Gabriel p.o.v.
Afferrai la donna dai capelli e la tirai all'interno della casa. Sbattei la porta e spinsi al muro Janet. La presi per il collo e strinsi, non eccessivamente, poi guardai i suoi occhi terrorizzati e parlai.
<mai ho alzato le mani su una donna. Mai!> urlai alla fine stringendo un pugno. Intanto sentii Cole agitarsi. <ma tu potresti essere la prima> le ringhiai a pochi centimetri dal viso. Una mano mi toccò la spalla, ma io ero deciso di proseguire il mio lavoro: proteggere mio figlio. Ma Jesse mi tirò indietro e persi la presa. Lei guardò il figlio e sorrise.<volevo solo vedere il mio bambino> si avvicinò a Cole velocemente ma lui strillò e Eryn si mise in mezzo. <e tu chi sei?>
<sono Emily> disse mantenendo la sua copertura <Emily Campbell, moglie di Gabriel> e le mostrò la fede.
<spostati e fammi vedere mio figlio> cambiò tono diventando aspra e cattiva.
<no> e Eryn si mise davanti al bambino, coprendolo completamente <non lo vedrai. Non ti avvicinerai nemmeno a Cole>
<non sono affari tuoi questi>
<sono affari miei dal momento in cui ho sposato Gabriel. Sposando lui mi sono impegnata anche con Cole, ed è figlio mio tanto quanto lo è di Gabriel> non avevo mai visto Eryn così, spavalda, dura e per niente intimorita. Leggevo nel suo atteggiamento che ciò che diceva lo pensava davvero, e che sarebbe stata pronta a fare qualsiasi cosa per mio figlio.Mi avvicinai alla donna e ordinai a Cole di andare al piano di sopra. Lui mi ascoltò e corse via.
<Janet, è meglio per te che tu te ne vada>
<voglio Cole>
<te lo scordi> la spinsi.<Gabriel> si intromise Jesse <non fare cose di cui ti pentiresti> mi disse all'orecchio. E aveva ragione.
<esci da questa casa> cercai di intimidirla
<non senza mio figlio>
<lui non vuole stare con te. Ti odia. Sei una pessima madre> ringhiai.
<non me ne vado se prima non vedo Cole><50 mila> Eryn si mise tra me e lei. <ti do 50mila dollari se sparisci> Janet la guardò
<voglio mio figlio>
<100mila>
<ci siamo quasi> sorrise perfida la madre
<250 e non se ne parla piu> Janet piegò la testa. Era convinta. Avrebbe venduto suo figlio: era pronta a rinunciare a lui per soldi
<e chi me lo garantisce che lo farai?>
<firmo l'assegno ora. Qui, davanti a te> camminò verso il mobile in soggiorno, aprì un cassetto, prese il blocco degli assegni e firmò.
<vedo solo 100 mila> Janet si toccò i capelli.
<il resto te lo invio per posta non appena te ne sarai andata>La rossa afferrò il fogliettino e lo strappò via dalle mani di Eryn. Mi guardò e sorrise. Era provocatoria, e d'impulso la accompagnai fino alla porta spingendola. Prima di aprire e farla andare le presi i capelli.
<ti conviene sparire davvero questa volta>
<toglimi le mani di dosso, Gabriel>
<prima assicurami che sparisci>
<io ti faccio causa, te lo giuro>
A quelle parole la lasciai, aprii la porta e la osservai sparire.Eryn p.o.v.
Gabriel chiuse la porta e si sedette sul divano.
A volte basta davvero poco per ricordarsi della propria fragilità. È allora che le certezze si sgretolano e le paure rinascono. Ed è lì che si riscoprì vulnerabile, spaventato, pieno di dubbi su tutto quanto e bisognoso di quell'affetto che, quando stava bene, gli sembra superfluo, ma che non era per niente. Il fatto è che non si può essere veramente forti se non si sa essere fragili. Ed è proprio quando si scoprono le proprie fragilità che si diventa invincibili.
Il significato della parola fragilità è proprio questo, dal latino fragilis, frangere, la facilità di rompersi o cedere. Ci sono ferite e dolori che non passano mai e queste ferite le ritrovi aperte quando meno te lo aspetti, e prendono le sembianze di altri problemi.Mi sedetti di fianco a lui e presi quelle mani che teneva al volto.
<Gabriel> dissi il suo nome, senza dire altro. Volevo solo fargli capire che io c'ero.
<ti devo così tanti soldi, Eryn> mi guardò, e dallo sguardo capii fosse disperato.
<non mi devi assolutamente niente> gli baciai le mani. Ma le strappò via con violenza
<come ti è venuto in mente‽> urlò. Si alzò di colpo e si mise a camminare. Lo seguii per cercare di calmarlo.
<Gabriel, non è niente questo, per me>
<le hai fottutamente dato 250 mila dollari!> mi urlò in faccia.
<si, l'ho fatto>
<E PERCHÉ ‽> era davvero furioso
<per Cole. E per te. Ma più per tuo figlio. Io ti volevo aiutare. Lei non se ne sarebbe mai andata>
<e tu le hai dato dei soldi senza chiedermelo prima?>
<l'ho fatto>
<tu> mi guardò stringendo gli occhi <mi hai creato un debito senza prima consultarmi>
<non è un debito. Non li voglio indietro. L'ho fatto per l'amore che io provo per voi. Per te. E per Cole>
Si risedette.
<perché lo hai fatto, Eryn?>
<te l'ho già detto> gli sorrisi con le lacrime agli occhi. Alzò lo sguardo e mi guardò <io non sto mentendo. Guardami, Gabriel. È la verità>
<lo vedo> fece una pausa <ma adesso vado di sopra. Non ti voglio vedere per un po>
STAI LEGGENDO
Dal tramonto all'alba
RomanceAvere Gabriel al mio fianco era una cosa ovvia, una certezza per me. Era buono, gentile, comprensivo ed eseguiva perfettamente il suo lavoro. ma nonostante tutto ciò io non lo amavo, eppure lui mi dimostrava i suoi sentimenti riguardo me e li accett...