23- La famiglia Gray e regali

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"è davvero molto carina"

"Brandon, è meglio che le prepari un caffè, il latte o il tè?"

"ragazzi, fate silenzio, non si è ancora svegliata"

L'ultima voce, appartenente a una donna, mi svegliò definitivamente. Mossi per primae le dita, poi i fianchi. Infine aprii gli occhi. Ero stesa in un comodo divano, dentro a un grandissimo salotto. 12 occhi, sei paia, erano puntati si di me. Brandon mi sorrise e mi diede la mano che mi aiutò ad alzarmi con grazia. 

<buongiorno principessina> disse il mio amico, se così si poteva chiamare. 

<che ore sono?> chiesi io

<sono le nove di mattina. Siamo arrivati un'ora fa e per non svegliarti ti ho portata qui dentro>

<mi dispiace per il disturbo. Mi potevi svegliare, Brandon>

<sì... come no... stai ancora dormendo> si sedette vicino a me. In effetti aveva ragione, stavo ancora dormendo. Chiusi gli occhi e feci letteralmente cadere la mia testa sulla sua spalla. <eddai, Eryn, apri gli occhi. Sono tutti impazienti di conoscerti>

<ho bisogno di 30 secondi e immagino di avere un aspetto tremendo>

<ma no, sei bellissima> sentii da una voce sconosciuta

<ti ringrazio> gli risposi. Aprii finalmente gli occhi e riuscii a guardare i loro volti. 

<loro sono David> indicò il più anziano <Jasmine> mi indicò una ragazza che mi sorrise e mi salutò con un movimento della mano <Michael> mostrò un ragazzo ben posato dal viso rilassato e sereno <Aaron> un biondino, quello che mi aveva detto prima che ero bellissima <e ultima, ma non meno importante, anzi il pilastro di questa casa, Jane, mia mamma>

<salve, è un piacere per me conoscervi>

<è un piacere per noi conoscerti, tesoro> mi disse Jane. <vieni con noi a fare colazione?>

<se non è un disturbo per voi mi aggiungo volentieri> le sorrisi

<non è assolutamente un disturbo. Forza, seguici> mi alzai dal divano e mi legai i capelli in una con, in modo da averli più ordinati di prima. Brandon mi affiancò e mi prese la mano, accompagnandomi in sala da pranzo con gli altri. Tutti si sederono e nel modo in cui lo fecero capii che ognuno aveva il proprio posto. Per me venne aggiunta una sedia in più, tra Brandon e Michael. A capotavola, da una parte, sedeva David, dall'altra Jane. Di fronte a me invece avevo Aaron, affiancato alla sua sinistra da Jasmine. La ragazza teneva in mano il telefono e il fratello ogni tanto sbirciava, ma venne presto ripreso dalla madre. Jane mise a tavola un piatto pieno di cornetti, fatti da lei. Avevano un profumo decisamente buono, e quando ne assaggiai uno constatai che il sapore era molto meglio dell'odore. 

<allora, Eryn, quanti anni hai?> mi chiese David 

<21, Signore>

<e sei fidanzata?> intromise Aaron <nel caso avessi un fidanzato, c'è da dire che una ragazza bella come te ne merita anche più di uno. Quindi...>

<ne ho già due> gli risposi. La mano di Brandon strinse la mia coscia <ovviamente sono ironica> 

<hai degli occhi bellissimi. Hanno un colore magnifico, come il mare> continuò a lusingarmi lui

<ti sbagli> gli risposi io <il colore dei miei occhi è tutto l'amore che provo per Brandon> e sorrisi. La mamma dei ragazzi fece un sorriso che mostrava tutta la sua gioia e mi guardò con occhi amorevoli. David invece sbuffò una risatina contenta. Michael aveva un'espressione invece confusa, Jasmine portò la sua attenzione dal telefono a me e mi sorrise. Aaron aveva la bocca aperta. 

Dal tramonto all'albaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora