Mia madre mi viene incontro, arrabbiata, in mano tiene un test. Di fianco a me c'è Brian, il mio fidanzato, con cui ho litigato fino ad ora, ovvero fin quando mia madre non è entrata in casa.
<mi potete spiegare?> chiede mia mamma guardandoci e porgendogli il mio test di gravidanza. Positivo.
<mamma-> cerco di spiegare.
<io me ne vado. Eryn, te lo avevo detto> interrompe Brian. Io cerco di trattenerlo per il braccio, pregandolo di non lasciarmi. Ma lui non mi ascolta, e così scende le scale velocemente, per poi uscire e sbattere la porta. Rimango ad ascoltare la sua macchina che se ne va, veloce. Lasciandomi. Per sempre. Dai miei pensieri mi richiama mia madre, arrabbiata, che mi urla contro<da quanto, Eryn?> chiede
<due mesi> le rispondo
<due mesi?! MA scherzi?! Perché non me lo hai detto subito?! Potevamo ancora essere in tempo per abortire! Hai diciotto anni, Eryn! Capisci?! Sei una elusione! Non ti ho mai insegnato queste cose. Ore come facciamo?> urla
<io non voglio abortire, mamma> e piango, toccandomi la pancia.<ah no? Ma lo sai che adesso ingrasserai? Con la gravidanza si cambia, Eryn. E ti ricordo che sei una modella. non ti puoi permettere di aumentare nemmeno di un chilo! Dopo non ti vorrà mai nessuno, a lavorare. Sarai in mezzo a una strada, sotto qualche ponte, con un bambino. Pensi che qualcuno la vuole, una ragazza così?> continua a sgridare, facendomi piangere sempre di più. <ti ho sempre detto che non puoi avere un fidanzato perché non hai tempo, e tu cosa fai? Ti trovi un ragazzo, ci vai a letto e rimani incinta addirittura! Sai la gente cosa penserà di te?> mi chiede, cattiva, avvicinandosi e facendomi indietreggiare sempre di più
<non lo dire, mamma. Per favore> lei sta per dirmelo, ma non fa in tempo perché io cado dalle scale, per una sua spinta, e perdo il bambino...
E mi sveglio. Ma, a differenza del giorno prima, è già mattina. Con il fiatone raddrizzo il busto e porto le ginocchia al petto, abbracciandole, per sentire qualcosa vicino a me.
<non dev'essere molto bello ciò che hai sognato questa notte> dice Brandon, qualche letto di distanza da me.
<affatto> gli rispondo, senza bisogno di guardarlo.
<immagino> risponde cercando di sembrare comprensivo
<ti sbagli di grosso. Non puoi neanche lontanamente immaginare> rispondo scorbutica, con un tono forse troppo maleducato e impertinente, ma poco mi importa di ciò che andrà a pensare lui.
<ti va di scambiare qualche parola?> chiede vago, ma so perfettamente a quale argomento vuole arrivare, ma a contrario di ciò che voglio dire, la mia bocca risponde prima che il mio cervello venga collegato, così annuisco e lui mi invita a sedermi più vicina a lui siccome non riuscirebbe ad alzarsi. Con timida titubanza, e lentezza, mi alzo e faccio proprio ciò che mi dice, probabilmente convinta dal suo fascino colto dalla sua voce e dalla sua strana improvvisa gentilezza, che non ha solitamente, siccome di carattere misterioso e a dir poco silenzioso. Arrivata vicino a lui mi siedo dove mi fa cenno con la mano, sul bordo del suo letto.
<cosa ti manca di più?><Travis, mio fratello, e Rude, la mia guardia del corpo, ma anche un padre per me. A differenza di ciò che si può pensare, non mi manca poi tanto la passerella e le sfilate. Preferivo di gran lunga andare a scuola che quella vita, ma qualcuno deve ovviamente decidere per me, portarmi via la mia vita con la convinzione che un giorno dirò grazie per ciò che ha fatto, ma non sa quanto si sbaglia. Mi ha portato via la mia vita, e ormai non si può più fare nulla>
<ed io che pensavo che tu fossi solo una ragazzina viziata, abituata ad avere tutto ciò che vuole>
<pf, mi odio già abbastanza. Pensa se dovessi anche essere così, viziata e insopportabile. Oddio...> gli rispondo con una punta di sarcasmo, ma sincero. Lui ridacchia di un risolino sincero. lo guardai dritto negli occhi, e di colpo notai che quei suoi occhi zaffiro brillavano dolcemente, ma dentro racchiudevano una devastante tristezza, e quasi mi si spezzò il cuore quando me ne accorsi. Nessuno dovrebbe avere u così grande dolore dentro.
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Dal tramonto all'alba
RomanceAvere Gabriel al mio fianco era una cosa ovvia, una certezza per me. Era buono, gentile, comprensivo ed eseguiva perfettamente il suo lavoro. ma nonostante tutto ciò io non lo amavo, eppure lui mi dimostrava i suoi sentimenti riguardo me e li accett...