capitolo 27 Confessioni

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Ruby guardò gli angeli andarsene senza riuscire a muovere un solo muscolo, l'aria continuava a tardare ad arrivare ai polmoni, il cuore assumeva un battito sempre piu' irregolare e lento e i pensieri divennero completamente ofuscati dalla confusione. Rimase così, ferma, immmobile, imbambolata per svariati minuti, finchè le ali grigio piombo dell'angelo, del suo angelo, sparirono oltre la soglia dell'orizzonte. Il sole degli inferi cominiciava a irradiare i suoi caldi rossi raggi solari, regalando all'inferno un po della loro luce.
Katy non riuscì piu' a sostenere il suo peso, cadde inesorabilmente in ginocchio, incapace di estraniare dalla sua mente i pensieri negativi formatisi dopo la caduta di Samael. Le parole nella sua mente urlavano a gran voce, rimbombando, straziando ogni sorta di altro pensiero. Le parole dette da Anna erano vere, tutte vere, non una singola lettera pronunciata da quell'angelo diceva il falso. L'Altissimo, colui che dice di amare tutti i suoi figli senza distinzione, l'aveva ingannata.
Tutto era già iniziato da tempo, per la precisione dieci anni fa, nello stesso momento in cui Samael fece la sua prima comparsa sulla terra conoscendo ruby, scegliendo lei come anima da redimere e ora quell'assurdo cerchio si stava inesorabilmete chiudendo.
Katy si maledisse da sola, era tutto lì, alla luce del sole e lei non se ne era accorta. Si sentiva una stupida, avrebbe dovuto capire subito, collegare tutti gli avvenimenti presenti e passati e sarebbe riuscita a far deragliare quell'assurda profezia.
Le lacrime cominciarono a spingere con prepotenza per cercare di uscire da quegli occhi che ormai non vedevano che disperazione e desolazione.
Una mano posata bruscamente sulla spalla di Katy la fece ricomporre, riportandola alla realtà. Volse lo sguardo verso il proprietario della mano, era Freya che come lei aveva la fronte corrugata dalla preoccupazione. Non ci fu bisogno di parlare, entrambe le consigliere della regina, nonostante i loro costanti battibecchi, sapevano benissimo il passo successivo da fare, e anche con una certa urgenza.
Gli animi dei demoni, rimasti a vedere la scena della caduta di Samael e della sua fuga indisturbata, erano inquieti e indignati dal comportamento della propria regina, katy e Freya lo sapevano, li vedevano, stavano per insorgere contro la propria sovrana e dovevano intervenire immediatamente. Katy scattò in piedi corse veloce da Ruby, che come una statua, restava ferma immobile a guardare il vuoto di fronte a se. La scosse violentemente cercando la sua piu' completa attenzione.
Le ci vollero svariati tentativi per raggiungere il suo scopo, e riportare la regina con i piedi per terra, mentre Freya si dava da fare a calmare gli animi dei demoni insieme a Lash, che nel frattempo l'aveva raggiunta.
Quando Ruby guardò finalmente Katy, i suoi occhi non erano piu' del suo splendido color rosa, ma avevano assunto una tonalità piu' pallida e spenta.
- Cazzo Ruby svegliati!, qui il popolo qui il popolo insorge e tu lo devi fermare! Ricomponiti e fai la sovrana!- le sbraitò katy in faccia piu' volte.
Ruby tornò in se, l'aria torno a raggiungere i polmoni e il cuore riprese a battere regolarmente, spingendo il sangue a fluire per tutto il suo intero corpo. Sospirò rumorosamente, i giochi erano iniziati e lei da sovrana doveva giocare fino al termine della partita. Si ricompose e assunse la sua solita postura regale, con passi lenti ma decisi si avviò verso la calca di demoni furibondi che versava senza controllo sulle strade degli inferi. Il suo tono di voce mutò, assumento quell'incofondibile eco che le dava l'attenzione di tutti
- Demoni!- li chiamò con forza.
Tutti gli abitanti si fermarono di colpo al suono di quella voce, il silenziò calò e gli sgaurdi furono puntati tutti su Ruby.
- C'e' stato fatto un terribile affronto, come tutti avete visto gli angeli hanno osato varcare il confine del nostro regno, hanno ucciso dei nostri compagni e ci hanno sfidato ferendo il nostro orgoglio. Come avete anche potuto udire con le vostre orecchie gli angeli hanno rotto il patto di pace pattuito molti secoli orsono, dando inizio a una nuova guerra che io affronterò a spada tratta per difendere la nostra specie. - cominciò a dire ruby continuando a mantenere la voce raccapricciante seguita dall'eco.
Molti demoni della folla strinsero gli occhi, la fiducia nella loro regina era venuta a meno, ma le parole che essa stava pronunciando sembrava fornirgli ciò che loro desiderevano di piu', la vendetta, lo scorrere del sangue e la morte delle loro controparti, gli angeli.
- continua, stiamo ascoltando- si azzardò a dire un demone in mezzo alla folla, creando dei sommessi cenni di approvazione da molti altri demoni.
Ruby annuì decisa prima di continuare - Io combatterò come vostra regina fino alla morte se necessario, sarò in prima linea, ma prima devo rivelarvi uno dei miei piu' grandi sbagli- terminò di dire Ruby portandosi una mano dai capelli e slacciandolo l'elastico che tenava in piedi la sua complicata acconciatura.
I suoi lunghi capelli cascarono sulle spalle, rivelando così all'intero popolo le due lunghe ciocche ramate che brillavano e risaltavano in mezzo alla cascata di capelli infuocati. I demoni rimasero pietrificati a quella vista e molti mormorii di disapprovazione si levarono in aria.
- Demoni, questa sono io, inutile tentare di nascondere gli sbagli commessi, non sono degna di governare questo popolo, ma l'affronto subito dagli angeli per me è troppo forte da sopportare per il mio orgoglio, lascerò il trono non appena avremo vinto questa guerra che porterà alla distruzione completa del regno dei cieli. Il mio ultimo atto da regina è questo, quindi tornate a casa impugnate le armi demoniache e radunatevi all'arena infernale, da lì partiremo alla volta della terra- proferì Ruby
Molti demoni ditubavano di fronte alla regina, certo aveva avuto molto coraggio a far vedere i suoi errori dinnanzi al suo intero popolo, nessuno dei vecchi sovrani aveva mai fatto un gesto del genere, mostrando i loro errori, ma era anche vero che Ruby non si era dimostrata così malvagia come in realtà doveva essere il sovrano degli inferi.
Fu Lash a prendere per primo la parola - Io sono con la regina- annunciò facendo un passo avanti mostrandosi al popolo
- Io pure- intervenne Freya compiendo lo stesso gesto del fratello
- e anche io- questa volta fu il turno di Katy
Piano piano molti demoni si fecero avanti, rinnovando il loro rispetto per la regina inchinandosi dinnanzi a lei, tuttavia qualche demone rimase in disparte. Ruby se ne accorse e senza parlare si avvicinò a loro, camminando lentamente.
Si fermò solo quando la distanza fra lei e i demoni ancora indecisi si limitò ad un paio di metri - Demoni capisco la vostra delusione, ma non temete, appena tutto questo sarà finito, abdicherò e paghero' per gli errori commessi- proferì Ruby prima di compiere un gesto che mai e poi mai un sovrano dell'inferno aveva fatto.
Si piegò in un'inchino profondo dinnanzi a dei normali demoni che per lo stupore aprirono piu' volte la bocca senza però riuscire ad emettere alcun suono.
Ruby ancora piegata nell'inchino si rivolse nuovamente a loro - Io vostra Regina non chè Satana XX giuro sul mio sangue e sui miei avi che appena la guerra sarà terminata, mi verrà strappato il cuore, come vuole la nostra tradizione, per mano del nuovo sovrano che voi stessi proclamerete- terminò di giurare ruby, prima di alzarsi e afferrare il pugnale, lo stesso che aveva ucciso Cassiel poco poco prima, per portarselo al polso e incidersi la pelle profondamente, che nell'immediato cominciò a sanguinare.
Allungò il braccio ferito verso i demoni e con l'altra mano porse il pugnale con sui si era ferita. Un primo demone si avvicinò prendendo con forza il pugnale dalle mani della regina, per farsi lo stesso identico taglio sul polso.
Fra la regina e il demone venne scambiato un patto di sangue.
Lo stesso rito si ripetè piu' volte, fino a quando ogni singolo demone che nutriva ancora dei forti dubbi nei suoi confronti, non scambiò con lei il patto che li avrebbe legati per il resto dei loro giorni. Una volta terminato, Ruby li guardò uno per uno negli occhi, prima di dargli le spalle e tornare al proprio posto in mezzo alle sue consigliere.
Ad un certo punto però, Ruby venne bloccata da una voce - Mia Signora- la chiamò
Ruby si voltò lentamente, cercando con lo sguardo il demone che l'aveva chiamata.
Il demone era uno di quelli con cui aveva stipulato il patto di sangue.
- Noi la seguiremo, ma ho una domanda da farle- chiarì il demone.
Ruby annuì concedendo al suo interlocutore il permesso di continuare a parlare.
- quando partiremo per il regno dei cieli?- domandò il demone
A quelle parole Ruby sogghignò - non ci sarà bisogno di andare a prenderli nella loro casa- ammise La regina
Il demone si stupì - allora come intendete iniziare la guerra?-
Il sogghigno di Ruby si aprì in un enorme sorriso soddisfatto - divertendoci, come solo noi demoni sappiamo fare. impugnate le armi, vi spieghero' tutto nell'arena- chiarì Ruby tornando a dare le spalle al demone e riprendendo il suo passo.
Ruby non si fermò vicino al suo compagno o alle sue consigliere, semplicemente li oltrepassò ingnorandoli e proseguendo il suo cammino alla volta del suo castello.
Quello che in quel momento stava provando, erano sentimenti contrastanti di vario tipo e genere, non riusciva a dare un senso a ciò che provava, di una cosa sola era certa, la causa della sua confusione giaceva tutta in un unico sguardo, quello che poco prima le aveva rivolto Samael.
Raggiunse le sue stanze, sperando di ritrovare nel frattempo un po' della lucidità che le occorreva per affronatare una guerra, ma la solitudine che in quel momento cercava venne spazzata via dalla porta che si spalancava di colpo, mostrando sulla soglia tre sagome diverse, erano Lash, Freya e Katy.
- Cosa volete- disse Ruby con voce glaciale sedendosi su una delle sue poltrone.
- Come cosa volgiamo Ruby? Ti è dato di volta il cervello? Non so se te ne rendi conto ma hai appena firmato la tua condanna morte la fuori!- sbraitò Lash furioso
Ruby non lo degnò di uno sguardo - era l'unico modo per placarli e per convincerli a seguirmi- sospirò ruby
- Potevamo benissimo convincerli usando le maniere forti!- urlò questa volta Freya, anch'essa fuori di se dalla rabbia.
- Per poi cosa? Non sarebbero venuti in battaglia con un spirito combattivo come ora se non gli avessi messo la mia vita su un piatto d'argento. Fatela finita e ragionate, la decisone che ho preso è stata la piu' giusta per tutti e lo sapete benissimo anche voi, quindi ora girate i tacchi e andate a prepararvi, fra non molto i demoni saranno pronti e non intendo rimandare oltre questa guerra- concluse Ruby non ammettendo ulteriori repliche.
Freya si voltò e uscì dalla stanza della regina a grandi passi, era amareggiata e infuriata, doveva proteggere la regina e aveva fallito.
Lash invece si avvicinò ancora di piu' a Ruby, chinandosi sulle ginocchia per poterva vedere negli occhi - Ruby- iniziò a dire sottovoce
- vattene Lash, ho bisogno di un po di tempo per schiarirmi le idee e tu come al solito sei di troppo. Sappi solo una cosa, prima che giunga la mia fine, troverò il modo per farti salire al trono, solo tu potrai estrarre in mio cuore dal petto- sentenziò la regina guardando Lash negli occhi.
Lash si passò una mano fra i capelli - Ruby cazzo- iniziò a dire, ma Ruby lo interruppe sul nascere - così ho deciso e così sarà. Non fartelo ripetere, vattene-
Lash imprecò e uscì dalla stanza tempestando di calci ogni oggetto che incontrava sulla propria strada.
- Vale lo stesso anche per te Katy, voglio restare sola- si rivolse Ruby a katy che continuava a indugiare.
- Ruby ascolta, prima che tu mi cacci via, devo informati su una cosa, la profezia quella du cui ti ho accennato...- Katy si bloccò vedendo che la sua regina era scattata in piedi - Katy ho detto che voglio restare sola, non mi importa della profezia degli angeli, non mi importa di nessuno, ho una guerra da vincere, tutto il resto non mi interessa- chiuse così ogni conversazione Ruby.
Katy scosse la testa, ma alla fine uscì dalla stanza senza aggiungere altro.
Ruby si diresse verso lo specchio, guardando la sua immagine riflessa, le sue ciocche ramate si pavoneggiavano fiere in mezzo alla sua cascata di capelli rossi, la rabbia che Ruby provò in quel momento raggiungeva livelli altissimi. Era fuori di sè, era tutta colpa di quell'angelo, del suo modo di fare, del suo stupido essere, della sua determinazione, del suo innato coraggio e del suo benedetto amore. Presa da un'impulso irrefrenabile, ruby afferrò con forza le due ciocche ramate e le tirò con forza sradicandole dalla radice, ma fu tutto vano, esse infatti dopo pochi istanti ricrescevano, tornando alla loro naturale bellezza ramata.
Lo stesso gesto lo ripetè all'infinito, finche il pavimento non fu interamente ricoperto di ciocche di rame.
La porta della stanza di Ruby fu nuovamente aperta, e katy trovandosi di fronte a quel pavimento di capelli si bloccò - Ruby cosa diavolo..- non terminò la frase, non occorrevano le parole per capire cosa stesse succedendo all'interno di quella camera. Katy si avvicinò a ruby, che imperterrita stava strappando l'ennesima ciocca di capelli che aveva osato ricrescere, la sua regina stava provando per la prima volta la disperazione mista alla tristezza e lei non poteva fare nulla se non dare il proprio supporto morale. Fra creature del male certe cose non potevano potevano accadere, tuttavia Ruby non era una normale creatura del male, almeno non dopo aver conosciuto L'angelo ormai caduto Samael.
- Ruby è ora di andare, all'arena tutti i demoni ti stanno aspettando, sono pronti per dare battaglia sotto il tuo ordine- annunciò Katy con una delocezza che credeva di non possedere piu'.
Ruby chiuse gli occhi, cercando di reprimere quel dolore che continuamente sfociava nel suo cuore, strappandole dei gemiti di dolore.
Si alzò dopo un paio di minuti, dopo lo sfogo ora finalmente si sentiva pronta, sarebbe andata incontro al suo destino. Se il suo destino era perire, lo avrebbe accettato alle sue condizioni, sarebbe morta combattendo per la sua razza, ma sopratutto sarebbe morta da regina, mantenedo alto l'orgoglio e il rispetto dei suoi avi.
- andiamo- ordinò Ruby uscendo dalla sua stanza, sapendo che probalimente una volta uscita da li e una volta finita la guerra, lei non sarebbe sopravvissuta.
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Nel frattempo, Samael aveva raggiunto i cancelli del regno dei cieli, la sua rabbia ribolliva ancora forte nel sangue, Ruby, la sua Ruby aveva ucciso suo fratello, ignorando le sue suppliche. Si era illuso, credeva che in fondo a quel cuore nero, lei avesse un barlume di luce, ma si era sbagliato, non c'era traccia di amore in quella creatura, solo odio e rancore.
Anna gli si avvicinò dal dietro, posandogli cautamente una mano sulla spalla - Samael- lo chiamò
- dimmi- rispose lui distrattamente

- dobbiamo entrare, gli arcangeli e tuo padre ci stanno aspettando per la commemorazione funebre di Cassiel e tu non puoi mancare- ammise Anna in un sussurro.
Samael scosse la testa contrariato - dimentichi che io non sono piu' un'arcangelo Anna. Ora sono un'angelo caduto, non mi è piu' concesso entrare nel regno dei cieli- riferì Samael convinto
Fu' il turno di Anna a scuotere la testa - Samael sarai anche un angelo caduto, ma il tuo posto è con noi. Entra e non ti accadrà nulla- continuò con fare rassicurante anna
- e tu come lo sai?- domandò Samael
Anna si posizionò di fronte a Samael, porgendogli dolcemente la mano - ti fidi di me?- domandò lei
- cosa centra la fiducia ora?- chiese Samael incarcando un sopracciglio
- rispondi ti fidi di me?- lo incalzò di nuovo lei
- si Anna mi fido di te- si decise a rispondere lui, porgendo anch'esso la mano verso anna.
Anna l'afferò decisa e lo strascino oltre i cancelli.
Samael socchiuse gli occhi, preparandosi all'impatto di dolore che normalmente lo avrebbe afflitto la sua pelle, ma una volta entrato, nessun bruciore, nessuna ustione, nessuna sensazione di dolore lo trafisse, anzi l'aria del regno dei cieli sembrava accogliere il suo figlio caduto con estremo rispetto. L'aria fresca gli accarezzava dolcemente la pelle, l'ossigeno rifioriva i suoi polmoni e le piume grigie danzavano cullate dal dolce vento.
Samael aprì gli occhi di scatto e si fermò per qualche istante, completamente spaesato - Anna com'è possibile che non senta nessun tipo di dolore? Sono un caduto, in questo regno dovrei ora dovrei contercermi a terra agonizzante, invece sembra che il mio corpo rinasca nuovamente- confessò Samael cercando le risposte da Anna.
Anna si fece seria in volto - Samael io e gli arcangeli ti abbiamo nascosto qualcosa, qualcosa che riguarda il tuo destino- ammise Anna abbassando gli occhi verso terra.
La fronte di Samael si accrucciò - cosa mi avete nascosto?-
Anna sospirò - tutto ti sarà spiegato dopo la commemorazione di Cassiel, sarà Uriel a spiegarti tutto.-
Samael si incupì, tutti quei segreti fra angeli, non promettevano nulla di buono, tuttavia annuì, ricominciando a camminare in mezzo agli sguardi stupiti degli altri angeli, che lo guardavano a bocca aperta, sconvolti nel vedere un'angelo caduto nel proprio regno senza che esso si accasci a terra travolto dal dolore.

la prima demone del paradiso ( In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora