!!! SO CHE MANCA IL CAPITOLO 48, MA QUELLO LO PUBBLICHERÒ QUANDO SARÀ FINITO. AL MOMENTO È IN FASE DI LAVORAZIONE E PARLERÀ ESCLUSIVAMENTE DI JESSE!!!
Il tempo passò velocemente. Gabriel compì 29 anni, Cole 5 e il piccolo Mason 9 mesi.
Dal punto di vista lavorativo Gabe era ancora sospeso, ma era riuscito da poco ad affrontare il processo con successo; trascorremmo molto tempo lontani siccome era costretto costretto fare avanti e indietro. Insieme passavamo solo il sabato: arrivava il venerdì sera e se ne andava la domenica mattina. Insieme a Jesse e a tutta la squadra prendemmo la decisione di cambiare abitazione e Noah la trovò una cosa saggia. Brandon appena seppe la notizia scrollò le spalle e disse che gli bastava vedere il bambino qualche volta al mese in videochiamata. La cosa mi destabilizzò un attimo ma riflettendoci pensai che forse si era accorto che qualcosa in lui non andava.
Io e papà, con l'aiuto di Rude, trovammo l'uovo che poi riuscimmo ad avere. L'unica cosa che rimaneva da fare era aprirlo.<hai preso tutto?> chiese Gabriel scendendo le scale di corsa. Io annuii tenendo Mason in braccio. Appoggiò una mano alla mia schiena e mi accompagnò alla macchina. Jesse caricò l'ultimo borsone e si mise al posto del guidatore. <bene. Io e Cole arriveremo tra qualche giorno, faremo una strada diversa. Stai tranquilla, sei al sicuro> mi sorrise. Sistemai il bambino sul seggiolino e chiusi lo sportello. Diedi un bacio a Gabriel e mi chinai per salutare Cole.
<ciao tesoro> lo strinsi in un abbraccio
<ciao mamma> mi diede un bacio sulla guancia che io ricambiai.
<fai il bravo, dai retta a papà. Noi ci rivedremo tra qualche giorno, ok?> lui annuì con la testa. Poi si voltò verso Jesse
<ciao zio J>
<ciao Cole> gli sorrise. Poi il padre lo mandò in casa.<Jes> parlò il biondo chinandosi e appoggiandosi al finestrino abbassato. <già lo sai, vero?>
<si, Gabriel. E per qualsiasi cosa avviserò>
<molto bene. Ciao fratello> si spostò, Jesse fece un cenno e poi partimmo.
Dietro di noi viaggiava una parte della squadra con auto ben diverse dalla nostra.<Jesse?> chiamai l'agente
<si?> rispose come sempre schivo e veloce.
<quanto ci vorrà?>
<non lo so, Eryn>
In questi mesi eravamo riusciti a parlare di più e a socializzare, anche grazie a Gabriel. Avevo imparato a non prendermela per i suoi toni, sapevo che non ce l'aveva con me, ma che semplicemente era fatto così. Anche Gabriel inizialmente aveva gli stessi toni, e piano piano era riuscito ad aprirsi e a fidarsi. Speravo nel fatto che un giorno anche Jesse lo avrebbe fatto, confidavo nella speranza che un giorno avremmo legato di più.
Chiusi gli occhi dopo aver mandato un messaggio a Gabe e mi addormentai.
...
Mia madre mi viene incontro, arrabbiata, in mano tiene un test. Di fianco a me c'è Brian, il mio fidanzato, con cui ho litigato fino ad ora, ovvero fin quando mia mamma non è entrata in casa.
<mi potete spiegare?>chiede mia mamma guardandoci e porgendogli il mio test di gravidanza. Positivo.
<mamma-> cerco di spiegare
<io me ne vado. Eryn, te lo avevo detto> interrompe Brian. Io cerco di trattenerlo per il braccio, pregandolo di non lasciarmi. Ma lui non mi ascolta, e così scende le scale velocemente, per poi uscire e sbattere la porta. Rimango ad ascoltare la sua macchina che se ne va, veloce. Lasciandomi. Per sempre. Dai miei pensieri mi richiama mia madre, arrabbiata, che mi urla contro
<da quanto, Eryn?> chiede
<due mesi> le rispondo
<due mesi?! Ma scherzi?! Perché non me lo hai detto subito?! Potevamo essere ancora in tempo per abortire! Hai diciotto anni, Eryn! Capisci?! Sei una delusione! Non ti ho insegnato mai queste cose! Ora come facciamo?> urla
<io non voglio abortire, mamma> e piango, toccandomi la pancia.
<ah no?! Ma lo sai che adesso ingrasserai? Con la gravidanza si cambia, Eryn. E ti ricordo che sei una modella. Non ti puoi permettere di aumentare nemmeno di un chilo! Dopo non ti vorrà mai nessuno, a lavorare. Sarai in mezzo a una strada, sotto qualche ponte, con un bambino. Pensi che qualcuno la vuole, una ragazza così?> continua a sgridare, facendomi piangere sempre di più.
<ti ho sempre detto che non puoi avere un fidanzato perché non hai tempo, e tu cosa fai? Ti trovi un ragazzo, ci vai a letto e rimani incinta addirittura! Sai la gente cosa penserà di te?> mi chiede, cattiva, avvicinandosi e facendomi indietreggiare sempre di più
<non lo dire, mamma. Per favore> lei sta per dirmelo, ma non fa in tempo perché io cado dalle scale, per una sua spinta, e perdo il bambino. L'ultima cosa che sento sono le sue risate.
...
Mi svegliai spaventata e tremante, il fiato corto e il corpo rigido. Mi toccai come prima cosa il ventre, poi guardai alla mia destra e il mondo tornò pian piano con i suoi colori. Mason mi guardava strano, allora gli sorrisi e gli accarezzai una manina.
<tutto bene?> chiese Jes
<si, grazie. Quanto ho dormito?>
<qualche ora. 3 ore>
<ho bisogno di andare in bagno>
<si, appena troviamo un posto ci fermiamo>
Lo ringraziai.
Non capivo come quel sogno, quel ricordo, potesse essere tornato ora che, finalmente, ero serena.
Volevo qualcosa che mi desse la stessa sensazione che mi trasmetteva la luce del sole che passava dai buchi delle tapparelle al mattino. Perché io, a dire il vero, volevo solo stare bene. Ma quella volta non avevo bisogno di niente se non di quello che avevo, perché la vita mi aveva donato il necessario.
STAI LEGGENDO
Dal tramonto all'alba
RomanceAvere Gabriel al mio fianco era una cosa ovvia, una certezza per me. Era buono, gentile, comprensivo ed eseguiva perfettamente il suo lavoro. ma nonostante tutto ciò io non lo amavo, eppure lui mi dimostrava i suoi sentimenti riguardo me e li accett...