"è davvero molto carina"
"Brandon, è meglio che le prepari un caffè, il latte o il tè?"
"ragazzi, fate silenzio, non si è ancora svegliata"
L'ultima voce, appartenente a una donna, mi svegliò definitivamente. Mossi per primae le dita, poi i fianchi. Infine aprii gli occhi. Ero stesa in un comodo divano, dentro a un grandissimo salotto. 12 occhi, sei paia, erano puntati si di me. Brandon mi sorrise e mi diede la mano che mi aiutò ad alzarmi con grazia.
<buongiorno principessina> disse il mio amico, se così si poteva chiamare.
<che ore sono?> chiesi io
<sono le nove di mattina. Siamo arrivati un'ora fa e per non svegliarti ti ho portata qui dentro>
<mi dispiace per il disturbo. Mi potevi svegliare, Brandon>
<sì... come no... stai ancora dormendo> si sedette vicino a me. In effetti aveva ragione, stavo ancora dormendo. Chiusi gli occhi e feci letteralmente cadere la mia testa sulla sua spalla. <eddai, Eryn, apri gli occhi. Sono tutti impazienti di conoscerti>
<ho bisogno di 30 secondi e immagino di avere un aspetto tremendo>
<ma no, sei bellissima> sentii da una voce sconosciuta
<ti ringrazio> gli risposi. Aprii finalmente gli occhi e riuscii a guardare i loro volti.
<loro sono David> indicò il più anziano <Jasmine> mi indicò una ragazza che mi sorrise e mi salutò con un movimento della mano <Michael> mostrò un ragazzo ben posato dal viso rilassato e sereno <Aaron> un biondino, quello che mi aveva detto prima che ero bellissima <e ultima, ma non meno importante, anzi il pilastro di questa casa, Jane, mia mamma>
<salve, è un piacere per me conoscervi>
<è un piacere per noi conoscerti, tesoro> mi disse Jane. <vieni con noi a fare colazione?>
<se non è un disturbo per voi mi aggiungo volentieri> le sorrisi
<non è assolutamente un disturbo. Forza, seguici> mi alzai dal divano e mi legai i capelli in una con, in modo da averli più ordinati di prima. Brandon mi affiancò e mi prese la mano, accompagnandomi in sala da pranzo con gli altri. Tutti si sederono e nel modo in cui lo fecero capii che ognuno aveva il proprio posto. Per me venne aggiunta una sedia in più, tra Brandon e Michael. A capotavola, da una parte, sedeva David, dall'altra Jane. Di fronte a me invece avevo Aaron, affiancato alla sua sinistra da Jasmine. La ragazza teneva in mano il telefono e il fratello ogni tanto sbirciava, ma venne presto ripreso dalla madre. Jane mise a tavola un piatto pieno di cornetti, fatti da lei. Avevano un profumo decisamente buono, e quando ne assaggiai uno constatai che il sapore era molto meglio dell'odore.
<allora, Eryn, quanti anni hai?> mi chiese David
<21, Signore>
<e sei fidanzata?> intromise Aaron <nel caso avessi un fidanzato, c'è da dire che una ragazza bella come te ne merita anche più di uno. Quindi...>
<ne ho già due> gli risposi. La mano di Brandon strinse la mia coscia <ovviamente sono ironica>
<hai degli occhi bellissimi. Hanno un colore magnifico, come il mare> continuò a lusingarmi lui
<ti sbagli> gli risposi io <il colore dei miei occhi è tutto l'amore che provo per Brandon> e sorrisi. La mamma dei ragazzi fece un sorriso che mostrava tutta la sua gioia e mi guardò con occhi amorevoli. David invece sbuffò una risatina contenta. Michael aveva un'espressione invece confusa, Jasmine portò la sua attenzione dal telefono a me e mi sorrise. Aaron aveva la bocca aperta.
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Dal tramonto all'alba
Storie d'amoreAvere Gabriel al mio fianco era una cosa ovvia, una certezza per me. Era buono, gentile, comprensivo ed eseguiva perfettamente il suo lavoro. ma nonostante tutto ciò io non lo amavo, eppure lui mi dimostrava i suoi sentimenti riguardo me e li accett...