capitolo 12 piovono lacrime

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- i sigilli sono stati sciolti- disse Freya bloccandosi in mezzo ai corridoio del palazzo. Percepiva chiaramente il dissolversi del potere oscuro che chiudeva l'entrate. Prese a correre diretta alla sala del trono, dove sicuramente chiunque avesse vinto si sarebbe recato.

Aprì l'immensa porta senza pensarci troppo, immaginado di trovarla vuota, ma quando i suoi occhi caddero su una sagoma inginocchiata di fronte ad un trono vuoto, un piccolissima parte di sè non pote provare un minimi di compassione per lui. Suo fratello inchinato di fronte a quel trono, riusciva a scaturire tristezza persino in un cuore oscuro come in quello dei demoni. Lash, suo fratello, carne della sua stessa carne, sangue del suo stesso sangue, teneva la testa alzata con lo sguardo perso nel vuoto piu' assoluto. Anche lui aveva avvertito la rottura dei sigilli e come lei, lash era tormentato dalla paura di non vedere ruby vincitrice.

- lash?- lo chiamò freya avvicinandosi

Lash non si mosse e non rispose

- lash?- ci riprovò

- ho paura sorella- ammise lash in un sussurro

Freya rimase colpita da quelle parole appena udibili, non avrebbe mai immaginato sentire dire a suo fratello tali parole, lui che se ne fregava di tutto e di tutti, lui che pugnavala alla spalle il suo stesso padre, lui che ambiva solo a essere il piu' forte, il piu' autoritario e il piu' potente dei demoni.

- di cosa hai paura lash?- domandò lei cauta, anche se conosceva già la risposta, ma di certo non pensava che lui si sarebbe spinto fino a quel punto

Lash guardò la sorella con occhi spenti - di perdere ciò che deisdero di piu' al mondo, di perdere ciò per cui ho combattuto gli ultimi 200 anni, di perdere l'unico motivo per cui il mio cuore oscuro continua a battere, ho paura di perdere ruby. Io la amo, ma non come ho amato tutte le altri demoni, io la amo in modo diverso- ammise nuovamente lash, mostrando la sua parte piu' debole

- anche io fratello- confessò freya

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Ruby camminava lungo quella immensa distesa di terra desolata, i granelli di quella sabbia, che di solito erano sempre riusciti a donarle sicurezza, questa volta non gli fecero nessun effetto. Oltre al dolore fisico, percepiva un'enorme voragine dentro al petto, come se il suo cuore si riufitasse di fare il suo solito lavoro.

Un vento caldo le fece sciovolare giu' lentamente il cappuccio della mantella e accarezzandole i capelli, come per confortarla e darle il bentornato a casa. Già era a casa, gli inferi erano il suo destino, i demoni erano il suo popolo e lei era la regina.

Continuò a zoppicare, trascinado una gamba davanti all'altra fino a raggiungere il cancello, che come le altre volte, si aprì ancor prima che lei si avvicinasse.

Il cancello si chiuse dietro le sue spalle e con un gesto involontario, ruby si voltò per guardarsi indietro un'ultima volta mormorando due semplici parole che vennero portate via dal vento immediatamente - perdonami angelo-

Tornò a guardare avanti a se e con passo lento si diresse verso palazzo.

Ignorò tutti gli sguardi dei demoni in città, tirò dritto avanti a se, cercando di mostrare felicità e orgoglio per la vittoria, eppure dentro di se aveva l'impressione di aver perso tutto.

Entrò a palazzo distrutta, aveva solo voglia di andare nelle sue stanze e chiudersi all'interno, ma ora non poteva, doveva fare ciò che ci si aspetta dalla nuova regina degli inferi,ovvero andare a rivendicare il trono di sua prprietà ora vuoto e rimettersi il diadema sulla testa.

La porta della sala del trono era già aperta, ma ruby non ci fece nemmeno caso, continuò a strascicare il suo corpo ferito verso la sua meta.

Lash e freya avvertirono la solo presenza di ruby alle loro spalle, si girarono entusiasti, aveva vinto e beelzebub era morto, ma quando videro la loro regina si fermarono paralizzati.

la prima demone del paradiso ( In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora