveva quell'espressione da assassino sul volto. La serata era appena iniziata e a giudicare dalla velocità con cui procedeva Samael, le vittime di stasera sarebbero state parecchie.
Continuarono a volare cambiando direzione piu' volte, fino a raggiungere la cittadina piu' vicina, quello che però i due angeli non sapevano però era che i due demoni li stavano seguendo e stavano guadagnando sempre piu' terreno.
Samael atterrò in un vicolo pressochè deserto, aveva addocchiato un locale a pochi isolati, dove avrebbe scelto la rpossima vittima. Le sue vittime non erano casuali, come per tutte le alrte volte, samael prima di decidere la ragazza o ragazzo che fosse, gli leggeva dentro come un libro aperto, sceglieva le anime peccatrici, quelle che una volta morte sarebbero finite dritte dritte agli inferi.
Anna seguì samael, che nel frattempo aveva cominciato a dirigersi verso il locale strapieno. Lei come per tutte le altre volte rimase fuori, nascosta dalla penombra ad attendere che samael tornasse fuori.
Samael sparì dalla visuale di anna, entrando nel locale e facendosi spazio tra quella calca di persone sballate che invadevano la pista ballo.
Giunto finialmente al bancone si sedette sull'unico sgabello libero e cominciò la sua scuprolosa ricerca.
Anna si lasciò andare, strusciando la schiena contro il muro fino a raggiungere la terra con il sedere.
Era stanca e avvilita, aveva passato gli ultimi dieci anni insieme a micheal cercendo in continuazione di fermare Samael e la sua ostinazione a cercare la caduta e ora si sentiva a pezzi, non aveva piu' la forza di dire o di fare niente, continuava a seguirlo, ma si limitava a osservare i suoi crimini sanguinari senza riuscire a intervenire.
Persa nei suoi pensieri non si accorse nemmeno dell'uomo che si era avvicinato a lei.
- pensierosa dolcezza?- le disse l'uomo facendola sobbarzare dallo spavento
- cosa vuole da me?- domandò anna alzandosi di scatto ritrovandosi faccia a faccia con l'uomo
- questo è un quartiere piuttosto malfamato tesoro, non è prudente per una giovane donna come te trovarsi da queste parti, un malintenzionato potrebbe approfittare della tua solitudine- rispose l'uomo con un ghigno.
Dei brividi percossero la schiena di Anna, avvertendola che quell'uomo era un pericolo. Comiciò a inditreggiare, ma non fece trapelare la sua paura - so benissimo cavrmela da sola - ammise lei
- e come sbattendo le tue alucce bianche?- la schernì l'uomo
Nel sentire quelle parole, anna cominciò a correre, ma venne subito fermata da due braccia che la tennero saldamente. Un'altro uomo era sbucato dal nulla e l'aveva catturata, cercò di dimenarsi il piu' possibile per cercare di scappare, ma quelle braccia erano una morsa d'acciao per lei.
Il contatto fra lei e quell'uomo le fece capire con chi aveva a che fare, le scosse in fondo alla schiena che percepiva in quel momento erano inequivocaboli, quelli erano due demoni.
-lasciatemi andare!!-esclamò anna continuando a divincolarsi.
Il demone che per primo l'aveva avvicinata uscì dall'oscurità mostrando le sue iridi innaturali color senape - desolato piccina, ho altri progetti, ma non temere inizieremo un nuovo gioco appena il tuo amico ci raggiungerà- disse il demone
- NO tu samael non lo tocchi, prendi me fammi tutto ciò che vuoi ma ti prego lascialo stare- singhiozzo' anna
Il demone dagli occhi color senape scosse la testa - desolato di nuovo angioletta le preghiere con i demoni non hanno effetto e poi non ho mai visto un'angelo uccidere a sangue freddo senza ottenere in cambio una caduta, credo che mi divertiro' parecchio a spiumarlo-
Anna cominciò a dibattersi con più forza, cercando di trovare una via di fuga da quelle braccia di ferro che la circondavano.
- Paul legala e imbavagliala, il nostro nuovo giocattolo starà per uscire, prepariamogli una bella sorpresa- disse il demone dagli occhi senape
- va bene Ted, sarà un vero piacere- rispose l'altro demone di nome Paul
Samael all'interno del locale, nel frattempo, aveva adescato la sua vittima, una ragazza sulla trentina all'apparenza innocua, ma dall'animo avido e corrotto.
Era stato molto semplice attrarla a sé, era molto brilla e a stento si reggeva in piedi.
Uscirono fuori e appena la porta venne chiusa dietro di loro, la ragazza si fiondo' tra le braccia di Samael catturandogli le labbra e baciandolo con foga.
Samael si ritrasse da quel bacio - non credi che dovresti prima dirmi almeno il tuo nome?-
- Jennifer e tu bel fusto?- domandò l'umana
Samael non rispose, ma si limitò a sorridere falsamente prima di porre un ordine- voltati-
Jennifer rise divertita, l'alcool le aveva dato alla testa e tutto le pareva un gioco. Si voltò e rimase in attesa.
Il delitto si consumo' in pochi istanti, il coltello impugnato da samael fendette l'aria per poi lacerare la carne giovane della ragazza e conficcarsi nel suo cuore palpitante.
Jennifer cadde a terra priva di vita.
Samael rimase in attesa, ma come per le altre volte non accadde nulla, nessun segno di un'eventuale caduta.
- però niente male per un'angelo- disse una voce celata nel buio
Samael si irrigidi ' percependo le scosse in fondo alla schiena, assottiglio' gli occhi - vieni fuori demone- disse tranquillamente samael.
La figura uscì fuori dalla penombra mostrandosi completamente, la sua statura era impressionante, lunghi capelli corvini mossi gli ricadevano sulle spalle, ondeggiando ad ogni suo passo è i suoi occhi senape brillavano di eccitazione.
- cosa vuoi demone ho altro da fare non farmi perdere tempo- puntualizzo' samael acido
- giocare con te- rispose Ted avvicinandosi di un passo è tirando fuori un coltello a serramento lungo quanto un'avambraccio.
- te l'ho già detto non ho tempo- ripeté Samael deciso
- beh la tua compare vuole giocare, sicuro che non vuoi unirti a noi? - rispose Ted sogghignando
Fu allora che samael si accorse della mancanza di Anna - cosa le hai fatto viscido verme!-
- ancora niente, stavamo aspettando il quarto giocatore, ma se non vuoi giocare allora vedremo di giocare solo con lei-
- no aspetta, non farle del male, prendi me io sono speciale lei è solo un'angelo custode - continuò samael
Ted fece roteare il coltello per aria e lo riprese al volo - oh lo so che sei speciale, ti ho visto. Tu cerchi di cadere uccidendo, ma per qualche assurdo motivo non ci riesci, vedrai la regina sarà al settimo inferno quando ti vedrà- ammise Ted ridendo
Samael si bloccò appena comprese le parole dette dal demone, se si fosse arreso subito l'avrebbero condotto agli inferi direttamente dalla regina, ovvero Ruby.
Il suo cuore cominciò a galoppare forte nel petto, avrebbe voluto correre e abbracciare quel demone, ma qualcosa lo trattenne. Uno aveva un coltello capace di trapassarlo da parte a parte, due anna non doveva scendere agli inferi.
- lascia andare anna e io vi seguirò agli inferi senza fiatare- disse Samael nascondendo la sua eccitazione
Ted si gratto' la barba di un paio di giorni con la lama del coltello valutando la proposta di Samael - no- rispose semplicemente scoppiando a ridere - due angeli è un dono splendido per la mia regina, sono anni che non vedo lo splendore dei suoi occhi e sono certo che saprà ricompersarmi a dovere-
Samael strinse i denti - allora dovrai prendermi con la forza demone-
Ted rise di nuovo - credo che non c'è ne sarà bisogno-
Samael aggrotto' le sopracciglia confuso, fu allora che Ted gli fece segno con il dito indice di guardare dietro di sé.
Samael si voltò lentamente, ma l'unica cosa che vide prima di perdere i sensi fu una spranga di ferro dirigersi a gran velocità verso la sua testa.
Samael cadde a terra privo di sensi, scatenando grandi risate fra i due demoni.
- Paul pensa alla femmina io mi occupo di questo qui- proferì Ted
- ma dobbiamo per forza portarli entrambi alla regina? Non possiamo tenercene almeno uno?- domandò Paul passandosi la lingua sui denti aguzzi allungati al massimo
- Paul fai come ti dico, la ricompensa che ci aspetta è molto più allettante che uccidere un semplice angelo. Fidati- disse Ted pregustando già ciò che si aspettava fosse la ricompensa, ovvero giacere di nuovo nel letto di ruby.
Paul fece come gli era stato detto, anche se per tutto il tempo continuò a ringhiare sommessamente.
Una volta che Ted ebbe legato samael, se lo carico' sulle spalle e insieme a Paul si avviarono verso l'entrata degli inferi.

la prima demone del paradiso ( In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora