capitolo 3 il giuramento di Samael

7.1K 401 53
                                    

Samael giaceva in un letto a lui sconosciuto, aveva aperto gli occhi da solo pochi secondi, ma nella sua mente le immagini del suo ritorno nei regno dei cieli, era vivido e straziante.

Suo padre e Anna, gli erano stati accanto per tutto il tempo, lo avevano immerso piu' volte nell'acqua della pozza blu per fare in modo che le sue ferite cominciassero a risarcirsi, ma per ora i risultati erano molto scarsi. La frusta diabolica era un'arma micidiale per gli angeli, se non fosse arrivata ruby a portarlo in cielo a quest'ora era morto. Già ruby, una demone aveva salvato un angelo, se non fosse stato lui il protagonista di quella strana faccenda non ci avrebbe mai creduto.

L'immagine del viso di ruby gli si focalizzò nella mente, costringendo il suo cuore a rallentare i battiti fino quasi a fermrsi del tutto. Perchè ruby non lo aveva fatto cadere, eppure erano quelle le intenzioni che aveva sulla terra, perchè cambiare così di punto in bianco ? Non riusciva a trovare una risposta valida.

Samael ruchiuse gli occhi, una fitta di dolore lo stava trafiggendo nella schiena. Con un gemito, cercò di spostarsi, cambiando posizione, ma fallì miseramente.

Si portò una mano nei capelli, frustrato e arrabbiato, non era stato in grado di tenere testa a lash ne di stare accanto a colei che amava, peggio di così per lui non poteva andare.

Riprovò nuovamente a spostarsi, ma anche questa volta, la forza di gravità lo tenenva perfettamente ancorato sul materasso di nuvole.

Sospirò rumorosamente, rinunciando a fare qualsiasi movimento.

La porta dell'entrata si aprì, avvertendolo che qualcuno era venuto a fargli visita. Samael tenne gli occhi chiusi, non voleva vedere nessuno, voleva solamente stare solo con il suo dolore.

- Samael lo so che sei sveglio- disse anna avvicinandosi a lui.

Samael aprì gli occhi - ah sei tu- rispose distaccato

- e che credevi che fossi? Ovvio che sono io, sei a casa mia- scherzò anna, ma Samael non era in vena di scherzare.

- senti anna, voglio restare solo- ammise lui dopo un po

Il sorriso dolce di anna si spense - non puoi rimanere isolato per tutta la vita samael, devi ricominciare a vivere come fanno tutti-

- anna per favore non farmi la paternale io non ce la faccio- le parole di Samael vennero interrotte dalle lacrime che cominciarono la loro corsa sulle guance. Anna si accostò a lui, sedendogli accanto sul morbido letto di nuvole - Samael cerca di capire, ruby è una demone e tu sei n'angelo, fra di voi non potrà mai funzionare, il suo cuore è nero, pieno di rancore e peccati, il tuo invece è candido come la neve, pieno di amore e compassione-

Samael non ne poteva piu' della discussione presa da anna, così cercò di voltergli le spalle. Il movimento brusco però, riaprì una delle numerose ferite sulla schiena, ricominciando a sanguinare.

Anna preoccupata accorse in suo soccorso - samael sta fermo, le tue ferite a malapena risarcite si riaprono facilmente, vieni lascia che ti aiuti-

Samael venne pervaso dalla rabbia, era già stato sconfitto da lash, aveva già perso ruby non voleva anche la compassione di qualcuno. Con un braccio scansò anna prepotentemente - ti ho detto che voglio star solo!!!- le urlò contro.

Anna mortificata uscì di corsa di casa in lacrime, era una settimana che Samael si comportava in quel modo scontroso, lei non poteva vederlo in quello stato, proprio non ci riusciva.

Senza volerlo andò a sbattere contro Michael, che in quel momento stava andando a trovare il figlio.

- anna perchè piangi?- domandò l'arcangelo

la prima demone del paradiso ( In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora