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<Eryn> Damon entrò aprendo poco la porta e richiudendola subito <ei> si sedette vicino a me non ricevendo risposta. Posò una mano sul mio bacino mentre gli davo la schiena <non c'è nulla di cui vergognarsi> mi accarezzò la schiena. Lo ignorai di nuovo. <mi posso mettere qui con te?> chiese toccandomi i capelli
<si> sussurrai, allora lui fece il giro del letto, tolse le scarpe e si stese di fianco a me. Mi venne istintivo avvicinarmi e appoggiarmi a lui.
<uh, aspetta. La cravatta mi sta strozzando> alzò le mani e raggiunse il suo collo, sciolse il nodo e la sfilò, poi slacciò I primi bottoni. <oh, molto meglio>
Mi accomodai e il suo braccio mi avvolse.
<Eryn> mi chiamò dopo poco <ti voglio dire una cosa. So che forse non dovrei, ma è una cosa che mi sento>
<dimmi> mormorai
<io ti ho amata alla follia. Vorrei che tu lo sappia. Sei la persona più importante della mia vita e per te farò qualsiasi cosa, sempre> una sua mano si mosse accarezzandomi e chiusi gli occhi.
<lo so> risposi con un tino sottile di voce <ti ringrazio, De> posai un  veloce bacio sul suo petto. Le sue dita finirono sotto il mio mento e mi tirarono il volto sul suo. Non fece nulla e aspettò i miei tempi. Andai giù piano con il viso e gli baciai delicatamente le labbra. <Ti voglio bene, Didi> sussurrai una volta staccata.
<anche io> e si allungò questa volta lui per un altro bacio a stampo.

Tornai sul materasso a pancia sotto, ancora però tra le sue braccia e misi la testa tra il suo fianco e il suo braccio.
<è che...> lasciai in sospeso per tirare su con il naso <è così umiliante> iniziai a piangere.
<lo so> sussurrò accarezzandomi la schiena <parlami, Eryn. Sfogati, piangi se vuoi. Lo devi fare. Stai vivendo tante emozioni e non le puoi tenere tutte dentro>
Le sue parole mi fecero rilassare dapprima le spalle, poi le braccia, tolsi il cipiglio nelle sopracciglia e rilasciai la lingua che stava schiacciata al palato. Spostai la testa voltandola verso il suo corpo, portai la gamba in mezzo alle sue e un braccio attorno al suo busto. Mi rilassai e lasciai che le lacrime iniziassero a scorrere.

5 minuti dopo Gabriel salì in camera e lasciò la scatola sulla scrivania senza dire nulla. Damon aspettò che finissi di sfogarmi per incitarmi a sistemare.
<dai, mettiamoli via insieme, forza. Nulla di cui vergognarsi, Eryn. Specialmente con me. Ricordalo> io scrollai la testa non volendomi alzare, ma lui spostò la mia gamba e il mio braccio e si mise a sedere. Mi prese le mani e le alzò verso di lui <dolcezza> mi chiamò e si sollevò <avanti, facciamolo insieme>.
Mi convinse ad alzarmi, mi asciugai le lacrime e con lui andai verso la scatola. Per eliminare il mio imbrazzo la trasformò in una cosa divertente e gliene fui grata. In fondo, chi meglio di lui mi conosceva?
...
...
La settimana passò rapida, non rividi Cole perché sarebbe stato dalla madre, e con Gabriel mi vedevo molto poco, solo nel fine settimana, per tre giorni siccome aveva invertito gli orari con Lucas.

"Ci vediamo sta dera per festeggiare l'uscita della prima campagna?"

Mi domandò Jake

"Assolutamente!! 🥳"

Risposi felice. Con la prima azienda avevamo lavorato davvero duramente e avevamo finito il lavoro molto prima del previsto. Il direttore disse che era stato anche grazie a me che ero veloce nel mio lavoro grazie alla mia esperienza. Quindi, invece di impiegare un mese, ci avevamo messo circa due settimane. 

"Ti passo a prendere alle 23 a casa. Vestiti bene che ti porto in un bel posticino"

Gli diedi conferma e mi sbrigai a scrivere a Damon, chiedendogli se quella sera sarebbe potuto stare da me per badare a Mason. Ovviamente mi rispose che non c'era problema e che non vedeva l'ora di passare del tempo con il "suo nipotino preferito".

Dal tramonto all'albaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora