Un tempo sarebbe stato facile amarmi. Ero dolce, credevo nelle promesse e nelle parole. Giustificavo tutto, anche il male che sentivo e non ammettevo.Mi prendevo la colpa, anche se non la capivo. Pur di non perdere chi amavo, sopportavo ogni mancanza, anche quando mancavo io e non sapevo dove ritrovarmi. Abbracciavo e non chiedevo nulla in cambio.
Ero indifeso, da proteggere, da distruggere.
Invece, più tardi, divenne difficile amarmi, restarmi accanto persino. Rispettare i miei spazi, comprendere i miei silenzi, la mia indipendenza, il mio bisogno di vivere e di costruire usando le mie sole forze.
Io che del mio equilibrio cercato, sofferto e trovato ne facevo un vanto da gridare al presente di ogni giorno. Io che credevo nell'amore molto più di prima.
Amore che non aveva nulla a che fare con le briciole, con l'arroganza, con l'assenza e con l'infedeltà.
Più tardi, divenne difficile amare l'uomo che diventai, dopo i sogni sfumati, le ali spezzate e le labbra spaccate. Sicuro dalle mani da stringere che avrei voluto e degli occhi che non volevo più incrociare.
Divenne difficile.
E forse impossibile.
Sarebbe stato sicuramente raro per me incontrare un'anima che mi avrebbe amato oltre me stesso, dove fingevo di essere forte mentre mentre imploravo gli abbracci di chi poteva amarmi sapendomi fragile e imperfetto.
Io dell'amore non sapevo molto, forse. Non potevo insegnarlo. Ma sapevo che aveva a che fare con i rispetto e con le scelte che non si imponevano, ma si costruivano. Insieme. Quando si diventava l'unica scelta e mai un'opzione tra tante.Ero uno spavaldo, uno di quelli che doveva apparire forte a tutti i costi, e, se lo sembravo un po' meno, allora era davvero un disastro perché, non so chi o quando di preciso, mi ha insegnato che la vita è come una partita di football: non dovevo mai farmi buttare a terra perché è più importante segnare piuttosto che provare a ottenere un calcio di rigore.
Così mi ritrovai ad essere arrogante, sfacciato, che poi alla fine facevo finta, che poi alla fine non era vero perché ero buono, delicato; avevo il cuore buono, delicato; avevo il cuore buono, le ossa deboli, un sorriso innocuo e non per questo ero meno uomo.Mi sono sempre chiesto se per le persone contassi veramente, se magari un giorno mi sarei visto circondato di persone che vogliono accompagnarmi nella mia vita e sostenermi come io sosterrei loro. Però più sono andato avanti col tempo più mi resi conto che quella cerchia era composta esclusivamente da io, me e me stesso. Nessun altro.
Ma la cosa che ho sempre odiato di più e che oltre ad avermi deluso mi ha fatto soffrire di più in assoluto sono quelle persone che dal nulla ti fanno sentire la cosa più importante e speciale del mondo per loro. Ti fanno provare un affetto costante e ti fanno sentire speciale ogni giorno; ma poi appena vedono una minima novità nella vita o dal nulla ,magari per noia, spariscono quasi del tutto, facendoti sentire solo e dimenticato, come se non mi avessero mai conosciuto.
E così inizio a riflettere su chissà cosa avrò fatto di male, non sarò abbastanza per le altre persone, sarò noioso. Ma poi riguardo tutto quello che ho fatto e allora penso di essere stato solo un ingenuo.
Io per gli altri ho sempre dato tutto, non mi sono mai tirato indietro, ho sempre cercato di dare affetto e amore ogni giorno e ho sempre fatto di tutto pur di vedere quelle persone sorridere almeno un secondo.
Una cosa che la vita mi ha insegnato è che per una persona o sei la spalla su cui piangere e una volta ripresa ti abbandona, oppure sei solo una delle loro tappe per togliersi sfizi e momenti carnali, solo perché gli va.
Ma non si tratta solo di questo. Sentirsi amati e amare sono le cose più belle che ci siano, la vita è troppo breve per non amare con tutto il cuore le persone a cui tenete....
Da sempre sono un grande sognatore e un uomo innamorato dell'amore in tutte le sue sfumature ma che per qualche motivo non è sempre tanto bravo a mostrarlo.
Sin da quando ero piccolo ho sempre lasciato che la mia immaginazione prendesse largo quasi facendomi vivere in un mondo parallelo dove era sempre tutto rose e fiori.
Mi piaceva sognare come sarebbe stata la mia vita futura, una mia ipotetica compagna, matrimonio o figlio.
Rapportarsi con me non è facile, ci vuole tanta pazienza, amore e sapermi prendere nel modo giusto perchè in amore e in amicizia ho sofferto abbastanza e sono diventato ancora più insicuro, sospettoso, mal fidato... e ammetto che di base so di essere un pochetto lunatico e alquanto permaloso sotto alcuni aspetti.
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Dal tramonto all'alba
RomantizmAvere Gabriel al mio fianco era una cosa ovvia, una certezza per me. Era buono, gentile, comprensivo ed eseguiva perfettamente il suo lavoro. ma nonostante tutto ciò io non lo amavo, eppure lui mi dimostrava i suoi sentimenti riguardo me e li accett...