Ma che cos'è la libertà? Io dico che è la possibilità di scegliere ciò che ci può far star bene nel nostro piccolo, una decisione che può andare contro tutti e tutto. Libertà è qualcosa che dobbiamo saper controllare per renderla nostra a tutti gli effetti e poterla vivere nel modo più giusto perchè questa ci possa guidare portandoci lontano, nel luogo dove la si coglie nella sua essenza più pura. Con la libertà si va alla riscoperta delle profonde emozioni, dei grandi desideri e delle forti esperienze. Non c'è niente di più bello di sentirti addosso quella responsabilità nel dover scegliere tu, quando vuoi e come vuoi, accompagnato da quell'energia adrenalinica che ti scorre nelle vene e ti pompa forte il cuore, alimentando la tua anima di gioia e ammirazione verso il mondo. Nessuno, dico nessuno, deve fermarci nel nostro cammino. Una passione, un obbiettivo, un sogno, un desiderio, sono ingredienti per la ricetta del nostro successo, dobbiamo conquistarceli, con tutte le nostre forze. Allora provateci, mollate tutto, concedetevi la magia dell'essere libero, riempitevi di speranze e correte verso il viaggio che vi aspetta.
Tutti hanno voglia di cambiar vita, ma quanti sono davvero disposti a correre il rischio di fallire e cadere andando incontro ai cambiamenti? Quanti capiranno che solo correndo quel rischio si può davvero amare e farsi amare? Tra i meccanismi di difesa inconsci sappiamo bene che c'è il fenomeno della rimozione. Ma il solo fatto che esista in noi qualcosa di in-cosciente che ha persino la premura di difenderci dal ricordo cosciente, presuppone l'esistenza di una forma di intelligenza primordiale indirizzata verso il Bene. Io comunque penso che sia difficile trovare qualcuno che ti faccia star bene, qualcuno che ti faccia sentire vivo, che ti faccia provare qualcosa, per questo dovremmo tenercele strette le persone che ci fanno provare un sentimento, smettiamola di dare tutto per scontato, le persone non ci appartengono, i rapporti vanno coltivati costantemente, ci si deve sporcare le mani, sudare, darsi da fare: nulla è dovuto e tutto è da guadagnare.
Per tutto il tempo che ho impiegato a ritrovarmi, per tutto il tempo che mi è servito per rialzarmi e per tutto il tempo che ho perso per cercarmi, merito il meglio. Per la costanza che ho avuto nel non mollare, per la costanza che ho messo nel non cedere e per la costanza che ho sentito nel tener fede ai miei pensieri e valori, merito il meglio. Per le lacrime che ho lasciato scorrere di fronte ad occhi immeritevoli, per le lacrime trattenute per orgoglio e per tutte le lacrime che non ho reso, merito il meglio. Per il dolore che ho provato quando il mio cuore ha dovuto fare i conti con le bugie, per il dolore che ho superato ogni qual volta l'anima mia andava in pezzi di fronte a gesti e parole ingiuste e per tutte le volte che quel dolore da sola, ho dovuto sconfiggerlo e affrontarlo.Venerdì pomeriggio mi rifiutai di fare qualsiasi sforzo che mi veniva richiesto, con categorici "no". Mia madre, che alla sua visita aveva parlato con i responsabili, si rifiutava di accettare il fatto che i ragazzi mi facevano fare un po' di allenamento, in modo da mettere un po' di muscoli e così vietò per me ogni esercizio fisico. In questo modo mi ritrovavo a passare le mie giornate in assoluto silenzio e ferma. Grande tortura per chi è iperattivo.
Seduta alla mia scrivania, sobbalzò quando sento che qualcuno spalanca la porta con forza e questa va presto a sbattere alla parete con un forte tonfo.
<mi puoi dire che cazzo sta succedendo?> chiede Travor venendo da me. Non rispondo, riprendendo a fare ciò che stavo facendo: scrivere. La magia della scrittura è che tu metti insieme dieci, trenta, cinquanta parole forgiate da una tua sola, unica emozione e poi quelle vanno in giro e incontrano altre dieci, trenta, cinquanta emozioni, e in una frazione di secondo si mescolano, si contagiano, crescono, si moltiplicano diventando un vaso di storie senza più origine, dando alla luce generazioni di sentimenti in grado di insegnare alle tue parole come respirare da sole, e non aver più bisogno di niente, nemmeno di te.
<Eryn, sto parlando con te> si rivolge con tono arrabbiato e sono consapevole del fatto che la sua pazienza durerà ancora poco e rischio che mi metta le mani addosso.
<lo so, Travor> gli dico piano.
<e allora rispondi. Perché cazzo Daniel deve venire da me a riferirmi che tu non vuoi mangiare? Ti ricordo che ieri sera non hai cenato>
<non ho fame, semplice> rispondo sbrigativa.
<non è vero, Eryn. Che succede?> chiede
STAI LEGGENDO
Dal tramonto all'alba
RomantizmAvere Gabriel al mio fianco era una cosa ovvia, una certezza per me. Era buono, gentile, comprensivo ed eseguiva perfettamente il suo lavoro. ma nonostante tutto ciò io non lo amavo, eppure lui mi dimostrava i suoi sentimenti riguardo me e li accett...